Il governo Renzi vuole affidare l’acqua a quattro multiutilities: Iren, A2A, Hera, Acea. Sono quattro piccole multinazionali. La ribellione parte dal Sud, dopo la vittoria dei movimenti a Napoli.
NEWSLETTER DI COMUNE
L’URLO DELL’ACQUA, “BASTA!”
Il governo Renzi vuole affidare l’acqua a quattro multiutilities: Iren, A2A, Hera, Acea. Sono quattro piccole multinazionali. La ribellione parte dal Sud, dopo la vittoria dei movimenti a Napoli
ALEX ZANOTELLI
L’EQUINOZIO RIBELLE DELLA SCUOLA
Ci sono pezzi di società che in alcuni momenti riescono ad aprire spazi di cambiamento sia attraverso il rifiuto di quanto mercati e stati impongono dall’alto sia attraverso il progettare e sperimentare qualcosa di diverso, senza delegare e senza aspettare. Il movimento della scuola sembra più di altri muoversi con una certa agilità su questi due assi, inestricabilmente connessi: insegnanti, studenti e genitori in questi mesi hanno fatto emergere sia il “grido contro” (qualcuno direbbe lo Ya basta!, in Grecia Oxi), cioè il rifiuto della Buona scuola e della sua logica aziendalistica ma, in forme diverse, hanno anche cominciato a prefigurare la scuola e la società per cui s i stanno lottando, come dimostra la ricchezza di idee, pratiche e orizzonti messi in comune in eventi (partecipatissimi) come “Educare alla differenze“, “L’educazione prende corpo“, “Tutta un’altra scuola” o “Disimparare per imparare” solo per citarne alcuni, o il lavoro che ha nutrito la Lip. Nella giornata dell’Equinozio, il movimento della scuola mostra di nuovo il suo grido contro: mercoledì 23 settembre diventa la giornata dell’eguaglianza delle scuole, contro una legge (la 107, ormai approvata) che vuole differenziarle e dividerle. Si tratta di riprendere la parola, di farlo con azioni diffuse nei territori (e senza un unic o appuntamento) e in forme differenti. Di seguito alcuni degli appuntamenti del 23: fiaccolate, concerti, presidi, letture corali della Costituzione, bizzarri set fotografici…. :
JLC
CAMBIARE LA SCUOLA OGNI GIORNO ALAIN GOUSSOT
NON LO SANNO E NON VOGLIONO SAPERLO SANDRA ZINGARETTI
GESSO SBRICIOLATO E NAUSEA DA RIFORME ANTONIO AREDDU
E ORA DISOBBEDIENZA CIVILE MATTEO SAUDINO
IL CORPO A SCUOLA
Nei giorni del delirio contro i fantasmi del Gender e mentre Roma ha ospitato il più grande incontro annuale nazionale dedicato all’educazione alle differenze e all’affettività (di cui Comune è stato media partner), offriamo questo saggio di Lea Melandri: spiega come e perché possiamo portare l’educazione alle radici dell’umano, cioè in prossimità della vita di ogni giorno, nella sua interezza e fragilità, consapevoli che le tradizionali separazioni tra corpo e pensiero, natura e cultura, reale e virtuale sono venute meno. Qualsiasi esperienza di cambiamento, cioè la costruzione di una società senza relazioni di dominio, deve fare prima luce su un terreno che resta pe r lo più confinato in una “naturalità”: la nascita, l’infanzia, i ruoli sessuali, l’amore, l’invecchiamento, la malattia, la morte. Ma per muoversi in questo terreno occorre che insegnanti ed educatori abbiano acquisito capacità di cura e conoscenza di sé e sperimenato una dimensione collettiva. Siamo pronti per questo cambiamento antropologico epocale?
LEA MELANDRI
UNO SPAZIO DI LIBERTÀ. UN MONDO DI MONDI
“Non siamo tutti uguali, ma non siamo neanche diversi”. Maria ha vent’anni, è di orgine rom e ha le idee piuttosto chiare. Alla due giorni romana della rete “Educare alle differenze” si occupa con altre donne della cucina: quando durante la plenaria che apre l’incontro promosso dalle associazioni Scosse (Roma), Stonewall (Siracusa) e Il Progetto Alice (Bologna) – e copromosso da altre duecento realtà sociali di tutta Italia – spiega le ragioni della sua partecipazione si capiscono molte cose di questo straordinario spazio di libertà. Un evento nato in basso di cui tanti e tante, a guardare i numeri della partecipazione e i volti dei presenti, s entono bisogno: erano seicento alla prima edizione del 2014, qualcuno in più probabilmente in questo secondo appuntamento…. SEGUE QUI:
GIANLUCA CARMOSINO
IL PIACERE DELLA LETTURA, PERFINO A SCUOLA
“Quando insegnavo lettere alle medie, dopo alcuni anni presi un’abitudine che poi mantenni gli anni successivi – scrive Donatella D., – Il primo giorno di scuola proponevo alla classe di formare una piccola biblioteca per noi. Chiedevo che chi voleva (solo chi voleva) portasse alcuni suoi libri da casa, se ne aveva, purché gli/le piacessero…. Due volontari facevano la lista per bene precisa e la mettevamo nell’armadietto coi libri. Stabilivamo anche alcune regole nel caso che un libro andasse perduto o venisse sciupato…. Non chiedevo riassunti scritti, chiedevo soltanto che ognuno tenesse aggiornata la lista dei libri che leggeva: autore-autrice, titolo e casa editrice…. Io osserv avo e spesso domandavo se un libro fosse piaciuto…. Ogni giorno dedicavamo del tempo alla lettura libera individuale… Leggevo anch’io…. Nel piano di lavoro annuale e nel programma finale scrivevo tra le altre attività: lettura come piacere e come strumento per comunicare col mondo…. Alla fine dell’anno anche chi leggeva meno aveva pur letto sei o sette facili libri, e chi leggeva di più ne aveva letti anche trenta, più o meno impegnativi. Mi fidavo? Sì, mi fidavo….”
DONATELLA DONATI
PARTIGIANI DELLA FELICITÀ
“La prima cosa da fare è parteggiare per le colline, per i cani, per i baci, parteggiare per le albe, per chi cammina, riunirsi per leggere un libro, per sentire un suonatore di fisarmonica, per zappare un orto, per raccogliere l’uva di una vigna. Ecco le assemblee del nuovo secolo …. In fondo la nostra è una guerra partigiana. Si tratta di resistere al nemico comune che possiamo chiamare denaro …. “
FRANCO ARMINIO
LIBRI AL POSTO DELLE SLOT
Al For Art Cafè, un piccolo bar milanese gestito da Enzo, prima c’erano le slot, ora ci sono libri a disposizione di tutti, per uno scambio culturale a costo zero. E fiori per rendere l’ambiente più ospitale. Nel contratto di locazione hanno fatto inserire il divieto di installazione delle slot proposto dal gruppo Coin, ha spiegato Enzo, fiorista per quindici anni con la passione della lettura. Il dominio del profitto non sempre vince. Il dominio del profitto dipende da noi
REDATTORE SOCIALE
VIA DA QUI. IL TEMPO DELLA REPRESSIONE
Non ci stanchiamo di scriverlo: il non luogo della frontiera di Ventimiglia è diventato uno spazio fantastico di autogestione e solidarietà spontanea. Ogni giorni migranti e non costruiscono nuove relazioni, discutono, cucinano e mangiano insieme. In queste settimane centinaia di uomini e donne di tutta Italia hanno messo in comune tempo e saperi, cibo e cure mediche, mentre ai migranti le forze dell’ordine francesi e italiane negano perfino un interprete o la difesa da parte di un avvocato. A otto cittadini italiani sono stati rilasciati fogli di via: la loro colpa è aver offerto sostegno ai migranti. Un appello
PRESIDIO NO BORDERS DI VENTIMIGLIA
NE MANCANO ANCORA 43 E … MOLTI DI PIÙ
Da Bologna arriva un invito all’azione per non consegnare al silenzio il primo anniversario del sequestro dei 43 studenti della scuola normalista del Guerrero, la strage di stato messicana. Ayotzinapa non è solo un nome che non potrà essere dimenticato per l’enorme significato che il rapimento e l’omicidio dei ragazzi ha assunto in Messico e nel mondo. È ormai il grido e il simbolo della nuova resistenza contro la violenza in un paese in cui è da tempo impossibile distinguere le istituzioni statali dalla criminalità organizzata. Dal 2006, in Messico, sono stati censiti 720 mila omicidi. Quasi 30 mila le persone fatte scomparire, un numero impressionante c he non può non richiamare alla mente – malgrado l’enorme diversità del contesto – quello dei desaparecid@s argentini. Il 7 settembre scorso, il Gruppo interdisciplinare di esperti indipendenti, che ha accompagnato e assistito legalmente i familiari dei 43 studenti, ha reso pubblica la sua indagine su quanto accadde nella notte del 26 settembre 2014. La “verità storica” fornita dalla Procura generale del governo viene clamorosamente smentita: è stato lo Stato. Molte le iniziative in Italia, da Catania a Torino
BOLOGNA PER AYOTZINAPA
METTERE IN SCENA LE COMUNITÀ CHE VOGLIAMO
Quest’estate l’appennino Tosco Emiliano è stato lo scenario che ha ospitato il primo incontro internazionale di Teatro per la transizione. Tra vallate accoglienti e querce secolari, 60 persone provenienti da mezzo mondo hanno convissuto per una settimana mettendo in pratica strumenti per affrontare i cambiamenti che stanno sperimentando le nostre società e costruire resilienza per mezzo dell’arte, la creatività e la solidarietà. Quella settimana e i prossimi appuntamenti dimostrano che possiamo cominciare a prenderci cura della terra, possiamo costruire relazioni migliori tra donne e uomini, possiamo ripensare qui e ora il rapporto con il tempo, con lo spazio, con il denaro e con il dono
LUCA MALSERVISI
I NOSTRI BOSCHI, RELITTI DI ANTICHI ECOSISTEMI
I nostri boschi sono in una condizione di abbandono e di inselvatichimento. Stiamo perdendo patrimoni naturali immensi, interi paesi e borghi, estesi pezzi di Penisola, potenziali luoghi di ricchezza e umano benessere, luoghi in cui sono stati investiti nei secoli e decenni illimitate risorse e lavoro e nessuno, in Italia, fiata. Che paese è mai questo dove si fa deperire la ricchezza reale e stuoli di economisti, truppe di dirigenti politici e sindacali ci assordano ogni giorno con le loro ricette di crescita senza nessun cenno al territorio?
PIERO BEVILACQUA
IRAQ, MELANZANE E VOGLIA DI VIVERE
Yanar Mohammed, femminista e fondatrice dell’Owfi (Organizzazione per la libertà delle donne in Iraq), con altre donne ha aperto a Karbala (Iraq del sud) la Pacifica Fattoria, un rifugio per donne e bambini che fuggono dalle persecuzioni dell’Isis. Fra le bambine che vivono alla Fattoria c’è Asma. Della sua famiglia, massacrata dall’Isis, restano lei e sua madre. A soli nove anni, Asma ha già sperimentato abbastanza violenza e dolore per l’intera vita: pure, dopo pochi mesi di permanenza in un luogo che accoglie e dà valore alle donne ha ricominciato a mostrare la sua personalità forte e positiva. È praticamente la capo-attivista per il benessere dei bambini in lo co, prende nota dei loro bisogni – dai calzini ai libri – e li comunica alle volontarie dell’Owfi e si assicura che tutti siano soddisfatti e vadano d’accordo. Il centro vuole diventare completamente autosufficiente, le coltivazioni stanno cominciando a prosperare: melanzane, peperoni, cetrioli, pomodori e gombo (okra) vanno a gonfie vele
MARIA G. DI RIENZO
C’È DA TROVARE ALTRI MODI DI ESPRIMERSI
I muri sono stati imbiancati e nessuno ci ha più scritto sopra. Dapprima, la giovane arabista Luce Lacquaniti ha pensato che fosse un cattivo segno per indicare la disillusione generale e un dibattito politico ormai spento. Poi però, parlando con alcuni writer, ha cambiato idea: loro dicono che questa modalità non ha più senso, per potersi esprimere bisogna trovare qualcosa di diverso. Intervista con l’autrice de “I muri di Tunisi – I segni della rivolta”
GIADA FRANA
LE GRANDI MANOVRE DELL’ECONOMIA DI GUERRA
Dal 3 ottobre fino al 6 novembre si svolgerà in Italia, Spagna e Portogallo la «Trident Juncture 2015», definita dallo U.S. Army Europe «la più grande esercitazione Nato dalla caduta del Muro di Berlino» (36 mila uomini, oltre 60 navi e 200 aerei da guerra di 33 paesi). Non possiamo permettere che mentre si strozzano Paesi come la Grecia e si spendono centinaia di milioni per impedire l’arrivo dei migranti o per tenerli in lager come i Cie, ogni minuto si spendono nel mondo, con scopi militari, 3,4 milioni di dollari, 204 milioni ogni ora, 4,9 miliardi al giorno con il solo obiettivo di accrescere i profitti e difendere i privilegi delle classi dominanti. Un appello da Napoli
COMITATO NO NATO NAPOLI
QUEL GRIDO CONTRO LA GUERRA
Il Giappone abbandona la storica Costituzione pacifista. Le pressioni degli Usa, dei mercanti di armi e delle mafie locali hanno vinto. Tuttavia, il paese registra le proteste piuttosto inusuali di giovani universitari e pacifisti FOTO
ALESSANDRO DI CIOMMO
BUONA SCUOLA AI BAMBINI DI GAZA
La scorsa settimana è cominciata la scuola anche in Palestina. “Buona scuola ai bambini di Gaza, con le centrali elettriche bloccate – scrive Emanuela Bussolati, autrice di libri per bambini – Ai bambini in Cisgiordania, a cui è vietata la loro moschea, ai bambini di Jenin, la coraggiosa”
EMANUELA BUSSOLATI
UN APPELLO PER MARCOS
Dovrà scontare sei anni di carcere, Josè Marcos Mavungo, avvocato da sempre accanto ai più poveri. La sua colpa è di aver organizzato sei mesi fa una manifestazione di protesta contro la spoliazione continua cui viene sottoposta la provincia di Cabinda in Angola dalle multinazionali del petrolio. Superfluo ricordare che gli abitanti di quel territorio vivono in condizione di miseria e che i proventi dell’abbondante petrolio che viene estratto in quell’area prendono tutt’altra strada. La verità è che è stato condannato per essere andato contro gli interessi dello Stato e delle multinazionali. Naturalmente non troveremo una sola riga di informazione sulla vicenda sulla stampa nazionale
TONIO DELL’OLIO
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