Mafia Capitale, ‘oltre agli arresti cambiare davvero’

“I nuovi arresti di ‘Mafia capitale’ confermano anche il coinvolgimento di elementi della maggioranza e dell’amministrazione Marino, fa cui ex assessori, e ribadiscono che nella gestione dei servizi sociali esisteva un connubio strettissimo tra politica, grandi cooperative e malaffare”.


COMUNICATO STAMPA

MAFIA CAPITALE: CONGI (USB), OLTRE GLI ARRESTI CAMBIARE DAVVERO

Licenziati gli attivisti sindacali che hanno messo in luce disservizi

 

 

“I nuovi arresti di ‘Mafia capitale’ confermano anche il coinvolgimento di elementi della maggioranza e dell’amministrazione Marino, fa cui ex assessori, e ribadiscono che nella gestione dei servizi sociali esisteva un connubio strettissimo tra politica, grandi cooperative e malaffare”, è il commento di Giovanni Pio Congi, della Federazione romana USB.

“Tuttavia – continua il sindacalista – sono passati alcuni mesi dallo scoppio dello scandalo ed ancora non si ravvedono segnali veri di cambiamento nelle politiche dei servizi sociali e di accoglienza nella città. Siamo ovviamente contenti che si faccia pulizia, ma siamo preoccupati che il sistema rimanga sostanzialmente inalterato”.

Sottolinea Congi: “Nel corso di questi mesi alcuni nostri attivisti sindacali, impegnati nelle  Cooperative del gruppo 29 Giugno e nella denuncia dei disservizi e della mala gestione, sono stati licenziati dalla gestione commissariale. E mentre i coordinatori delle attività sono rimasti gli stessi, chi contesta è stato invece messo alla porta”.

“La stessa gestione commissariale non sta producendo un vero rinnovamento nel funzionamento di queste mega cooperative. A parte l’arresto di alcuni elementi dei consigli di amministrazione – prosegue l’esponente USB – tutto il resto è rimasto inalterato. Occorrerebbe invece da un lato mettere in sicurezza i lavoratori, anche alla luce delle evidenti nuove emergenze, dalla gestione dei rifiuti alla accoglienza dei rifugiati, e dall’altro procedere ad un profondo rinnovamento delle modalità di gestione delle cooperative”.

“Il fatto che il cambiamento non si produce – insiste Congi – ha effetti concreti nelle modalità di erogazione dei servizi e quindi sulla pelle degli utenti. Mettere in galera chi si approfitta del business delle emergenze sociali dovrebbe portare a recuperare risorse e migliorare l’organizzazione di strutture. Come nei centri di accoglienza, dove in questi mesi ci sono state tante denunce da parte degli ospiti sulla mancanza di beni elementari e fondamentali, quali igiene, cibo, generi di prima necessità”.

“Alla stessa amministrazione comunale ed ai commissari abbiamo chiesto in questi mesi cambiamenti veri, ma finora abbiamo preso atto solo della volontà di continuare nella vecchia gestione”, conclude Congi.

Roma, 4 giugno 2015

Ufficio Stampa USB

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