“Fermiamo la persecuzione degli albini in Malawi”

Whitney è diventata una preda perché era albina. In alcune zone del suo paese, è diffusa la credenza che gli organi degli albini possano guarire, cambiare il destino, aiutare la sorte. Petizione on line per fermare questo crimine.

 

 

Fermiamo la persecuzione degli albini in Malawi

 

Il suo nome significa “isola bianca”. Whitney aveva solo due anni quando è stata strappata alla madre e fatta a pezzi. Le sue ossa sono servite per confezionare un talismano potente, potentissimo, che in pochi possono permettersi.

Sembra una storia di altri tempi e di altri mondi, ma è accaduto il 13 aprile di quest’anno, in Malawi. Whitney è diventata una preda perché era albina. In alcune zone del suo paese, è diffusa la credenza che gli organi degli albini possano guarire, cambiare il destino, aiutare la sorte.

Quella di Whitney non è una storia isolata. Secondo l’Ong candese Under The Same Sun, sono almeno 76 le persone affette da albinismo uccise nell’ultimo anno. Il corpo di una persona con albinismo può valere più di 65.000 euro. Una cifra da capogiro che può corrompere persino parenti e genitori. Una cifra che possono spendere soltanto persone facoltose, uomini d’affari.

Questi orrendi crimini vanno fermati, subito.
 

 

 

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LE STORIE

Migliaia di persone con albinismo vivono nella paura costante di essere rapiti o uccisi in Malawi, dove le loro parti del corpo vengono venduti per l’utilizzo in scopi rituali.

Un ragazzo di 15 anni affetto da albinismo del villaggio di Nambirikira, dell’Autorità Tradizionale Kachere, nel distretto di Dedza, era scomparso il 24 aprile. È stato trovato morto in Mozambico con le sue mani e piedi mozzate.

David Fletcher, un adolescente con albinismo, era andato a vedere una partita di calcio a Tete, un campo da calcio nel villaggio Nambirikira, in Malawi, il 24 aprile, quando è scomparso. Il suo corpo è stato trovato in Mozambico con le sue mani e piedi mozzate. È stato riferito che David sia stato venduto a un guaritore tradizionale in Mozambico. Due uomini sono stati arrestati in connessione con il suo omicidio.

Il corpo in decomposizione di una donna di 21 anni, anch’essa affetta da albinismo, Enelesi Nkhata, è stato trovato in una fossa poco profonda a Mpale Estate il 14 aprile. Entrambe le braccia e le gambe erano state tagliate e aveva una ferita da pugnale al petto. Enelesi abitava con la nonna nel villaggio di Kumtumba, nel distretto di Dedza, sotto l’Autorità tradizionale Kaphula. È stata ingannata da un suo parente che le aveva fatto credere che le avrebbe trovato un lavoro a Madisi, a Dowa. Enelesi è scomparsa pochi giorni prima del 14 aprile. I vicini che non l’hanno vista per giorni, hanno raccontato la cosa alla polizia. Almeno 10 uomini, inclusi alcuni uomini d’affari, sono stati arrestati per sospetto coinvolgimento nell’uccisione di Enelesi. Gerald Phiri, il familiare, è stato dichiarato colpevole di “cospirazione per commettere un crimine” e “sequestro al fine di uccidere” ai sensi delle sezioni 404 e 261 del codice penale. È stato condannato rispettivamente per i due crimini a 5 e 12 anni di carcere.

Un teschio e i vestiti appartenenti a Whitney Chilumpha, di due anni, sono stati ritrovati il 13 aprile sulla collina Balantha dopo che alcuni sconosciuti l’avevano portata via da casa sua. Due sospetti sono stati arrestati, suo padre è tra questi. Milioni di persone affette da albinismo vivono nella paura costante di essere rapite o uccise in Malawi, dove le parti del loro corpo sono vendute per essere utilizzate per scopi rituali.

 

 

APPROFONDIMENTO

Il 19 marzo 2015, il presidente del Malawi ha diramato una nota di condanna degli attacchi contro le persone affette da albinismo e ha esortato le agenzie di sicurezza ad arrestare i perpetratori e fornire protezione alle persone a rischio d’aggressione. Il ministro della Sicurezza Interna ha riferito che erano stati effettuati otto arresti di sospettati in relazione ad alcuni degli attacchi.

A maggio, la polizia ha riferito di aver arrestato quattro uomini per il rapimento e l’uccisione di Symon Mukota, un uomo con albinismo, risalenti a dicembre 2014. Gli uomini sono stati colti con le ossa del defunto, dopo che non erano riusciti a trovare un acquirente. A settembre, un insegnante della scuola primaria, Philip Ngulube, si è dichiarato colpevole davanti al capo della procura di Mzuzu di aver tentato di vendere una donna con albinismo a un cittadino straniero, il quale aveva denunciato il fatto alla polizia. A dicembre, quattro persone sono comparse in tribunale dopo essere state arrestate nel distretto di Mchiniji, in relazione al presunto omicidio di Pepuzan Prescote, un uomo affetto da albinismo che era scomparso ad agosto. I quattro sono rimasti detenuti nel carcere di massima sicurezza di Lilongwe.

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