Conferenza Clima Parigi, ‘Ministro Galletti racconta realtà inesistente’

“Il Ministro Galletti a Parigi racconta una realtà che non esiste”: lo dichiara Alberto Zoratti, presidente dell’ONG Fairwatch presente come osservatore alla Conferenza delle Parti ONU sul clima entrata nel vivo questa settimana a Parigi.

 

Parigi/Clima: intervento del Ministro Galletti alla ‘high Level Segment della COP21
Fairwatch: “Il Ministro Galletti a Parigi racconta una realtà che non esiste, e non c’è chiarezza sui fondi a disposizione”

“Il Ministro Galletti a Parigi racconta una realtà che non esiste”: lo dichiara Alberto Zoratti, presidente dell’ONG Fairwatch presente come osservatore alla Conferenza delle Parti ONU sul clima entrata nel vivo questa settimana a Parigi.

“L’impegno che viene richiesto ai Paesi industrializzati parla di obiettivi vincolanti e dovrebbe comprendere anche meccanismi sanzionatori in caso di non ottemperanza, come avviene nei trattati commerciali. Appellarsi alla solidarietà e alla semplice volontà è un ottimismo della ragione oggi non più accettabile, vista la situazione climatica sempre più precaria e visto che nella governance globale ad un approccio volontario sulle questioni dello sviluppo sostenibile, si contrappongono meccanismi impositivi nei trattati di libero scambio, con una chiara priorità nella risoluzione delle controversie”.

“L’impegno italiano nell’aumentare il contributo finanziario per l’adattamento a 4 miliardi di dollari per il 2015 – 2020 non chiarisce la fonte di quei fondi, non sottolinea il fatto che debbano essere nuovi ed aggiuntivi e, soprattutto, non tranquillizza rispetto al fatto che non debbano essere stornati dai fondi per l’aiuto pubblico allo sviluppo”.

“Le percentuali fornite dal Ministro rischiano di essere fuorvianti, a cominciare da quel 40% di elettricità da fonti rinnovabili che non descrive la politica ambivalente di un Governo che a parole supporta la sostenibilità e poi supporta le richieste delle imprese petrolifere nel consolidare la propria attività estrattiva. Senza peraltro ricordare che la percentuale di energia rinnovabile è stata possibile grazie a politiche passate di incentivazione, cambiate in modo irrazionale ed improvviso con la conseguenza di un intero settore economico raso al suolo”.

“Lascia perplessi la determinazione del Ministro a sostenere la richiesta di un aumento massimo di temperatura a 1.5°C, cosa che richiederebbe, come sottolineato dai movimenti della società civile, un immediato cambiamento strutturale del modello economico. Il Ministro sembra non ricordare che abbiamo ormai superato la soglia di 400 parti per milione di CO2 in atmosfera e che il limite paventato dalla comunità scientifica internazionale di 450 ppm è ormai alle porte”.
 

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