Lodi, aggressione in tribunale, chiesta più sicurezza

Ennesima aggressione all’interno di un palazzo di giustizia, avvenuta nella Procura della Repubblica di Lodi, dove un magistrato ed una lavoratrice sono stati malmenati da una donna che ha anche tentato di estrarre il coltello che aveva portato in borsa.

 

COMUNICATO STAMPA

GIUSTIZIA: ENNESIMA AGGRESSIONE IN UN TRIBUNALE

USB, VOGLIAMO SICUREZZA PER LAVORATORI E CITTADINI

 

È di ieri l’ennesima aggressione all’interno di un palazzo di giustizia, avvenuta nella Procura della Repubblica di Lodi, dove un magistrato ed una lavoratrice sono stati malmenati da una donna che ha anche tentato di estrarre il coltello che aveva portato in borsa.

Sono episodi che nei tribunali purtroppo si verificano con sempre maggiore frequenza, e talvolta con conseguenze anche tragiche, come accaduto di recente a Milano.

Anche in quell’occasione la USB P.I. Giustizia ha tentato di sensibilizzare i massimi vertici ministeriali ad assumere più incisive determinazioni, per garantire maggiori controlli nell’accesso agli uffici giudiziari, per la sicurezza di chi quotidianamente si trova costretto a fronteggiare le molteplici problematiche delle migliaia di cittadini che ricorrono alla giustizia. Tuttavia ad oggi non si riscontrano interventi incisivi ed efficaci in tal senso.

Intanto il sistema giudiziario è sempre più in affanno, per il crescente numero degli affari trattati ma soprattutto per la progressiva riduzione del personale amministrativo in servizio. Ciononostante procede l’opera di smantellamento del servizio pubblico e, di pari passo, continua la campagna che individua nel “dipendente fannullone” il male della pubblica amministrazione. Ciò vale anche per il sistema giudiziario, nel quale si additano anche i magistrati come i responsabili dei tempi lunghi della giustizia. Queste campagne, create artatamente per facilitare la privatizzazione di pezzi interi della pubblica amministrazione, nel contempo diffondono un clima di odio e di sfiducia nei confronti di coloro che erogano servizi al cittadino

Tutto questo non è più tollerabile. Pertanto  la USB P.I. chiede al Ministro della Giustizia di mettere definitivamente in sicurezza i palazzi di giustizia, salvaguardando l’incolumità degli addetti ai lavori e delle migliaia di cittadini che li frequentano. In assenza dei richiesti tempestivi interventi, la USB P.I. non indugerà ad assumere iniziative di mobilitazione, dichiarando fin d’ora lo stato di agitazione del personale giudiziario.

 

Roma, 27 maggio 2015

Ufficio Stampa USB

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