Referendum trivelle, ‘invito ad astensione è irresponsabilità’

“La partecipazione alle decisioni che interessano tutti è l’essenza stessa dello Stato democratico. Istigare alla non partecipazione è un atto di per sé antidemocratico. Se ciò è grave per i cittadini, lo è ancor di più per chi è investito di ruoli di responsabilità istituzionale”.

 

COMUNICATO STAMPA

COORDINAMENTO NAZIONALE NO TRIV

 

REFERENDUM NO TRIV: INVITO ALL’ASTESIONE DA PARTE DEL GOVERNO E’ ATTO DI IRRESPONSABILITA’ ISTITUZIONALE E DI SCARSO SENSO DELLO STATO

 

“La partecipazione alle decisioni che interessano tutti è l’essenza stessa dello Stato democratico. Istigare alla non partecipazione è un atto di per sé antidemocratico. Se ciò è grave per i cittadini, lo è ancor di più per chi è investito di ruoli di responsabilità istituzionale”. Così Tiziana Medici del Coordinamento nazionale No Triv, dopo l’ennesimo commento da parte dei politici, che invita gli elettori ad astenersi al voto referendario del 17 aprile.

Secondo il Coordinamento nazionale No Triv, in nessun Paese democratico il governo dovrebbe disertare il confronto e sabotare questa forma di democrazia diretta.

Dopo il sottosegretario Luca Lotti, questa volta è Debora Serracchiani a esprimersi “sull’inutilità della votazione”.

“Il referendum voluto dalle Regioni costerà 300 milioni agli italiani. La legge prevede che non possa essere accorpato ad altre elezioni. Pensiamo che, nello specifico, i soldi per questo referendum potevano andare ad asili nido, a scuole, alla sicurezza, all’ambiente”, dice la Serrachiani.

Affermazioni come queste, spiegano i No Triv, costituiscono per tutti, indipendentemente che si appartenga al partito del Sì o del No, un pessimo modello in cui non specchiarsi.

Immediata la replica di Enzo Di Salvatore, costituzionalista.

“Proprio così. Il referendum costerà agli italiani 300 milioni di euro. E questo perché il Governo Renzi non ha voluto accorpare il referendum alle elezioni amministrative. Sarebbe stato sufficiente adottare un decreto-legge ed indire l’election day. Se quei soldi non sono potuti andare agli asili nido, alle scuole, alla sicurezza e all’ambiente è per via di una precisa scelta del Governo Renzi. Nessuno l’ha dimenticato. Come dimenticarlo?”

 

IL 17 APRILE VOTA SÌ AL REFERENDUM PER DIRE NO ALLE TRIVELLE

Tutti siamo chiamati a difendere il nostro mare. Hashtag #Notriv

 

Roma, 18 marzo 2016 

 

Coordinamento Nazionale No Triv

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