AMS, 177 tecnici aeronautici messi in mobilità

Dopo quasi sette mesi dal fallimento della società di manutenzioni aeronautiche si è chiusa presso la Regione Lazio l’ultima procedura amministrativa con la mobilità per 177 lavoratori.

 

COMUNICATO STAMPA

 

AMS: USB, 240 TECNICI AERONAUTICI “IN SALDO”

PARTONO LETTERE DI MOBILITÀ PRIMA DELL’ESITO DEL BANDO DI CESSIONE

Seguiremo fino all’ultimo gli esiti della vertenza


Il 14 aprile è stata una giornata nera per i lavoratori di Alitalia Maintenance Systems: dopo quasi sette mesi dal fallimento della società di manutenzioni aeronautiche si è chiusa presso la Regione Lazio l’ultima procedura amministrativa con la mobilità per 177 lavoratori. Questi  dipendenti si vanno ad aggiungere a chi è già uscito dall’azienda, per un totale di 240 licenziamenti.

Fino all’ultimo l’USB si è battuta per convincere la curatela ad adottare tutti gli strumenti possibili, inclusa la sospensione volontaria del rapporto di lavoro, per mantenere attivi i contrati fino al 5 maggio prossimo, data in cui verranno aperte le buste per il bando di vendita dei compendi aziendali. Ma la curatela ha dato risposta negativa.

Purtroppo anche Alitalia Sai s’è lavata le mani di tutto.

A questo punto, il 5 maggio si espliciterà se esiste un’azienda in grado di dare lavoro e speranza per le maestranze italiane, oppure se il boccone AMS sarà lasciato a speculatori che potranno acquistare ad un prezzo irrisorio attrezzature e stoccaggi di magazzino, che da soli valgono abbondantemente tutto l’investimento. Sicuramente la tempistica di indizione del bando di cessione ha reso i migliori tecnici aeronautici italiani, ora in mobilità, disponibili a prezzi “di saldo” e riassumibili con le ridotte tutele del jobs act.

Sciogliendo il contratto di servizio, la Regione Lazio si è resa disponibile a valutare l’attivazione d’interventi volti a sostenere i lavoratori e le imprese del settore attraverso le nuove programmazioni comunitarie e i rifinanziamenti della legge regionale. Il MISE, che nei mesi scorsi aveva affermato di voler incoraggiare l’operazione di rilancio dell’azienda utilizzando i fondi messi di Invitalia, con la disponibilità di 20/30 mln di euro, per ora esce da questa partita senza aver trovato le soluzioni che tutti attendevano. 

L’USB, che chiederà di essere presente all’apertura delle buste per tutelare fino in fondo il patrimonio umano e professionale di AMS, ribadisce che il Governo di Renzi deve assumersi la responsabilità di una gestione del Trasporto aereo che non cambia.

Roma, 15 aprile 2016

 

Ufficio Stampa USB

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