A Messina, “Storie di sfratti nell’indifferenza delle istituzioni”

Negli ultimi 10 giorni l’Unione Inquilini Messina ha fronteggiato tre sfratti esecutivi, si tratta di tre storie di grave precarietà abitativa, due a Bordonaro e una a Bisconte.

 

COMUNICATO STAMPA: STORIE DI SFRATTI NELL’INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI

Negli ultimi 10 giorni l’Unione Inquilini Messina ha fronteggiato tre sfratti esecutivi, si tratta di tre storie di grave precarietà abitativa, due a Bordonaro e una a Bisconte. Una riguarda un caso conclamato, acclarato dalle istituzioni, di morosità incolpevole per la perdita del posto di lavoro. Eppure la famiglia giorno 15 ottobre p.v. rischia seriamente di essere sfrattata con l’intervento coatto della forza pubblica, nonostante il riconoscimento ufficiale dello status di moroso incolpevole e l’idoneità per l’accesso al contributo deliberata dalla graduatoria di cui al bando comunale con scadenza 15 luglio 2015.
Il contributo economico previsto dalla normativa è stato autorizzato, ma non erogato (che paradosso!) a causa di una serie di ostacoli burocratici e politici che questa Amministrazione stenta a superare con atti mirati: un protocollo d’intesa con la proprietà immobiliare per mettere a disposizione alloggi da locare a canone concordato per i morosi incolpevoli, sarebbe un ottimo punto di partenza.
E’ infatti opportuno che il Comune sperimenti possibili e nuove forme di accompagnamento sociale per gli inquilini che si trovano in questa condizione, il contributo non solo è insufficiente, ma spesso non è funzionale per alcuni inquilini.
Ad esempio continuiamo a chiederci, come mai non viene istituito sin da subito un “Ufficio Casa” che monitori il problema e che individui soluzioni abitative alternative per i morosi incolpevoli e per tutti quelli che vivono la piaga degli sfratti che sta tristemente lacerando il paese da nord a sud?

La seconda emergenza riguarda un lavoratore che ha affrontato la crisi e tanti problemi cronici di salute che gli hanno impedito di lavorare con continuità e stabilità. Parliamo di una persona che ha sempre pagato le sue scadenze in 10 anni e che, a causa della perdita di lavoro, improvvisamente si è trovato a non poter pagare l’affitto. In questo caso abbiamo fatto notare al proprietario questa assoluta incolpevolezza nella morosità, e quest’ultimo ha accettato, dopo una difficilissima mediazione, l’onorevole disponibilità dell’inquilino a saldare in parte i debiti pregressi, e di conseguenza il 22/10 prossimo l’accesso sarà solo formale.

il 18 settembre l’altro accesso per sfratto,il terzo, è stato rimandato per due mesi. Un’altra “situazione al limite” di una famiglia che ha perso quasi totalmente la propria capacità reddituale a causa di patologie croniche vissute dal marito. In questo caso abbiamo dovuto fare i conti con una controparte insensibile, intransigente e con pretese eccessive, tanto che l’inquilino è stato colto da un malore durante l’accesso precedente, per fortuna non fu niente di grave.

Come si può notare le storie si ripetono come un mantra nell’indifferenza totale delle istituzioni, totalmente incapace di offrire soluzioni per contrastare queste nuove forme di povertà: navigano a vista e si fanno travolgere dalle emergenze.
Tuttavia diffidiamo dall’allocuzione “emergenza” usata spesso e a sproposito: emergenza è un evento improvviso, inaspettato e la sua risoluzione prevede misure di carattere eccezionale. Quella che stanno vivendo tante famiglie è un fenomeno strutturale, è di segno opposto all’emergenza, è un’altra cosa!

Infine c’è da dire che case sfitte e strutture pubbliche inutilizzate, come denunciato più volte da questa O.S. e da altre forze politiche, ce ne sono davvero tante e impiegarle creerebbe anche un virtuoso indotto, economico e sociale. A tal proposito registriamo già un impegno preso dall’assessore Pino al fine di reperire alloggi vuoti per i morosi incolpevoli e immobili abbandonati per auto recuperarli. Attendiamo gli effetti dell’impegno, con la speranza che si vedano nel più breve tempo possibile, anche se fin ora abbiamo visto poca concretezza.

Nel frattempo non ci resta altro che continuare a resistere.

Segreteria Unione Inquilini Messina

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