“Coltivare il nuovo tra le crepe del vecchio”

Ricordate due anni fa il più grande fallimento di una municipalità nella storia degli Stati Uniti, quello di Detroit, la capitale mondiale dell’industria delle auto? Ciò che sta accadendo oggi è strabiliante.

 

NEWSLETTER DI COMUNE

 

COLTIVARE IL NUOVO TRA LE CREPE DEL VECCHIO
Ricordate due anni fa il più grande fallimento di una municipalità nella storia degli Stati Uniti, quello di Detroit, la capitale mondiale dell’industria delle auto? Ciò che sta accadendo oggi è strabiliante: gli abitanti si sono guardati in faccia e hanno cercato intorno a loro altri modi per sopravvivere. Piuttosto che lasciare quartieri e terreni abbandonati, si sono riuniti per rendere produttiva la terra: senza nessuna organizzazione centrale o appoggio politico non solo si sono moltiplicati gli orti di vicinato e quelli scolastici ma si è passati dagli orti e dal baratto di prodotti privati agli scambi comunitari di cibo e alle cene conviviali. Le persone che creano orti non lo fanno per una strategia di mercato, ma per costruire comunità: su quasi trecento orti comunitari quelli con le recinzioni si contano sulle dita di una mano. Sì. gli abitanti stanno riprendendo la propria città creando il nuovo nel guscio del vecchio
MARINA SITRIN

L’ORTO COMUNITARIO PIÙ BELLO DEL MONDO ELENA CHIOCCHIA

CONVERSAZIONI SOTTO UN CIELO DI PIOMBO
Con Pietro Ingrao se ne va l’ultima traccia di una storia epocale, quella della grande sinistra politica italiana. Nessuno sembra in grado di prevedere oggi se, come e quando quell’aggettivo, “politica”, possa tornare ad avere il senso, la densità culturale e la capacità di muovere passioni per cambiare il mondo che ha avuto con il comunista Ingrao. Nella sua esistenza lunga un secolo – attraversata da speranze inebrianti e delusioni abissali, da straordinarie rivolte e rovinose sconfitte – la dimensione politica ha mostrato soltanto percorsi limpidi. Sono stati segnati da una ricerca appassionata e aperta quanto brillante ma spesso anche dal dubbio, a volte coperto da silenzi o infeli ci eccessi di disciplina e prudenza. Quel che però ha illuminato con tenacia impressionante il cammino di Pietro Ingrao è stato un rigore etico non astratto ma immerso nella lotta per l’affermazione della dignità di tutti i viventi e in un desiderio di libertà da condividere opponendosi al dominio e all’oppressione. Uno dei suoi ritratti più accurati ed espressivi è stato scritto lo scorso anno da Aldo Garzia sul manifesto. Noi abbiamo scelto una conversazione lunga e ampia con Rossana Rossanda, corsa a interpellare il compagno di sempre in occasione dell’evento inconcepibile che ha inaugurato il millennio mandando in pezzi, con le Twin Towers di Manhattan, molte delle griglie interpretative di uso comune nel Novecento. L’articolo è uscito nel novembre 2001 sul numero 22 de la rivista del manifesto, al di là di alcuni riferimenti di contesto inevitabilmente datati, ci sembra di potervi leggere in modo nitido le ragioni e le amarezze della conclusione di un’intera storia politica
ROSSANA ROSSANDA E PIETRO INGRAO

PIETRO INGRAO E LA SFIDA DEL FEMMINISMO LEA MELANDRI

LA BUONA SCUOLA DI NOI MAESTRI DEL BOSCO
Nel nuovo anno scolastico appena cominciato c’è chi non aspetta una legge per mettere in discussione il modo tradizionale di fare lezione e l’ossessione dei voti. Possiamo scegliere, spiega Paolo Mai (tra i fondatori della prima scuola primaria pubblica italiana che si ispira ai principi pedagogici delle scuole nel bosco, la scuola di campagna di Ostia Antica, Roma), una didattica che privilegia le esperienze dirette, le lezioni all’aria aperta, l’educazione emozionale, il ruolo attivo dei bambini
PAOLO MAI

PANE E OLIO A SCUOLA MARIA DE BIASE

UNA DOMANDA ALLA MINISTRA, ANZI DUE
“Ma la ministra dell’Istruzione è consapevole che, dopo quindici giorni dall’inizio della scuola, ci sono ancora centinaia di classi con bambine e bambini con disabilità anche gravi senza l’insegnante di sostegno? E non si vergogna almeno un po’? …. “
PAOLO LIMONTA, MAESTRO

GITE A BUDAPEST? UNA PROPOSTA MATTEO SAUDINO

APPRENDERE FACENDO

PER IL DOLORE, LA RABBIA, LA VERITÀ, LA GIUSTIZIA
Per Ayotzinapa e tutti gli Ayotzinapa che feriscono i calendari e le geografie di sotto (…). E ogni dolore e ogni rabbia prende un nome, un volto, una storia, un vuoto che fa male e indigna. Il mondo e la sua storia si riempiono così di assenze. E queste assenze si fanno mormorio, parola forte, grido, ululato (…). Questo 26 settembre, migliaia di zapatisti, bambini, bambine, giovani, donne, uomini, altrei, anziani e anziane, vivi e morti, manifesteranno nei nostri territori per abbracciare in questo modo tutte le persone che sentono dolore e rabbia a causa del carcere, della sparizione e della morte imposti da chi sta sopra
SUB MOISÉS E SUB GALEANO

I DIECI GIORNI CHE SCONVOLSERO L’URUGUAY
La più grande mobilitazione sociale degli ultimi anni, la più numerosa contro un governo progressista. Anche in Uruguay la gente non fa sconti alla politica antipopolare e di destra anche se fatta da uomini e coalizioni che si dicono di sinistra. Che poi vengono sconfitti fuori e perfino dentro il loro schieramento. La rabbia cresce, a maggior ragione, quando si scopre che il governo di Pepe Mujica, l’ex presidente acclamato per la simpatia e la semplicità dei costumi in tutto il pianeta, disprezzava le lotte sindacali degli insegnanti e ha negoziato in segreto la partecipazione di Montevideo al Trade in Services Agreement (Tisa), l’ennesimo accordo neoliberista per togliere o stacoli e regole scomode ai servizi e al commercio. Un negoziato che avrebbe fatto dell’Uruguay il partner privilegiato degli Usa nel Mercosur e che, venuto alla luce, è stato invece bloccato dalle proteste dell’intero paese. Il presidente Tabaré Vázquez, succeduto a Mujica, che fino a oggi ha vantato “un tipo di leadership quasi monarchica” insiste: vuole stabilire per decreto che gli insegnanti non possono scioperare, poi, innervosito dalle prime sconfitte, manda la polizia a picchiare gli studenti
RAÚL ZIBECHI

LA STORIA NON PROCEDE LUNGO UNA LINEA RETTA
Tsipras, Iglesias, Sanders, Corbin. Spiega Noam Chomsky: “È un grave errore essere solo orientati alla stravaganza elettorale quadriennale e poi tornare a casa. Non è questo il modo in cui i cambiamenti avvengono …. È difficile per un movimento prendere piede …. Non si sa mai quando qualcosa farà da scintilla per un grande movimento. È accaduto tante volte …. Il compito degli organizzatori e degli attivisti dei movimenti resta aiutare le persone a capire e far loro riconoscere che loro hanno il potere, che non sono impotenti …. È un processo a lungo termine …. Le politiche neoliberiste e l’austerity sono uan regressione …. si può resistere, ma non è facile. La storia non va in linea retta . …”
NOAM CHOMSKY

POTER ANDARE DOVE SI VUOLE È IL GESTO ORIGINARIO DELL’ESSERE LIBERI
“Dobbiamo fare un salto evolutivo di civiltà, tenendo a mente quelle semplici ma bellissime citazioni di Hannah Arendt – ‘Poter andare dove si vuole è il gesto originario dell’essere liberi…’ – sulla libertà e sul diritto di spostarsi – si legge in un appello della Casa delle donne di Milano – In Europa si stanno moltiplicando i fili spinati, i muri, le recinzioni …. Quelle donne e quegli uomini in fuga entrano nella realtà del nostro stare al mondo, i loro corpi potrebbero essere i nostri …. Che cosa rappresentano, per noi, confini e frontiere rispetto al diritto alla vita? …. È importante che gruppi di donne come il nostro prendano parola …. Dietro il rifiuto dei migranti sta l’eterno rifiuto del diverso, base dell’ideologia patriarcale che ha creato gerarchie fra gli esseri umani …. Proponiamo quindi alle reti e ai gruppi di donne italiane ed europee di organizzare al più presto un incontro per decidere quali parole e quali iniziative vogliamo condividere
CASA DELLE DONNE DI MILANO

L’EFFETTO LOLITA
“Sempre di più bambine molto piccole sono usate, in special modo nella pubblicità, per proiettare erotismo adulto e sessualità. Poiché si abusa, a livello planetario, di una bambina su quattro – secondo l’Oms – e un numero enorme di bambine è coinvolto nella prostituzione minorile e nella pornografia, è spaventoso per me che i media del mainstream usino bambine come oggetti sessuali in modo così noncurante …. Ci sono ricerche molto ben fatte che sostengono come i media abbiano grande influenza su bambini e giovani …. Abbiamo bisogno di aumentare l’alfabetizzazione mediatica fra i giovani … “, dice Meenakshi Gigi Durham, docente universitaria di Studi sul genere e autrice di &ldq uo;L’effetto Lolita: la sessualizzazione mediatica delle ragazzine e cosa noi possiamo fare al proposito”. Meenakshi Gigi Durham propone di portare nella scuole elementari e medie l’insegnamento di un approccio critico ai media. Cosa ne pensate?
MEENAKSHI GIGI DURHAM

QUEI FIORI NEL FANGO
Giovanna Mulas, scrittrice: «Nel paese dove vivo diverse minorenni si prostituiscono …. C’è chi ammette di farlo “così per fare” …. Qualcun altra, bella e brava ragazzina di liceo, classica “figlia di papà”, ha ammesso di farlo perché la sua cantante preferita dice che è “da donne indipendenti e libere” ubriacarsi, drogarsi e fare sesso con chi le piace …. Una minorenne che si prostituisce è, comunque, vittima: di esempi sbagliati, di un sistema che formatta, di un contesto indifferente, di una educazione mancante: comunque di violenza fisica e o psicologica perpetrata …. Per decenni la figura imposta dagli stilisti di fama mondiale è sta ta una donna non-donna: manichino asessuato, promosso dai media come esempio di perfezione, successo, ricchezza …. Intanto fioriscono riviste per adolescenti che devono essere “più donne delle donne” e donne che devono sembrare adolescenti ….. Sempre nodale un lavoro incessante di cultura, di coscienza sui ruoli assunti e da assumere»
GIOVANNA MULAS
 

L’ECOLOGIA POLITICA OLTRE LE DISCIPLINE
Ha un nome significativo e simpatico, Ambienti Indisciplinati, conclude un bel progetto nato per discutere e superare i limiti di una formazione e di una ricerca socio-ecologica costrette nei recinti delle discipline e dichiara un obiettivo essenziale e ambizioso: reiventare l’ecologia politica nell’era del cambiamento climatico. La Conferenza internazionale che si terrà in marzo a Stoccolma è uno di quegli appuntamenti che sembrano poter riempire di sostanza la costruzione di un discorso comune tra i molti mondi diversi che non compaiono nei titoli dei tiggì ma esistono e mostrano una narrazione all’altezza dei problemi complessi dei nostri giorni. Tre i fili rossi scelti per dipanare il p rofilo della questione ambientale all’inizio del secondo millennio: de-colonizzare il sapere; l’ecologia in uno scenario post-capitalista; le nuove privatizzazioni, la mercificazione della vita e il ritorno del comune. Stefania Barca, che organizza e costruisce il percorso di Ambienti Indisciplinati (ma è anche l’inviata molto speciale di Comune in Scandinavia), ci presenta i protagonisti della conferenza e invita a proporre interventi che arricchiscano la discussione
STEFANIA BARCA

MANI SPORCHE SU COP 21
C’è Renault-Nissan che mette a disposizione addirittura 200 auto elettriche mentre Suez Environment (sì, il secondo gruppo mondiale nel campo della gestione delle acque e dei rifiuti) si incaricherà di lasciare tutto pulito. Che brave e che generose. Insieme ad altre multinazionali si sono reste disponibili a dare una mano per organizzare la Conferenza sul clima di Parigi, Cop 21, l’ultimo appuntamento utile per ridurre l’impatto industriale sull’ambiente. Qualcuno insinua che tenteranno di far dimenticare al mondo come dietro quelle auto elettriche e la gestione dei rifiuti a Pairigi si nascondono compagnie impegnate anima e corpo nel commercio dei combustibili fossili, brand che negli anni sono diventati un simbolo delle devastazioni ambientali e della violazione dei diritti. Insinuazioni, maldicenze, calunnie….
ALBERTO CASTAGNOLA

NON SARAI MAI ALTO COME LE MONTAGNE
Il netto pronunciamento delle accademiche e degli accademici islamici in vista della Conferenza dell’Onu sul cambiamento climatico è avvenuto un mese fa, a Istanbul durante un importante Simposio. Prese di posizione simili a quella che chiama un miliardo e 600 milioni di musulmani a sostenere il raggiungimento di un accordo ambientale rigoroso a Parigi si sono avute anche in altre confessioni religiose. Da quella ebraica a quella buddista, passando per l’Enciclica, ormai molto nota, e molto ben accolta, di papa Francesco. D’altra parte, Il Corano invita l’uomo – che non sarà mai alto come le montagne – alla modestia, a non incedere sulla terra con alterigia
GUSTAVO DUCH

PERCHÉ LEGGERE? PERCHÉ SCRIVERE?
Domande piuttosto stupide, ma se l’orizzonte è quello del pensiero critico allora è utile porsi anche queste domande. Supponiamo di perfezionarle: se si vuole cambiare il mondo, perché si scrive, perché si legge? Proviamo a rispondere insieme…. Si tratta probabilmente di non dare nulla per scontato, di mantenere uno sguardo critico su tutto quello che facciamo ogni giorno, sui nostri linguaggi con cui ci rivolgiamo alle persone comuni, su tutto quello che i media ci gettano addosso (perché, ad esempio, i programmi di informazione coprono tutti le stesse notizie?). Un mondo nuovo ha bisogno di risposte e parole diverse. Forse ha ragione Michael Albert, occorre scrivere in modo differente per influenzare sul serio il cambiamento sociale, forse leggere e scrivere significa prima di tutto esplorare
MICHAEL ALBERT

BICI E SANDOLI
Le consegne in bici sono ormai diffuse in diverse città. La loro specialità resta l’“ultimo miglio”: lì dove i camion dei corrieri si imbottigliano nel traffico cittadino entrano in azione i pony bikers con le loro bici specializzate da corsa, cargo e anche coibentate per food deliver. Oggi le grosse società di corrieri li chiamano sempre più spesso e firmano contratti di partnerschip, con il rischio, però, che le piccole compagnie By-Bike vengono integrate nelle catene di consegna. Tuttavia, il primo premio assoluto della logistica leggera e gentile va ai ragazzi dell’azienda agricola Donna Gnora di Noale (Venezia) che, assieme al circolo culturale Il caicio, una volta alla settimana, svolgono le consegne a domicilio delle cassette di frutta e verdura nella città lagunare con due sandoli, barca tradizionale a remi. Per credere guardate lo splendido filmato
PAOLO CACCIARI

MISERICORDIA VO’ CERCANDO
Credenti e non credenti si incontrano per riflettere e discutere sulla misericordia, pensando a Charlie Brown che la invoca per sé, forse non per tutti. Un ciclo di seminari (con, tra gli altri, Riccardo Petrella, Agnese Moro, Francesco Raparelli, Leonardo Becchetti, Federica Giardini, Giacomo Marramao, Fausto Bertinotti) promosso a Roma dalle associazioni “AltraMente-scuola per tutti” e “Cercasi un fine”
PATRIZIA SENTINELLI

UN PAIO DI COSE SUI FONDI PER LA RICERCA
“Un paio di giorni fa, al Consiglio di Dipartimento dell’Università, abbiamo dibattuto per due ore, dei criteri per la distribuzione dei fondi per la ricerca – scrive Enrico Euli, docente all’Università di Cagliari – …. Sono emersi ragionamenti puramente quantitativi: quanti sono stati i prodotti del ricercatore negli ultimi quattro anni, in quante pagine consisteva ogni pubblicazione, se la casa editrice fosse piccola o grossa, e su scala locale, nazionale o internazionale; quanti soldi avesse portato al dipartimento il progetto x o y …. Un vero delirio, che testimonia del grado di smarrimento in cui versa l’Università italiana, e non solo …. Mi sono alzato solo per ri cordare ancora una volta che Socrate, Buddha e Cristo non hanno mai scritto né pubblicato alcunchè. E che Einstein ha scritto la prima stesura della teoria della relatività ristretta (appunto!) in poche paginette. E che alcune opere fondamentali della storia dell’umanità sono state inizialmente pubblicate a spese dell’autore, in case editrici sconosciute, o non sono state neppure edite mentre l’autore era in vita ….
ENRICO EULI

 

 

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