“Ricostruire”

“Siamo stati spogliati di buona parte di quel che avevamo conquistato negli ultimi duecento anni. Le libertà politiche su cui si era fondata la nostra convivenza vengono mutilate ogni giorno”.



NEWSLETTER DI COMUNE
 

RIUNIONE DI REDAZIONE APERTA, 10 MAGGIO

15 MAGGIO, TAVERNA COMUNALE
Gli ingredienti sono pochi ma vanno mescolati con attenzione: belle persone, un luogo ricco di relazioni sociali, idee da mettere in comune e cibo buono da gustare intorno a un tavolo insieme alla redazione di Comune. La ricetta della Taverna comunale, ideata per offrire un sostegno alla nostra fragile avventura di comunicazione indipendente, domenica 15 maggio sarà proposta, per ora sempre a Roma, all’ex Lavanderia del Santa Maria della Pietà: per ottenere una miscela unica questa volta c’è anche la ciliegina sulla torta, la mattinata dedicata ai giochi con oggetti volanti (aquiloni, mongolfiere e dintorni) autocostruiti con materiali di riciclo. Dopo pranzo, conversazione “Se decidono sempre loro” su Acqua Spa, Ttip e altre rapine. Qui le informazioni per prenotare

CREARE UN MONDO DI LIBERTÀ E FELICITÀ (MARVI MAGGIO)
Comune è una parte importante dello scambio di conoscenze, di pratiche, di proposte per le nostre lotte comuni. Lotte comuni che connettono tutti quelli che stanno costruendo e vogliono creare un mondo dove la felicità, la libertà e la creatività non siano appannaggio delle classi dirigenti, ma diventino invece la norma per tutti gli altri: tutti quelli che per mille differenti (ma spesso simili) ragioni non possono proprio accettare l’ingiustizia, in tutte le diverse forme che prende. Senza mai dimenticare i sogni con cui vogliamo tornare a riempire le strade, le città, i territori”

FACCIAMO COMUNE INSIEME


RICOSTRUIRE
Siamo stati spogliati di buona parte di quel che avevamo conquistato negli ultimi duecento anni. Le libertà politiche su cui si era fondata la nostra convivenza vengono mutilate ogni giorno. Siamo finiti in un carcere. È quella la parola che definisce meglio la condizione attuale nel mondo, come sostiene John Berger. Il potere mostra la sua natura senza inibizioni, esibisce e spettacolarizza ciò che prima dissimulava o nascondeva sotto il tappeto. Non si può salvare dalla rovina un mondo che cade a pezzi, con violenza, intorno a noi, distruggendo la natura e la cultura. In una situazione così apocalittica non ci resta che la ricostruzione. Ricostruire, come espressione suprema di resistenza, oggi non può essere aggiustare o corregg ere le istituzioni. Va fatto in basso, nel tessuto resistente di uomini e donne reali che si riconoscono, negli spazi in cui vivere il ‘noi’ è uno stato delle cose e un modo di essere. Lì possiamo nutrire le speranze che si traggono da un’autentica costruzione autonoma e non rappresentano il trionfo dell’ottimismo sulla realtà. Non sono mere illusioni. Sorgono dalla percezione che l’impegno autonomo organizzato – quello che viene dal basso, si afferma nella dignità e sa che vivere è lottare – si estende e comincia ad apparire, in mezzo alla tormenta, come una rete di rifugi interconnessi e autosufficienti che annunciano un’altra possibilità
GUSTAVO ESTEVA

COMMUNS
In un mese di occupazione di place de la République, a Parigi, Nuit debout ha spontaneamente messo su una mensa, una biblioteca, un’infermeria, un’accoglienza autogestite e una cassa comune. Ognuno è libero di partecipare come lo desidera, in tempo o in denaro. Ogni giorno c’è chi fa la spesa, chi dona cibo, chi cucina… Ciascuno lava i suoi piatti dopo aver utilizzato i coperti comuni, questo evita l’utilizzo della plastica. Situata nel cuore del movimento, la mensa comunitaria &e grave; uno dei bersagli preferiti delle forze dell’ordine… Tutti i giorni, i volontari fanno vivere i beni comuni affinché vivano il movimento e il suo grido di speranza. Reportage da Parigi
ISALINE BERNARD

CRISI, MOVIMENTI E COMMONS MASSIMO DE ANGELIS
METTIAMO IN COMUNE JOHN HOLLOWAY

CHE NESSUNO ENTRI SE NON È IN RIVOLTA A. F-SAVATER

 

PRODOTTI TTIPICI
Gli effetti sul mondo contadino europeo sarebbero devastanti. Un dettagliato rapporto reso noto di recente nel vecchio continente e negli Usa da Friends of Earth Europe, con la collaborazione di Fairwatch per l’Italia, conferma l’impatto e le cifre del cataclisma che produrrebbe da questa parte dell’Oceano l’approvazione del Ttip. Non solo sui lavoratori agricoli, naturalmente, ma sulla sicurezza e la qualità di quel che beviamo e mangiamo e sulla difesa del territorio e dell’ambiente. Il 7 maggio a Roma si alza la voce di quelli che dicono No
MONICA DI SISTO

 

SE I RAGAZZI NON SI ABBRACCIANO PIÙ…
«Caro genitore, sono un insegnante che ha bisogno di aprire il proprio cuore, prima di lasciare l’insegnamento… Faccio “fatica”, però, a ritrovarmi e riconoscermi nella scuola d’oggi la “Buona Scuola” – scrive Rosa Costantino -, una scuola… bombardata da procedure burocratiche, documentazioni capillari, monitoraggi, valutazioni, che spesso perdono di vista il vero protagonista del processo educativo “l’alunno”. Senza parlare poi dei docenti che vanno e vengono: fascia A, B, C… A questo si aggiunga il pullulare di strumentazioni tecnologiche… che sembrano essere la pa nacea di tutti i mali della scuola». Eppure «c’è un problema un po’ più complesso che definirei generazionale: il problema della “solitudine emozionale” che caratterizza oggi, più che mai, la nostra società… I ragazzi stanno perdendo la capacità di esprimere i propri sentimenti, nascondono le loro emozioni, non si abbracciano più e se non hanno a portata di mano uno smartphone o un computer non sanno comunicare, perché anche le parole e i gesti hanno bisogno di allenamento e di modelli di riferimento. Ci stiamo lentamente avviando verso una “solitudine emozionale”, un’incomunicabilità, che ci impedisce di comprendere, di amare, di essere disponibili, solidali, aperti… Diventiamo sempre più apatici, distaccati e ci avviamo lungo una strada chiusa ai lati da barricate di indifferenza e qualunquismo… Abbiamo bisogno di ridisegnare il senso della vita dei nostri ragazzi, una vita basata sul rispetto, sulla condivisione, sull’accettazione dell’altro… »
ROSA COSTANTINO

 

IL MAESTRO CHE PORTA IN BICI I LIBRI AI SENZASCUOLA
Saber Hosseini è un maestro che vive in Afghanistan. I bambini che vivono nelle aree più remote del Paese non hanno la possibilità di andare a scuola né in una biblioteca. Per questo Saber ha deciso di raggiungere in bici le località più povere dell’Afghanistan per portare dei libri da leggere ai bambini. Durante la settimana il maestro lavora in una scuola mentre nel weekend raggiunge i bambini che non possono frequentarla per dare loro in prestito dei libri e per promuovere momenti di lettura condivisa. Insomma, ha scelto la bicicletta e i libri per dimostrare che possiamo sostituire ovunque la violenza mettendo in comune saperi, cultura e tempo
MARTA ALBÈ
 

 

L’ECONOMIA DELLE COSE E DELLE PERSONE
Certo, è più facile alzare muri che pensare alternative per combattere le disuguaglianze e ricostruire o tessere nuove relazioni sociali. Agli occhi delle istituzioni politiche i cittadini restano un potenziale bacino elettorale, non sono una “forza” economica. Così i diritti diventano una variabile dipendente delle situazioni di cassa, di un’economia delle cose e non delle persone. Sembra naturale ma non lo è. È una volontà politica a decidere se i servizi indispensabili alla qualità della vita degli anziani debbano stare o meno nel recinto del Patto di stabilità. Un tema che investe in profondità le cooperative sociali, spinte a nefaste e irr esponsabili competizioni che ne mortificano la passione e il lavoro fino a far perdere spesso le ragioni originarie di mutualità e del fare insieme che le hanno fatte nascere. Ne ragiona in un’intervista il presidente di una storica coop che resiste e inventa legami nella società da trent’anni a Monterotondo, appena fuori Roma. Si chiama Folias e ha promosso un incontro nazionale per ripensare il territorio e i suoi soggetti politici, economici e sociali
MONICA MASTROIANNI

 

UN’IMPRONTA MALDISTRIBUITA
Quindici infografiche descrivono la geografia mondiale in base all’impronta ecologica. Un dossier prezioso per la scuola, ma anche per consentire a ciascuno di noi di ripensare il proprio stile di vita. Il problema di maltrattare madre Terra è essenzialmente nostro, di noi occidentali. Tuttavia “possiamo invertire il senso di marcia – scrive Francuccio Gesualdi – La strada è quella della sobrietà che non significa ritorno alle caverne o alla morte per tetano, ma capacità di saperci liberare dalla schiavitù dell’inutile e del superfluo, oltre a saper adottare tecnologie dolci e ad avere una maggiore disponibilità alla condivisione… La vera rivoluzione per passare dall’economia della c rescita all’economia del limite è il superamento del mercato e del lavoro salariato…”
FRANCESCO GESUALDI

 

A GERUSALEMME, PER LA PRIMA VOLTA
Venivano da Alram, un paese vicino a Ramallah. Avevano sognato, chissà quante volte, di vedere Gerusalemme ma adesso, finalmente, quel fantastico sogno stava diventando realtà. E invece Maram Salih, 23 anni, mamma di due bambini (fra quattro mesi ne avrebbe avuto un altro) e suo fratello Ibrahim, 16 anni, al check point di Qalandia hanno sbagliato percorso. Non hanno capito quel che gridava il soldato israeliano e si sono messi a correre. Sono stati crivellati di colpi. Nemmeno in quel maledetto mercoledì di aprile, Maram e Ibrahim sono riusciti a vedere Gerusalemme ma hanno smesso di sognare. La polizia israeliana ha una versione diversa dei fatti, perché ha depositato e fotografato due coltelli vicino ai corpi di quei ragazzi che non parlavano la sua lingua
PATRIZIA CECCONI

 

QUANTO INQUINA LA TUA ASSICURAZIONE?
Alcuni esponenti dell’associazione Re:Common, durante la recente assemblea degli azionisti, hanno chiesto a Generali di rendere pubblici tutti i suoi investimenti in società attive nel settore del carbone (estrazione, trasporto e produzione elettrica) sia tramite azioni che titoli obbligazionari. Le solenni affermazioni di impegno a ridurre le emissioni fatte durante la Cop21 si Parigi sui cambiamenti climatici per ora non hanno alcuna corrispondenza nei fatti
LUCA MANES

 

QUANDO SI INSEGNERÀ ALLE RAGAZZE A DISOBBEDIRE?
“Non usciva con le amiche, non guardava la tv né ascoltava musica, non parlava con nessuno, a scuola doveva farsi foto e video per dimostrare che era seduta da sola. Alla fine ha tentato il suicidio… – sostiene Manuela Salvi, scrittrice – Se escludiamo l’indifferenza di genitori e amici, allora c’è dell’altro. Magari che molti ritengono normale che un ragazzo sia possessivo e geloso… Vorrei sapere quando, quando si insegnerà alle bambine e alle ragazze a disobbedire, a difendersi, ad alzare la testa per affermare la propria individualità…”
MANUELA SALVI

 

RADIO ZAPATA. COME PARLA LA COMUNITÀ
Un sogno che nasce dal cuore, diventa parola e fa sentire la sua voce in una regione molto vasta dello stato messicano del Guerrero, il più colpito dalla violenza e il terzo per la condizione estrema di povertà nel paese. Radio Zapata è la sola esperienza radiofonica comunitaria e non commerciale che ogni giorno parla, anche nelle loro lingue, alle diverse popolazioni indigene che vivono su quelle alture del Guerrero. Nel giugno dello scorso anno, un uragano ha quasi completamente distrutto le attrezzature dell’emittente e quelle di una clinica delle comunità locali. Per questo è in corso una campagna di solidarietà che contribuisca a completare la ricostruzione di un’e sperienza di autonomia essenziale per la cultura politica di chi si ribella a un destino che calpesta abitualmente la dignità delle persone
N. JIMENEZ E L.SANTILLAN

 

 

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