“La rivoluzione ogni giorno”

La politica vera non è solo comando e governo dall’alto e massimizzazione del profitto, ma anche resistenza e creazione di ambiti di autogoverno dal basso. Un libro (di Paolo Cacciari) e un appuntamento – sabato 25 giugno a Roma – da non perdere


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LA NOSTRA CAMPAGNA 2016

RIUNIONE DI REDAZIONE APERTA: MERCOLEDÌ 22 GIUGNO 

 

LA RIVOLUZIONE OGNI GIORNO
La politica vera non è solo comando e governo dall’alto e massimizzazione del profitto, ma anche resistenza e creazione di ambiti di autogoverno dal basso. Un libro (di Paolo Cacciari) e un appuntamento – sabato 25 giugno a Roma – da non perdere
REDAZIONE DI COMUNE

FUORI DAL GHETTO
Eliminare i ghetti abitativi nelle campagne è possibile. Un’alternativa alle tendopoli e alla segregazione c’è, e si chiama “accoglienza diffusa” nelle case. Come quella sperimentata a Drosi, comune di Rizziconi, in Calabria
ILARIA DE BONIS

E ORA CASSEROLES DEBOUT
Dopo la straordinaria mobilitazione di martedì 14 giugno, con oltre un milione di persone nelle strade di Parigi, e nonostante la violenta repressione della polizia (foto di Francis Azevedo), venerdì 17 giugno si torna in piazza contro “la legge sul lavoro e il suo mondo”. E si torna armati di pentole per il Casseroles Debout. Venerdì sera, sono in programma già trecentoconquanta iniziative. Per tutti l’appuntamento è alle ore 19,30, con brevi incontri, alle 20 concerti simultanei di padelle. Per moltiplicare il rumore che sorge dal basso, i concerti saranno trasmessi anche sui social network, dal vivo. Un’iniziativa, senza precedenti, che coinvolgerà centinaia di migliaia di persone. Q uella di martedì, scrive Dario Firenze da Parigi, è stata «la più grande manifestazione dall’inizio delle mobilitazioni, ma probabilmente anche una delle più grandi degli ultimi anni. Ed è incredibile come dopo quattro mesi di lotte senza sosta il movimento abbia ampliato esponenzialmente la partecipazione, contro ogni aspettativa e soprattutto contro i tentativi delle ultime settimane dei media mainstream di far circolare la “notizia” che “le mobilitazioni stanno calando, sono senza fiato”…». Cosa gridano a Parigi? «Loro hanno i miliardi, ma noi siamo milioni!», no, non sembra affatto uno slogan
R.C.

SUONA IL CAMPANELLO
Ogni giorno leggiamo e ascoltiamo notizie di abusi sulle donne o di femminicidi. “È terribile, lo so, ma io che ci posso fare?”: è un pensiero che rimbalza nelle teste di molti e molte. Maria G. Di Rienzo, giornalista, formatrice e regista teatrale, si occupa da molti anni di nonviolenza e dei temi delle donne: è partita da quella domanda per scrivere un breve prontuario in cinque passaggi (Impariamo a riconoscere la violenza, Ascoltiamo, Documentiamo, Non voltiamoci dall’altra parte, Suoniamo il campanello) per spiegare che è possibile fare moltissimo e che l’intervento della comunità resta uno dei passaggi fondamentali per fermare la violenza. Sì, la violenza nel nostro condominio, nel nostro vicinato, nella nostr a città, nel nostro paese è direttamente affar nostro
MARIA G. DI RIENZO

CARI MASCHI, TOCCA A NOI
Ci sono appelli che segnano un passaggio, gridano “basta!” e al tempo stesso aprono a punti di vista finalmente diversi, come questo: “La ripetizione sempre più diffusa di efferati femminicidi chiama ormai in causa gli uomini portatori, più o meno consapevolmente, di una cultura maschilista che li rende carnefici, oltre che “vittime””di tale cultura, ben al di là di una loro (consumata) solidarietà con la persona colpita dalla violenza… La diversità di genere è una ricchezza, ma può scivolare nello sciovinismo maschilista se a tale diversità viene assegnata una gerarchia, ruoli non paritari. Non basta, per noi uomini, firmare appelli in difesa delle donne, partecipare sincerament e commossi a iniziative di solidarietà con loro. Bisognerebbe iniziare a firmare appelli anche contro quella parte di noi stessi che indulge a connivenze complici perché quei maschi assassini non sono alieni venuti da altri pianeti: sono l’esito drammatico di un pensiero che alberga oscuro nelle teste di noi uomini…”
L’APPELLO COMPLETO

“Ho passato la maggior parte della domenica pensando a che messaggio di testo avrei mandato a mia mamma se mi fossi rifugiato nel bagno di un nightclub sapendo che un uomo armato stava per uccidermi…. Mi piacerebbe poter dire che quel giorno ho lasciato il mio appartamento e sono andato senza paura a celebrare il mese del Pride. Mi piacerebbe poter dire che mi sono unito a una dimostrazione o una veglia… Ma non l’ho fatto. Sono rimasto disteso sul divano a immaginare di essere colpito e ucciso in un bagno…. La storia delle persone LGBT negli Stati Uniti è una storia di resilienza, anche di fronte a incredibili dolore e perdita. Rispondiamo a un mondo che ci chiede di scomparire ritmando lo slogan: “Siamo qui! Siamo queer!…. È difficile quantificare il danno mentale e emotivo che capire questo ha sulla gente queer…. Se nella vostra vita c i sono persone omosessuali a cui tenete, parlate con loro. Sempre, ma specialmente adesso…. Chiedi alle persone LGBT come va. Dì che vuoi loro bene… Dì loro che non meritano di essere impauriti…. Dì loro che sono importanti per te e che li vuoi qui, vivi, adesso…. L’unico modo di maneggiare il dolore e il trauma è di sedere insieme con loro….” 
CARLOS MAZA

A VOLTE NON RITORNANO
Agli Europei di calcio in Francia ci si era preparati per difenderci dagli attacchi terroristici. Ma non sono arrivati gli stranieri, gli islamici. Sono tornati i nemici interni, gli hooligans. Nazisti, sfascisti e razzisti. Sono parte di noi… Intanto riemerge prepotente un nazifascismo tecnocratico-finanziario, fatto di mercati e borse. Il vecchio nazifascismo non torna, è superato, è patrimonio di minoranze nostalgiche o patetiche. Non sarà Hitler a invaderci un’altra volta. Siamo già invasi, da un nemico interno, ma viviamo come se così non fosse. È il nuovo nazismo che dovrebbe preoccuparci, ma non sembra
ENRICO EULI

CHI ARMA IL FARAONE?
Durissima presa di posizione del governo Renzi dopo le torture, l’omicidio di Giulio Regeni e le non indagini del governo dell’Egitto: l’Italia aumenta il business del commercio delle armi verso l’Egitto: da 32 a 37 milioni di euro. Naturalmente gran parte della «merce» è finita nelle mani delle forze di sicurezza del golpista al Sisi. Naturalmente tutto ciò favorisce posti di lavoro e la crescita del Pil. Naturalmente la notizia sull’aumento della vendita di armi italiane nel mondo è nelle prima pagine di tutti i grandi media democratici
GIULIO MARCON

A SCUOLA CON LE EMOZIONI
Se vogliamo imparare ad apprendere, innamorarci del piacere di studiare abbiamo bisogno delle emozioni. Lo dimostrano diverse ricerche. Dobbiamo insegnare ai bambini e alle bambine che l’emozione, l’appassionarsi per qualcosa non sono limiti, ma promesse. Per apprendere dunque occorre creare un clima non solo aperto all’errore, ma di autentica fiducia. L’opposto della scuola azienda. Altro che meritocrazia… “Il successo di ciascun studente non è responsabilità esclusiva del singolo, ma investe il clima e le strategie d’aula. Studenti e insegnanti interagiscono socialmente, imparano gli uni dagli altri in modi che i soli ‘freddi’ saperi scolastici non sono in grado di spiegare…”
GIOVANNI FIORAVANTI

POSSIAMO ANCORA FARE MOLTO PER LA SCUOLA
La riforme della scuola hanno affossato ogni idea di scuola per tutti. Sembra che non importi più nulla a nessuno se in Italia tanti abbandonano gli studi. Intanto ogni anno si contano circa 4 mila suicidi, come se ogni dodici mesi scomparisse un piccolo Paese. Anche in Italia il suicidio arriva a essere la seconda o la terza causa di morte tra gli adolescenti e i giovani adulti. «Eppure noi possiamo fare ancora molto, nonostante tutto, proprio perché la società non offre quasi più nulla in termini di speranza – scrive Emilia De Rienzo, insegnante – Siamo noi a contatto con i bambini e con i ragazzi, è il nostro interesse per le loro vite, per i loro problemi che sentono, è il nostro entusiasmo che può contagiarli, è il nostro sorriso che li può catturare, è la nostra capacità di presentare gli argomenti che li può interessare. Non una cultura che sia “oltre loro e senza di loro”, ma che vada “verso di loro”, che desideri incontrarli ovunque siano, qualsiasi sia la loro capacità di partenza e di recepirla…». Sì, possiamo ancora costruire aule come luoghi di speranza per tutti e tutte
EMILIA DE RIENZO

CENTINAIA DI MEDICI CONTRO L’INCENERITORE
272 medici, ospedalieri, universitari, specialisti, medici di base, hanno sottoscritto un documento durissimo per fermare il nuovo mostro di Firenze, “una scelta reputata pericolosa per la salute dei cittadini”
MEDICI DI FIRENZE

 

 

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