Solstizio estivo ed incontro collettivo ecologista 2015

Il  giorno del solstizio estivo indica la pienezza della luce, essendo il momento in cui il sole resta più a lungo nel cielo, nella tradizione contadina questo momento  corrisponde alla mietitura e quindi veniva festeggiato con riti naturalistici.

 


 

Il  giorno del solstizio estivo indica la pienezza della luce, essendo il momento in cui il sole resta più a lungo nel cielo, nella tradizione contadina questo momento  corrisponde alla mietitura e quindi veniva festeggiato con riti naturalistici. Le donne che restavano gravide in questi giorni potevano partorire in corrispondenza dell’equinozio primaverile  e questo era considerato un tempo estremamente fortunato per la nascita, anche perché nel mondo pagano corrispondeva all’inzio del nuovo anno.

Tutto il pensiero mediterraneo è orbitato per millenni attorno alla concezione unitaria dell’Universo con la Vita. La realtà sensibile, concreta, stabile, è impersonificata in oggetti solidi (i primi simboli della religiosità sono sassi, pietre, luoghi di passaggio, etc.) fino alle statue  ed ai simboli naturali, la religiosità della natura  è strettamente interconnessa con la vita nelle sue manifestazioni essenziali: corporeità, sangue, linfa, nascita, morte, sessualità.

E’ importante sottolineare che solo poco tempo fa l’umanità ha preso coscienza che l’atto sessuale è strettamente legato con la natività (vedi anche le diatribe sette-ottocentesche collegate con la “generazione spontanea”). Da qui il concetto di Grande Madre, che dando la “vita” simboleggia il rito della natura che rinasce senza posa e senza fine.

Anche il cristianesimo primitivo, che si sviluppa inizialmente all’interno della Classicità, e con alcuni “spunti” mesopotamici mediati dalla setta naturista degli Esseni, era una religione olistica. La clerocrazia viene dopo. Molto dopo, per imporre il dualismo ed il distacco del “sensibile” dal “soprasensibile”, fino alla condanna senza remissione della sessualità, delle concezioni vitalistiche dell’Universo e del Multiverso, con l’imposizione della mortificazione, del ripiegamento su se stessi, della “macerazione della carne” per “liberarsi dal peccato” (ma, come scriveva Nietzche, il peccato è proprio questo!). Il Grande Gabriele D’Annunzio così affermava: “..non chi più soffre, ma chi più gode, conosce”

Perciò “gaudemus igitur” e il 20 e 21 giugno 2015 saremo in Emilia, sulle  colline di Montecorone di Zocca, seguendo un sentiero natura che ci condurrà sino a Ca’ Lamari, nella magica casa di Pietro. L’appuntamento di due giorni corrisponde  al consueto Incontro Collettivo Ecologista. Durante il quale condivideremo l’esperienza di vivere assieme un rito antico. Fra le varie attività previste: racconti bioregionali nella natura,  raccolta erbe, cucinatura nel forno a legna del proprio cibo, esperimenti di ecopsicologia, contatto con la terra, le piante e gli animali,  canti e danze rituali, meditazioni, preparazione dell’acqua solstiziale benedetta….  Si potrà dormire nel luogo in uno spazio comune oppure con propria tenda o anche ospiti da amici vicini,  venire muniti di sacco a pelo e portare un po’ di cibo vegetariano e bevande. Si potranno esporre e scambiare le proprie auto-produzioni sia culturali che artigianali.  Portare anche sacchette di stoffa per la raccolta dell’iperico maturo, per ricavarne l’olio essenziale terapeutico che riscalderà le membra durante la fredda stagione invernale. 

 

Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana

 

Incontro Collettivo Ecologista 2015

Ca’ Lamari, Montecorone di Zocca (Modena)

 

20 giugno 2015:

Dal mattino accoglienza dei viaggiatori che vengono da lontano e si sistemano e fanno amicizia con il luogo ed i suoi abitanti. Pic-nic al sacco autogestito

Ore 16 – Primo giro di condivisione con il bastone della parola, facilitatore Paolo

Ore 18 – Escursione erboristica nei dintorni alla ricerca di fiori ed erbe per la preparazione dell’acqua benedetta solstiziale, accompagnatrice Nelly

Ore 19.30 – Cena condivisa all’aperto con il cibo da ognuno portato e con l’integrazione di pane cotto al forno a legna, insalata rustica etc. a cura di Monica C.

Ore 21 – Accensione del fuoco rituale nell’aia. Danza sciamanica e salto del fuoco, a cura di Pietro di Tolè

Ore 22 – Osservazione delle stelle, mantra e meditazione

 

21 giugno 2015:

Ore 9.30 – Gita a piedi nel bosco fino a Montecorone, conduce Pietro

Ore 10.30 – Panoramica dalla piazza su Sasso di Sant’Andrea, e giro di condivisione con il bastone della parola attorno ad un quecia centenaria, facilitatore Sergio

Ore 12.30 – Ritorno a Ca’ Lamari e pranzo bioregionale a cura di Monica C.

Ore 15.30 – Esperimenti di ecopsicologia corporea a cura di Monica F.

Ore 16.30 – Giro di condivione con il bastone della parola e presentazione del nuovo numero di “Quaderni di Vita Bioregionale 2015”, facilitatrice Caterina

Ore 18.30 – Conclusioni e scambio indirizzi. Per chi resta musica e danze agresti

 

Partecipazioni: La partecipazione al Collettivo Ecologista è libera e volontaria, la manifestazione non è coperta da polizza assicurativa. Si richiede una compartecipazione ai lavori comunitari ed il rispetto dei luoghi e delle norme di convivenza ecologista. A chi usufruisce della mensa prandiale sarà richiesto un piccolo contributo forfettario. Si potrà pernottare a Ca’ Lamari venendo muniti di sacco a pelo. Possibilità di montare la propria tenda. Per le spese generali girerà un cappello.
 

Come Raggiungere Ca’ Lamari: In treno – Da Bologna o Modena prendere il treno locale per Vignola. Da lì recarsi alla fermata autobus che si trova in centro città (tra Acquerello e Pegaso), partenza autobus per Zocca: 8.10 – 10.20 – 12.10 – 13.10 – 17.40 – 18.45. Scendere a fermata Sassi (subito dopo Rocca Malatina), poi imboccare Via Lamari e proseguire sino alla casa di Pietro. – In auto: Da bologna o da Modena andare a Vignola e da qui prendere la strada provinciale per Zocca, passando da Guiglia. Dopo Guiglia proseguire verso Zocca e superata la frazione chiamata Rocca Malatina, dopo circa 1 chilometro la strada curva a destra ma prima della curva a sinistra si vedrà il cartello che indica Via Lamari, mentre a destra si vede la traversa chiamata Via Tintoria, dirigersi con l’auto in Via Tintoria e parcheggiare dove si può e poi prendere Via Lamari a piedi. La casa di Pietro è la seconda lungo la strada a circa 400 metri dal bivio.
 

Condivisioni: Durante i due giorni dell’Incontro sarà possibile esporre e scambiare le proprie autoproduzioni artigianali ed artistiche: libri, riviste, oggetti d’uso, conserve e oli, etc.

 

Per info. sui programmi: bioregionalismo.treia@gmail.com – Cell. 333.6023090

Per info. logistiche: Tel.: 059/989639 – 340.2148222

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