“Comitati anti-austerity ovunque”

Bastonare la piccola e combattiva Grecia serve a educare gli altri popoli. La ribellione passa per autogestioni nei luoghi di lavoro e partecipazioni politiche locali. Abbiamo bisogno di comitati contro l’austerity in ogni città e in ogni quartiere”.

 

 

NEWSLETTER DI COMUNE

 

 

COSTRUIAMO COMITATI ANTI-AUSTERITY IN OGNI QUARTIERE
Bastonare la piccola e combattiva Grecia serve a educare gli altri popoli. La ribellione passa per autogestioni nei luoghi di lavoro e partecipazioni politiche locali. Abbiamo bisogno di comitati contro l’austerity in ogni città e in ogni quartiere
MATTEO SAUDINO

IL COLPO DI STATO EUROPEO È IN PIENO SVOLGIMENTO
Il risultato del referendum è sovvertito e tradito dall’accordo che Tsipras ha fatto accettare al Parlamento greco rompendo l’unità di Syriza. Non possiamo prendercela con Tsipras del voltafaccia. Ha una pistola puntata alla tempia. Quello che l’Ue sta compiendo è un colpo di stato
FRANCO BERARDI BIFO

GESSO SBRICIOLATO E NAUSEA DA RIFORME
Da Berlinguer a Moratti fino alla Buona scuola: esiste il mondo di sopra che fa le Riforme (fatto di alieni e di diluvio di acronimi, Pei, Osa, Ofp, Psp, Lep, Ua, Pecup, Larsa) e quello di sotto, cioè di chi vive la scuola e ripensa l’apprendimento ogni giorno, tra lavagne non-scrivibili, gesso sbriciolato, rumori molesti, pareti di cartongesso, circolari insulse, eccitazione da viaggio, visite, conferenze, sportelli e “giornate”. Un articolo bellissimo di Antonio Areddu, insegnante di lettere e autore di diversi libri: “Li ho trovati che stavano riformando. Li lascerò che staranno riformando. Ho passato l’intera vita professionale a leggere di riforme. Lo conside ro un mondo surreale …. Mentre io facevo il lavoro sporco, gli “esperti” ristuccavano il mondo. Lo dichiaro apertamente, sentir parlare di riforme mi dà la nausea …. Me l’hanno fatta odiare la parola “progetto” …. Mentre io mi giocavo l’azzardo di una lezione frontale, loro declamavano ad altezze stratosferiche circa la superiorità delle competenze sulle conoscenze …. E che arzigogoli dialettici! che dire forbito! che dispute! che sottigliezze, per spiegarci che gli inerti contenuti non bastano; occorre formare “menti critiche”. Un “grazie” di cuore ai nostri Teoreti; senza di loro non ci saremmo mai arrivati. Mentre io, cercando l’urto di una parola capace di toccare una corda profonda, gli parlavo della singolarità di Auschwitz, loro istituivano Giornate Ufficiali della Memoria e promuovevano il turismo di massa in Polonia; con studenti che passano con auricolari e lettore mp3 so tto il ferreo arco dell’“Arbeit macht frei”; e mangiano patatine in pieno lager. Non è che, per caso, rileggere Anna Frank o Primo Levi nella solitudine di un pomeriggio a casa, sarebbe assai meglio? Tornare, cioè, a quei privati andirivieni della mente dove soltanto si formano coscienza e intelligenza? …. ”
ANTONIO AREDDU
 

LA MIA MAESTRA È UN PO’ SVAMPITA
Manuela Salvi, scrittrice, ha donato ai lettori di Comune questa storia adorabile, da inviare a genitori, a maestre e maestri che resistono alla Buona scuola (e a meritocrazie, burocrazie, Invalsi e dintorni) e soprattutto da leggere a molti bambini.
«All’inizio si ipotizzò che la mia maestra fosse un po’ svampita. Metteva sempre Bravissima ai miei temi, eppure quando mia madre andava a leggerli, trovava un sacco di errori.
La prima volta pensò che la maestra fosse distratta.
La seconda pensò che magari non vedeva bene, visti gli occhiali che portava.
La terza le telefonò per capire come mai non sottolineasse gli evidenti errori di grammatica che fa cevo nei miei temi. E lei le rispose: ” …… “» SEGUE QUI

QUELLO CHE ABBIAMO IMPARATO
Che la “riforma” della scuola passasse era ormai scontato. In questi mesi abbiamo lottato e protestato senza sosta con tutti i mezzi che avevamo a nostra disposizione: documenti dei Collegi Docenti, comunicati sindacali, scioperi di massa, flash-mob in tutte le piazze d’Italia, blocco delle adozioni dei libri di testo, presìdi fissi, scioperi della fame, blocco degli scrutini, mail-bombing a deputati e senatori, lettere all’evanescente presidente della Repubblica, proclami sottoscritti da Costituzionalisti, professori universitari e personaggi pubblici, manifestazioni e cortei; il tutto nel silenzio colpevole dei “grandi” media. Abbiamo imparato che questa maggioranza è arrogante. No, non dimenticheremo questa vergogna

SANDRA ZINGARETTI
 

SCHIENA DRITTA E PETTO IN FUORI
Come grida la professoressa Malpezzi alla Camera mentre parla di autonomia. Che strano modo di difendere la “riforma” della scuola. Ancora una volta gli insegnanti che non si adeguano ai Pof (Piani dell’offerta formativa) dai progetti spendaccioni e di vetrina, che faranno? Rimane a quelli l’ispirazione cocciuta a maestri come Don Lorenzo Milani e Alberto Manzi. Ora è il tempo per tenere testa a un sistema che sarà specchio sì di un’autonomia, ma di quella aziendale
CLAUDIA FANTI
 

SE LAVORARE A SCUOLA DEVE AVERE UN SENSO
“La scuola si pasce di speranza e di futuro; la scuola si nutre di libertà, di intelligenza, di passione e di collaborazione …. L’intruglio che con inaudita e insipiente frettolosità si è voluto approvare, spacciandolo per “buona scuola” non punta sulle competenze, nè sulla formazione della personalità, nè sui valori …. Ogni scuola ha la sua propria atmosfera che la rendono unica e che esercita un forte influenza su quelli che vi lavorano; sono destinate al fallimento le innovazioni che ignorano l’istituto come luogo di vita e di cultura. La legge approvata impedirà la valorizzazione e lo sviluppo delle energie professionali e intel lettuali degli insegnanti, per gli evidenti tratti di autoritarismo che la distinguono …. L’istituto non è una semplice unità amministrativa, ma luogo di formazione e di educazione …. Se lavorare a scuola deve avere un senso bisogna rifiutare le scelte fatte con la legge delega; bisogna aprire subito la lotta per ritornare alla scuola del dialogo e della libertà …. ”
RAIMONDO GIUNTA, EX DIRIGENTE SCOLASTICO

VIE DI FUGA DALL’ECONOMIA CAPITALISTICA
Se questa economia uccide, se l’economia politica capitalistica è criminale perché mutua i propri comportamenti dalla guerra di conquista, quale strade alternative sperimentare nella vita di ogni giorno? Produttori biologici, gasisti (Gruppi di acquisto solidale), cooperative sociali, artigiani e altri “promotori del cambiamento” hanno confrontato esperienze e prodotti, rilanciato reti e circuiti collaborativi, disegnato progetti di filiere produttive corte e di distretti territoriali, ipotizzato strumenti normativi e istituzionali di sostegno
PAOLO CACCIARI

IL GREMBIULE DI MIA NONNA
Un racconto delizioso dedicato ai fondamentalisti dell’igiene, alle multinazionali dei detersivi e a chi pensa che la tenerezza non cambierà il mondo. «Un giorno, sopra ad un giornale, ho letto che i microbi che stanno dentro casa, se non stiamo attenti, ci si mangiano. Il giornale diceva pure che gli strofinacci sono pericolosi perché “sono un concentrato di germi”! “Uh Gesù, e adesso come devo fare!” e ho guardato lo strofinaccio appeso alla sedia pensando a quello di mia nonna …. Le vecchie di una volta il grembiule non se lo levavano mai, dalla mattina alla sera, così non si sporcava il vestito, che quello uno solo era …. Con quello strumento ci facevano tutto, servizi spo rchi e puliti: per esempio, se cuocevano le patate sotto la cenere, poi se le mettevano in grembo con tutta la cenere per farle raffreddare; con un angolo alzato tiravano il tegame da sopra al fuoco così non si scottavano; quando andavano alle galline, facevano il fagotto e ci mettevano le uova. Una volta mi ricordo che mia nonna ci portò pure i pulcini …. Quando tornavano dall’orto, dentro il fagotto ci tenevano sempre o le fascine e i legnetti per accendere il fuoco, o i piselli e le zucchine dell’orto …. Dentro la tasca ci tenevano sempre un ditale, un rocchetto con l’ago e il filo infilato, il gomitolo per fare la calza e, affianco, il fazzoletto di stoffa del naso sporco …. Certe volte io mi andavo a nascondere lì sotto per non farmi prendere da mia madre …. Il grembiule di mia nonna mi ha regalato sicurezza e tenerezza, alla faccia degli autori di quell’articolo …. »
FLORA DELLI QUADRI

UNO SPAZIO PER RESPIRARE
Campo profughi di Dheisheh, Betlemme, Cisgiordania occupata, 15.000 persone vivono in un km2. La densità media negli Usa è di 35 persone per km2. Al campo manca lo spazio per respirare. Anche per questo sui tetti è nato un orto comunitario. “Gli orti creano più spazio ma contribuiscono anche a mantenere il nostro legame con la terra”, dice Al-Haj. Hajar Hamdan è una pensionata che si prende cura della madre malata e ha preso parte fin dall’inizio al progetto dell’orto sul tetto. Hamdan coltiva melanzane, pomodori, cetrioli e diversi tipi di erbe. “Vengo quassù per rilassarmi – racconta – Aver cura delle piante e vederle crescere mi dà una grande soddisfazione. Produco molto e quindi p osso condividere con i miei vicini ….”
SILVIA BOARINI
 

MERCANTI DI MORTE SENZA FRONTIERE
Non c’è un confine, come quello di Ventimiglia, che non si possa valicare. Non ci sono tagli alle spese da rispettare, come quelli imposti dall’Ue alla Grecia umiliata. Non ci sono media che raccontano e denunciano. Il commercio di armi resta un business per molte imprese e banche italiane. Venticinque anni fa, una grande campagna di associazioni laiche e cattoliche riuscì a buttare sabbia negli ingranaggi di quel mercato, con la proposta e l‘approvazione della legge 185 sul controllo delle esportazioni di armi: ma in questi anni i sistemi militari italiani sono stati esportati lo stesso in ben 123 nazioni, tra cui alle forze amate di regimi autoritari di diversi paesi e oggi la trasparenza sulle operazioni e i controlli previsti dalla 185 sono sempre più deboli. È il mercato bellezza
GIORGIO BERETTA
 

UN BABBO, LA SUA BAMBINA E L’ORSACCHIOTTO
“Un babbo, la sua bambina e l’orsacchiotto di lei. Vengono dalla Sierra Leone e sono sbarcati a Palermo, da una nave chiamata Dattilo, dopo il naufragio del gommone su cui viaggiavano. La mamma della bambina che tiene l’orsacchiotto è naufragata nel mare poco prima. Cosa stia dicendo il papà alla bambina non riesco neanche ad immaginarlo, ma probabilmente le sta raccontando qualcosa che incrocia il cielo con gli occhi della mamma. Il mar Mediterraneo, il più grande cimitero italiano, è l’olocausto dei nostri giorni, che domani verrà studiato sui libri di storia come noi oggi studiamo i campi di sterminio o le lotte dei sudisti d’America a favore della schiavitù ….” L’ARTICOLO DI SAVERIO TOMMASI SEGUE QUI

SE IN FILA AL BANCOMAT CI FINIAMO NOI
File interminabili ai bancomat che erogano 10 euro al giorno. Scenario (im)possibile? Di sicuro, molti che non possiedono quasi nulla e tengono in poco conto il denaro, continuerebbero la propria vita più o meno allo stesso modo, mentre altri penserebbero “non siamo stati in grado di sbranare il nemico al momento opportuno”. Del resto in troppo hanno vissuto l’illusione di una crescita infinita, hanno creduto alle elargizioni della mano invisibile, hanno sperato di poter superare qualsiasi ostacolo, ma la mano invisibile ha cominciato a schiacciarli ….
ALESSANDRO PERTOSA E LUCILIO SANTONI
 

MILIARDARI O ANTIRAZZISTI?
La campagna ‪#‎MaiConSalvini‬, le contestazioni agli appuntamenti del tour elettorale di Matteo Salvini, sono stati efficaci, hanno funzionato. Ma forse, visti i risultati delle elezioni, lo hanno anche favorito. Esistevano altri modi di contrastare il leader della Lega e il suo razzismo? C’è bisogno di esempi, proposte, idee nuove. Nelle campagne elettorali Usa del 2000 e del 2004, ad esempio, alcuni gruppi decidono di non utilizzare i metodi di sempre (manifestazioni, pres idi, blocchi, invettive…). Decidono di mostrarsi a se stessi e agli altri in modo diverso; usare l’ironia, il paradosso. Immaginate allora una manifestazione pubblica in cui un gruppo di super-ricchi, dei Paperon de’ Paperoni alla Monopoli, donne vestite in abito da sera e uomini con tanto di frac e tube nere, limousine e coppe di champagne, proclamare il loro appoggio al candidato presidente: sono The Billionaires for Bush, i “Miliardari per Bush”… I loro slogan? “Non lasciamo nessun miliardario indietro”, “Guerra di classe: finiamo quello che abbiamo cominciato”, “Anche le Corporations sono persone” …. La campagna ebbe un bel successo
MARCO BINOTTO
 

A PROPOSITO DI PRELIEVO FISCALE E GIUSTIZIA SOCIALE
Ogni anno di più, in Italia e nel mondo, un esiguo numero di super ricchi detiene sempre più una percentuale della ricchezza di tutti. Non sarà la leva che cambierà il mondo ma certo sarebbe il caso di ragionare di patrimoniale. In fondo di cosa si tratta? Semplice, di un prelievo sulle grandi ricchezze e rendite per contribuire ai bilanci pubblici
ALESSIO DI FLORIO
 

IL TOPOLINO SOLIDALE
Ora che il “locale” è diventato strategico per tutti, anche per il commercio equo, il movimento equosolidale non potrà che partorire un topolino, se non sarà capace di ripensarsi e di farsi carico delle relazioni e dell’ascolto profondo nei territori
MASSIMO RENNO
 

TARANTO VUOLE VIVERE
Occorre ribellarsi alla monocultura siderurgica e ridare dignità alla città. Taranto rifiuta il ricatto lavoro-salute (la foto di Roy Paci, tra i promotori del Primo Maggio a Taranto, è tratta dalla pagina fb di Cittadini e lavoratori liberi e pensanti)
ANTONIA BATTAGLIA

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