“Ttip, dobbiamo far presto”. Governi e aziende hanno paura: l’accordo commerciale Usa-Ue, che smantella diritti di tutti i tipi, potrebbe saltare.
NEWSLETTER DI COMUNE
RIUNIONE DI REDAZIONE APERTA, 10 MAGGIO
15 MAGGIO, TAVERNA COMUNALE
Gli ingredienti sono pochi ma vanno mescolati con attenzione: belle persone, un luogo ricco di relazioni sociali, idee da mettere in comune e cibo buono da gustare intorno a un tavolo insieme alla redazione di Comune. La ricetta della Taverna comunale, ideata per offrire un sostegno alla nostra fragile avventura di comunicazione indipendente, domenica 15 maggio sarà proposta, per ora sempre a Roma, all’ex Lavanderia del Santa Maria della Pietà: per ottenere una miscela unica questa volta c’è anche la ciliegina sulla torta, la mattinata dedicata ai giochi con oggetti volanti (aquiloni, mongolfiere e dintorni) autocostruiti con materiali di riciclo. Dopo pranzo, conversazione “Se decidono se mpre loro” su Acqua Spa, Ttip e altre rapine. QUI LE INFORMAZIONI PER PRENOTARE
QUANTO È GRANDE IL MARE? (MARIANGELA)
“LeggerVi, per me, è fare anima! Un abbraccio grande come il mare. Saluti Resistenti!”
IL GOLPE DELLE MULTINAZIONALI
“Ttip, dobbiamo far presto”. Governi e aziende hanno paura: l’accordo commerciale Usa-Ue, che smantella diritti di tutti i tipi, potrebbe saltare. Del resto è già accaduto in passato con il Mai, la Wto e la direttiva europea Bolkenstein. Il grido di quelli che dicono No è mondiale
ALEX ZANOTELLI
TTIPLEAKS
Ora sono noti i testi segreti su cibo e ogm, preparati da Usa e Ue, e che l’Unione europea fa finta di non vedere. Sarà meglio se saremo in tante e tanti sabato 7 maggio a manifestare a Roma contro gli errori/orrori del TTIP
MONICA DI SISTO
COSA PUÒ FARE DAVVERO NUIT DEBOUT?
Riprendersi la parola e passare all’azione: queste le motivazioni principali delle migliaia di persone che, in questo momento, occupano le piazze di Francia. La rivolta si concentra sulle piazze, che diventano “zone liberate”, dove si può barattare, resistere, sperimentare e costruire. Da ormai oltre un mese un movimento sociale inedito è apparso in Francia, la cui ampiezza e le cui conseguenze sono ancora imprevedibili. Le petizioni, gli scioperi e le manifestazioni, le occupazioni delle piazze sono indispensabili ma non sono sufficienti. L’ambizione di Nuit debout non è solo mettere sotto scacco un progetto dannoso, la riforma del lavoro, ma rifiutare il mondo che l’ha prodotto. E iniziare a crearne uno diverso, sperimentando alternative e praticando disobbedienza civile. Un contributo collettivo di Thomas-Coutrot, Annick Coupé, Nicolas Haeringer e Aurélie Trouvé
THOMAS-COUTROT
COMMUNS ISALINE BERNARD
È ORA DI RIPRENDERSI LA NOTTE MARIE MOISE E DARIO FIRENZE
CHERÁN E LA POLITICA DELL’IMPOSSIBILE
Un’esperienza fantastica, hanno un coraggio impressionante, pazzesco. Peccato che non possa durare. Prima o poi, questo bel sogno, una splendida utopia, è destinato a svanire. La gente di Cherán non può non cedere alla cruda realtà che la circonda in un Paese, il Messico, che sta affogando nel sangue. Erano questi, cinque anni fa, i commenti più lusinghieri e forse nemmeno i più pessimisti. È assai probabile che, cinque anni dopo, pensino ancora la stessa cosa gran parte di quelli che si imbattono nei racconti di quel che nel 2011 è nato, intorno ai falò, dalla ribellione senza armi di una decina di donne p’urhépecha. Quel che è avven uto poi, per quei 18 mila abitanti – dal riconoscimento della Suprema Corte di Giustizia del diritto a “governarsi” secondo i propri usi e costumi alla scelta di non partecipare alle elezioni federali e di eleggere un proprio Consiglio, dall’autodifesa popolare al lavoro comunitario -, contraddice con la sua sola esistenza le regole di un paese “normale” con le istituzioni dello Stato, il governo, i partiti, i mezzi di comunicazione, le imprese. Forse la politica di Cherán è proprio questo: una specie di creazione artigianale dell’impossibile
LUIZ RAMÍREZ TREJO
LETTERA ALLE MIE AMICHE
“Sono senza lacrime, sono senza voce per urlare, sono una ragazza trascinata sotto la soglia della pudore. Io sono quella ragazza che soffre di epilessia… immortalata da telefonini assassini… Erano mie amiche, me lo dicevano e io ci credevo. Io, una ragazza come tante, una ragazza normale, quindici anni studentessa a Torino… Credevo nella vostra empatia, nel vostro sapermi vedere con occhi che non conoscono cinismo, indifferenza, freddezza e disprezzo… Care amiche, mi avete deriso, mi avete immortalato con i vostri cellulari mentre sbavavo, o mi mordevo la lingua… Ma io non sono come voi, io ho qualcosa in più: amo la mia vita perché è unica e irripetibile… Penso ai vostri genitori, alle vostre scenette nat alizie da famiglie del Mulino Bianco… Penso a che adulte diventerete, in che vuoto educativo e sentimentale siete state cresciute… Penso che futuro avrà questo pianeta popolato da ragazzi che dovrebbero rivoluzionarlo… “
CLAUDIA PEPE
SE I RAGAZZI NON SI ABBRACCIANO PIÙ ROSA COSTANTINO
QUANDO SI INSEGNERÀ ALLE RAGAZZE A DISOBBEDIRE? MANUALE SALVI
LA RIVOLUZIONE DELL’ORTICA
Avete mai gustato un erburgher o una frittata alle ortiche con ceci e patate? E il ketchup all’ortica e rosa canina? Ma dall’ortica è possibile ricavare anche ottimi saponi e shampoo, birre e tisane, zuppe e perfino abiti. L’ortica è la protagonista, dal 9 al 15 maggio, di Ortic-aria, manifestazione giunta alla dodicesima edizione e organizzata nelle montagne dell’Alto Molise dall’Associazione “Vivere con cura”. L’obiettivo resta promuovere la conoscenza delle proprietà di questa pianta attraverso passeggiate nei boschi, laboratori di autoproduzione, convegni e degustazioni varie
ANTONIO D’ANDREA
SAREMO SALVATI DAI FICHI
A Cisternino, nel cuore della Valla d’Itria (Brindisi), è sorto un conservatorio botanico a pieno campo che è assieme un centro di studi scientifici, un laboratorio didattico, un centro culturale, un museo etnografico, un’arca di dieci ettari per cultivar antiche e rare. Si chiama I giardini di Pomona. “Vorrei che immaginaste cosa sono in questi giorni di primavera I giardini di Pomona – scrive Paolo Cacciari – Colori, profumi, fragranze, canti di uccelli e insetti…”. Qui è presente anche una straordinaria collezione di 560 varietà di fichi (afghani, bosniaci, francesi, portoghesi, albanesi, israeliani, italiani), una delle più importanti del mondo. Il fico è un piccolo scrigno di tesori di e lementi organolettici utili all’alimentazione e alla salute: quando l’essere umano avrà distrutto ogni forma di vita intorno a se, spiegano in questo meraviglioso giardino, il fico ci salverà. E al centro del giardino-labirinto c’è qualcosa che nessuna immagina…
PAOLO CACCIARI
IL REFERENDUM PUÒ ANCORA CAMMINARE
Forse dovremmo tutti ragionare meglio sul perché abbiamo deciso di partecipare al referendum del 17 aprile. Dovremmo verificare se vogliamo realmente operare nella stessa direzione, ma con strumenti diversi dal voto e per un tempo non breve. Dovremmo immaginare come entrare in contatto con chi ha fatto la nostra stessa scelta: magari si potrebbero promuovere degli appuntamenti, delle conversazioni in luoghi centrali per cominciare a conoscersi e a discutere con altri e altre dei problemi ambientali e sociali dei nostri territori…
ALBERTO CASTAGNOLA
UNO SPETTRO SI AGGIRA IN EUROPA: LA FARSA XYLELLA
Un bel giorno di ottobre 2013 qualcuno, dalla Puglia, è andato a riferire che in Salento era in atto una gravissima epidemia di Xylella che stava falcidiando gli ulivi, confondendo ad arte disseccamento degli ulivi (dovuto ad altre cause) con la presenza del batterio (che a detta dei periti della Procura e non solo, sarebbe endemico e quindi non rappresenta una concreta minaccia fitosanitaria, a maggior ragione se il ceppo individuato in Salento è diverso da quello segnalato da una direttiva Ue…). Nel frattempo “qualcuno” e i suoi amici sono finiti sotto inchiesta dalla Procura di Lecce, accusati, tra l’altro, di aver indotto l’Ue in errore… Nonostante questo si aggirano in Europa tra convegni e iniziative il cui obiettivo sembra solo condizionare la Corte di Giustizia Europea che è chiamata in questi giorni… La resistenza del popolo degli ulivi è pronta
CROCIFISSO ALOISI
QUESTA È UNA CASSA DI MUTUO SOCCORSO
Prima hanno creato una non-etichetta, “Sfruttazero”, per dimostrare che è possibile ribellarsi allo sfruttamento del lavoro nei campi dei migranti con il consumo critico, poi hanno fatto crescere il progetto di mutuo soccorso: quest’anno con la vendita delle bottiglie di ottima passata autoprodotta è stato possibile dare un sostegno alla vedova di Mohamed (il bracciante morto nelle campagne di Nardò la scorsa estate), acquistare un generatore elettrico destinato a quaranta migranti che occupano una fabbrica abbandonata alla periferia di Foggia e mettere a disposizione un pullman per la partecipazione di alcuni lavoratori stranieri allo sciopero sociale del 29 febbraio. Ora Sfruttazero cerca altri compagni di strada
APPELLO
LUOGHI COMUNI
Orti-giardini comunitari, mense sociali, servizi di assistenza sanitaria, educazione, sport e cultura, e ancora dopo scuola autorganizzati… Esperienze di auto-determinazione di comunità locali si diffondono in tante città. Qui raccontiamo quello che accade ad Atene, Berlino, Liverpool e Rotterdam. Poco importa se queste esperienze hanno evidenti differenze e grandi fragilità, una cosa è certa: ovunque gruppi di cittadini hanno smesso di delegare e dimostrano che è possibile creare luoghi sociali
D. PATTI, L. POLYAK, M. BAIONI
LA COLOMBIA CHE REINVENTA LA POLITICA
Se c’è un paese del Sudamerica dove restituire senso alla politica appare un’impresa disperata, quello è la Colombia. C’è chi la chiama la più antica democrazia dell’America Latina ma, per decenni, la vita di milioni di colombiani ha avuto meno valore di un giro di cumbia. L’interminabile stallo cui la guerriglia ha costretto uno Stato indistinguibile dai criminali che arruolava e proteggeva per fronteggiarla, una cronica tendenza al caudillismo, il solito bipartitismo da operetta al governo e il livello senza pari che ha raggiunto la violenza sono solo alcune delle patologie che hanno afflitto una popolazione la cui cultura rendeva quasi inspiegabile tanta devastazione. Og gi però, forse per la prima volta, e in modo particolare nelle campagne, si affaccia un senso di rottura con le istituzioni che sembra poter dar vita a nuove espressioni di auto-organizzazione sociale. E, giorno dopo giorno, si lotta perché venga riconosciuta la capacità di decisione su temi chiave per la sopravvivenza. In questo senso, perfino un voto, visto come strategia per unirsi contro la paura e il dispotismo e non come un fine in sè, può servire a cambiare le cose in profondità
MIGUEL SANGÜESA
MEDITERRANEO, CIMITERO E OBLIO
Centinaia, forse cinquecento, forse di più. Vite spezzate ma già dimenticate, oblio totale. È passata una manciata di giorni e i valzer di palazzo, il grigiore delle cancellerie, gli inutili lustrini e chiacchiericcio della “gente importante” ha spazzato via tutto. Volti, occhi, voci che non conosceremo mai. E che qualcuno, in una latitudine lontana continuerà ad aspettare. Senza mai sapere cosa è successo… Accade dal 1996…
ALESSIO DI FLORIO
RISPARMIO ENERGETICO E RINNOVABILI
Qualsiasi piano energetico serio oggi deve puntare alla riduzione delle emissioni di gas serra. Per farlo occorre diminuire i consumi totali di energia (in particolare con la ristrutturazione degli edifici e con la diffusione dei servizi informatici) e sostituire sempre di più i combustibili fossili con le fonti energetiche rinnovabili. No, non ci sono altre strade
GIORGIO NEBBIA
CRESCERE PER CAMBIARE IL MONDO
“Penso che la scuola e l’educazione dei nostri figli siano una questione che riguarda tutta la società – scrive Claudia, archeologa e mamma, tra le promotrici di un incontro dedicato, tra l’altro a campagne come Basta compiti e a reti come Senza zaino – Oggi tendiamo a considerare i bambini già dalla primissima infanzia come dei piccoli risparmiatori che devono accumulare informazioni come un capitale da reinvestire nella vita adulta… Non rispettiamo i tempi naturali di maturazione, ostacolando una formazione autonoma e consapevole… “. Abbiamo invece bisogno, sostiene Claudia, di “crescere generazioni in grado di cambiare e migliorare attivamente e responsabilmente tutto ciò che di sbagliato e ingiusto c’è in questo mondo che noi affidiamo loro. Per realizzare questo progetto educativo non servono riforme, decreti o leggi…”
CLAUDIA ANGELINI
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