Bologna, Servizio Sociale in stato di agitazione

I  circa 200 lavoratori dei Servizi Sociali del Comune di Bologna dicono no al passaggio del Servizio ad “Asp città di Bologna” deciso dalla Giunta Merola a fine mandato e sono in stato di agitazione.

 

“Il Servizio Sociale di Bologna è in stato di agitazione: no al Welfare in una logica aziendale”

 

I  circa 200 lavoratori dei Servizi Sociali del Comune di Bologna dicono no al passaggio del Servizio ad “Asp città di Bologna” deciso dalla Giunta Merola a fine mandato e sono in stato di agitazione.

Dopo la “questione scuola”che tanto ancora sta facendo discutere il Comune ha deciso di affidare ad un soggetto terzo non solo la gestione di alcuni servizi, ma trasferire tutto il Servizio alla nuova Azienda costituitasi nel dicembre 2013 dalla fusione di Asp Poveri Vergognosi, Giovanni XXIII e IriDes.

Si tratta di una realtà con conti in rosso a cui è stato deciso di trasferire tutto il personale dei Servizi Sociali, assistenti sociali e amministrativi degli sportelli sociali e degli uffici, in organico da sempre nella Pubblica Amministrazione così come sancito dalle leggi dello Stato a garanzia del Diritto di Assistenza ai cittadini in condizione di bisogno.

Una funzione fondamentale legata ai diritti di cittadinanza ed attribuita al  Comune in quanto soggetto istituzionale più vicino ai cittadini che necessitano di un supporto: famiglie in condizioni di bisogno, minori con necessità di tutela, disoccupati, anziani soli, persone non autosufficienti, cittadini con gravi disagi, immigrati che dal Servizio Sociale ricevono ascolto, supporto ed azioni concrete contro l’emarginazione sociale.

Da anni gli operatori denunciano le forti difficoltà presenti nello svolgere la propria attività lavorativa con professionalità in un contesto sociale ed economico sempre più complesso in assenza di politiche rispondenti ai cambiamenti ed alla crisi in atto e in un quadro sempre più caratterizzato invece da progressivi tagli di risorse per i servizi essenziali rivolti ai cittadini. Più volte sono state presentate proposte di riorganizzazione stessa del Servizio Sociale da parte delle professionalità presenti all’interno dell’Amministrazione titolate a dare il proprio contributo verso una progettazione efficace ed efficiente, una maggiore integrazione socio-sanitaria e unitarietà di interventi a garanzia dei livelli essenziali di assistenza. L’assenza di risposte da parte del governo locale a tali richieste si è concretizzata  nella decisione quasi a fine mandato politico di dismettere tale Servizio considerato un costo per la politica senza alcuna consultazione dei lavoratori e senza la volontà espressa dai cittadini fruitori di tali interventi introducendo così una logica aziendale incompatibile con la definizione stessa di assistenza. Oltretutto in un contenitore ancora in assestamento, con un bilancio pesantemente in perdita e in un quadro regionale dove questo modello proposto è già fallito come a Fidenza, Piacenza, Reggio Emilia.

Gli operatori non ci stanno e proseguiranno la loro protesta per dire un no forte contro la decisione della Giunta Merola di dismissione del Servizio Sociale all’Asp città di Bologna: è stato quindi proclamato dalla categoria lo stato di agitazione. Gli operatori, in modo spontaneo, si sono organizzati per far sentire la propria voce, contrastare tale passaggio e richiedere all’Amministrazione Comunale la partecipazione attiva nel processo di riorganizzazione dei Servizi Sociali con i tempi e le modalità necessari ad attuare tale cambiamento.

Sono già state programmate delle assemblee, dei tavoli di lavoro per l’elaborazione di proposte operative oltre a manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e sulla concreta prospettiva di ulteriori tagli alle già esigue risorse destinate a servizi essenziali per i cittadini come già avvenuto in altre realtà territoriali ed in linea con il più generale dibattito sul futuro del Welfare che vede la mobilitazione di varie professionalità operanti nel settore sociale, sanitario ed educativo.

 

I lavoratori dei Servizi Sociali Territoriali di Bologna

 

Gruppo Comunicazione dei lavoratori SST

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