“Afghanistan. Ancora una volta finisce un mese – maggio – e ancora una volta dobbiamo dare la stessa notizia: le vittime di guerra continuano ad aumentare”.
Afghanistan. Ancora una volta finisce un mese – maggio – e ancora una volta dobbiamo dare la stessa notizia: le vittime di guerra continuano ad aumentare.
Solo a Kabul i ricoveri nel nostro Centro chirurgico sono aumentati del 60% rispetto a un anno fa, raggiungendo i numeri che l’anno scorso abbiamo registrato a luglio, uno dei mesi in cui di solito i combattimenti sono più intensi.
“I feriti arrivano da sempre più lontano: Uruzgan, Khost, Paktika, Badakshan, Herat… il sistema nazionale afgano è allo stremo, sempre più spesso gli ospedali provinciali ci riferiscono i loro pazienti perché non hanno abbastanza materiali o perché manca loro personale. I nostri chirurghi lavorano senza sosta e molte volte, a causa delle continue urgenze, dobbiamo chiamarli anche nel loro giorno di riposo” ci scrive Michela, la nostra coordinatrice medica.
Nelle scorse settimane è proseguito il nostro impegno per la formazione specialistica del personale locale. A maggio abbiamo formato in “Pre-hospital trauma care” (cioè il trattamento a livello territoriale del paziente traumatizzato) 75 medici e infermieri che lavorano per il sistema sanitario pubblico afgano in aree periferiche: abbiamo approfondito con loro la stabilizzazione del paziente, il primo trattamento – fondamentale per aumentare le possibilità di sopravvivenza – e il trasporto verso l’ospedale di riferimento.
Nelle prossime settimane apriremo anche la nuova terapia intensiva, che ci metterà a disposizione 14 posti letto in più per i ricoveri.
“Giugno e luglio probabilmente saranno mesi difficili: qui in Afghanistan la tensione si percepisce chiaramente. Ma sono sicura che riusciremo a far fronte anche all’aumento dei pazienti che ci attende nell’estate”.