Roma, dopo sciopero autisti Atac ci ‘si scaglia contro lavoratori’

“Come al solito, dopo uno sciopero riuscito, aziende, amministratori, dirigenti, politici e gran parte dei media si accaniscono contro i lavoratori e il sindacato, rei, secondo loro, di scioperare ‘strumentalmente’”.

 

COMUNICATO STAMPA

SCIOPERO TPL ROMA: ADESIONI OLTRE IL 40% E METRO A CHIUSA
SI CONFERMA FORTE OPPOSIZIONE DEI LAVORATORI A SCEMPIO DI ATAC

Adesione oltre il 40% degli autisti di bus, Metro A chiusa; Metro B, ferrovia Roma-Lido, Roma-Viterbo e Termini-Centocelle fortemente rallentate: questi i dati dello sciopero del trasporto pubblico locale indetto oggi dall’USB.

Da questa forte adesione, che viene anche da molti lavoratori non iscritti all’USB, emerge un primo dato fondamentale: lo sciopero ha centrato il problema e le istanze portate avanti dalla nostra organizzazione sindacale sono fortemente sentite e condivise da tutti i lavoratori del tpl romano.

Mentre Cigl, Cisl e Uil si sono affrettate a sottoscrivere l’accordo sul nuovo piano industriale, legittimando di fatto Atac ad operare tagli sul salario, a peggiorare le condizioni di lavoro e a spianare la strada al processo di privatizzazione, i lavoratori oggi manifestano tutto il loro dissenso verso quelle organizzazioni e riconoscono l’USB come un’opposizione reale allo scempio che si vorrebbe compiere nel trasporto pubblico della capitale.

I risultati dello sciopero lanciano inoltre un ammonimento anche per quelle istituzioni che, forse proprio in quanto consapevoli della veridicità delle questioni poste dall’USB, decidono unilateralmente di annoverarci tra gli interlocutori “da mettere in coda”.

L’USB, convinta che da questo sciopero venga la risposta più chiara e non mistificabile anche per i cittadini di Roma, continuerà a difendere il trasporto pubblico locale come bene di tutti e non come interesse di pochi.

Roma, 7 agosto 2015

Ufficio Stampa USB

 


 

COMUNICATO STAMPA

SCIOPERO ATAC: TOMASELLI (USB), RIENZI SI SCAGLIA CONTRO I LAVORATORI MA DIMENTICA DI AVERLI RAPPRESENTATI

Se non si difende un diritto costituzionale significa che la democrazia è veramente sfregiata

“Come al solito, dopo uno sciopero riuscito, aziende, amministratori, dirigenti, politici e gran parte dei media si accaniscono contro i lavoratori e il sindacato, rei, secondo loro, di scioperare ‘strumentalmente’, recando danni ai cittadini e non comprendendo la situazione delle aziende”, osserva Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo Nazionale USB.

“Ma la strumentalità è proprio questa – prosegue Tomaselli – utilizzare i cittadini come scudo contro i lavoratori, che nella maggior parte dei casi, e questa volta in Atac ancor di più, difendono soprattutto il servizio pubblico, attaccato da avvoltoi pronti a privatizzare tutto, a depauperare il patrimonio pubblico, a ridurre conseguentemente la qualità dei servizi e, se possibile, anche i livelli di sicurezza”.

Aggiunge il dirigente USB: “Poi si attacca il diritto di sciopero e, seguendo la linea del ‘grande timoniere’ Renzi, ci si precipita a dichiarare che servono norme più severe, se non l’abolizione del diritto costituzionale dello sciopero, per difendere i diritti delle aziende e dei profitti a danno dei lavoratori e del bene pubblico”.

“Questa volta si unisce al coro anche un’associazione degli utenti, il Codacons, che si affretta a parlare di ‘uno schiaffo dei lavoratori agli utenti’ e a chiedersi il perché non ci sia stata la precettazione dello sciopero in Atac. Una posizione che stupisce – evidenzia Tomaselli – anche perché il presidente del Codacons, l’avv. Carlo Rienzi, oggi così pesante con chi lavora, è stato qualche anno fa un avvocato che difendeva i lavoratori che aderivano al nostro sindacato in Alitalia (l’allora SULTA), proprio contro l’azienda, la Commissione di Garanzia e il Governo”.

“Ci si dimentica spesso del proprio passato, ma il passato non si dimentica mai di noi – conclude Tomaselli – difendere un diritto costituzionale è compito fondamentale e prioritario in una democrazia. Se ci si dimentica questo, vuol dire che questa democrazia è veramente ferita”.

Roma, 7 agosto 2015

Ufficio Stampa USB

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