L’educazione moderna nasce per costruire le nazioni. Va da sè che spesso finisca per alimentare nazionalismi e diverse relazioni sociali patriarcali, razziste e discriminatorie, a cominciare da quelle verso le culture degli indigeni, come in Messico.
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IL CUORE DEL PROBLEMA
L’educazione moderna nasce per costruire le nazioni. Va da sè che spesso finisca per alimentare nazionalismi e diverse relazioni sociali patriarcali, razziste e discriminatorie, a cominciare da quelle verso le culture degli indigeni, tanto radicate in paesi come quello dove vive Gustavo Esteva, il Messico. Dell’educazione hanno fatto un uso essenziale per la conquista e il controllo dei consensi molte dittature ma anche le società cosiddette “democratiche”, nella sostanza, hanno sempre privilegiato orientamenti simili. Anche per questo, la conquista di un diritto fondativo come quello all’educazione ha comportato sempre un accentramento assoluto delle risorse e delle competenze nei governi. Oggi le riforme che vengono agitate un po’ ovunque mirano a un modello di privatizzazione brutale, simile a quella che ha investito il sistema carcerario: dominio del business e lavoratori in stato di semi-schiavitù al servizio del capitale. Eppure, separare Stato ed educazione sembra la sola via per scardinare la nefasta centralizzazione dei contenuti e dei metodi e favorire poteri territoriali decentrati capaci di difendere il bene pubblico tutelando il pluralismo e la diversità delle culture –
Un dibattito falso e astratto sulla relazione tra la libertà della donna e il numero di indumenti che devono coprire o scoprire il suo corpo ha inondato l’estate dei media. La Francia repubblicana si è “coranizzata”, il suo laicismo armato si è fatto religione, fino a perseguire in modo implacabile ogni accenno di “islamizzazione”, specie quella delle donne, alle quali pare sempre più facile e piacevole togliere e mettere vestiti. Il burkini non minaccia la democrazia europea, la sua proibizione sì. Incassa la cultura del patriarcato, vittoriosa sia nel mercato che “libera” che nella religione che “reprime” un’invenzione australiana che, secondo Aheda Zanetti, la proprietaria del prototipo del burkini, è una cospicua fonte di benefici commerciali
Dichiarazioni sul trattato transatlantico impensabili fino a pochi mesi fa, un fuggi fuggi generale da un negoziato che pare sempre più indigeribile. Ma le prese di posizione degli ultimi giorni non dicono tutto e rischiano, al contrario, di far passare in modo surrettizio altri accordi altrettanto preoccupanti. Tentando ancora una volta di esautorare parlamenti e soprattutto cittadine e cittadini europei. Per questo i movimenti sociali lanciano la sfida al Consiglio Europeo di settembre, a Bratislava
GLI ZAPATISTI, L’ETICA E LA DIGNITÀ
Un gruppo di militanti del partito verde ecologista del Chiapas ha pensato bene di indossare i passamontagna degli zapatisti per compiere provocazioni armate e sabotare la protesta dei maestr@s (in Messico i “verdi” sono nella coalizione che ha fatto eleggere il presidente federale Enrique Pena Nieto e hanno ottenuto un governatore molto corrotto, proprio in Chiapas). I provocatori sono stati scoperti e pubblicamente smascherati. La squallida vicenda ha però fornito all’Ezln l’occasione per chiarire la relazione di assoluto rispetto dell’autonomia di una lotta dura e difficile che gli zapatisti sostengono guardandosi bene dalla tentazione di poterla condizionare o “dirigere” indicando, magari, il giusto cammino rivoluzionario. Raúl Zibechi ricorda quanto un comportamento del genere, ispirato da una rigorosa critica dell’avanguardismo e all’affermazione dell’etica e della dignità dei popoli, sia stato raro nella cultura anticapitalista del nostro tempo
Il 10 e 11 settembre torna a Vaiano (Prato) la manifestazione “Tutta un’altra scuola” (di cui Comune è tra i media partner), a dodici mesi da una prima esperienza che ha lasciato un segno positivo. Terra Nuova Edizioni coordina il gruppo promotore del progetto che, oltre a proporre questo momento di confronto e condivisione, cerca, attraverso il sito tuttaunaltrascuola.it, la rivista mensile e i libri, di raccontare alcune esperienze che stanno cambiando il modo di fare scuola e educazione in Italia
Basta guardarsi intorno per capire che Roma non è assolutamente in grado di ospitare grandi eventi come le Olimpiadi del 2024. Le cicatrici delle precedenti manifestazioni e le ferite stratificate di decenni di inadeguata amministrazione ordinaria sono tutte facilmente visibili. Propagandare le Olimpiadi del 2024 come un’occasione di riscatto per la città ricorda le tristi scenografie di cartapesta con cui a Roma, in tempi poi non così lontani, si nascondevano le miserie dei quartieri più poveri. Sono firme autorevoli quelle che compaiono in fondo alla lettera aperta scritta a Virginia Raggi perché fermi subito la candidatura, prima che il Comitato Promotore di Roma 2024 consegni il secondo dossier al Comitato Olimpico Internazionale.
Perché si parla solo di disoccupazione e mai di disoccupati? La ricerca e le scienze “nobili” devono recuperare le connessioni con la vita vissuta
Sette ragioni (un ottimo spunto da discutere nelle scuole) di tale incommensurabile imbecillità. Una cosa è certa, scrive Matteo Saudino, insegnante, “il razzista è imbecille, ma non per questo non è pericoloso, anzi… L’imbecillità del razzista non va giustificata, ma combattuta con tutti i mezzi culturali che abbiamo a disposizione”
BRIAN ENO: ISRAELE NON DANZA CON ME
ITALIA-ISRAELE. UN CALCIO ALL’APARTHEID
No, quella di stasera non è una partita come le altre. Basterebbe ricordare che dopo il riconoscimento della Palestina da parte del Vaticano, lo scorso anno, le autorità israeliane impedirono al segretario internazionale di Pax Christi di partecipare all’assemblea del Movimento cattolico che si teneva a Betlemme. Don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi, ricorda che, secondo l’ultimo dato disponibile, l’Italia è il maggior esportatore di sistemi militari verso Israele per 144 milioni di euro. Tutto questo c’entra qualcosa con la partita? Forse no, ma è sempre più difficile pensare che il calcio, in Israele come domani in Qatar, sia solo un gioco
GIOCHI DI SCIENZA. A ROME PER GAZA
L’autonomia energetica da Israele (e dai suoi ricatti) è uno degli obiettivi fondanti per l’affermazione della dignità della gente di Gaza. Sunshine4Palestine lavora alla realizzazione di importanti esperienze in questa direzione da tempo, ora ha deciso di fare un salto di qualità nella divulgazione scientifica, partendo dai bambini e dai ragazzi, con un bel progetto autofinanziato. Per promuoverlo in Italia, domenica 4 settembre, nel giardino del Monk a Roma, c’è una fantastica serata di “giochi di scienza” dedicata ai grandi ma, soprattutto, ai piccoli scienziati amici della Palestina, dell’autonomia e della libertà
A sei mesi dall’assassinio di Berta Cáceres, i responsabili materiali di un crimine che ha ferito milioni di persone nel mondo intero e i loro mandanti restano impuniti. Il governo dell’Honduras continua a ignorare senza alcun pudore la richiesta di un’indagine indipendente, la sola che potrebbe rivelare una verità fin troppo facile da intuire. L’impresa Desa, che ha ideato un progetto sul fiume Gualcarque contro il quale l’attivista indigen…a si è battuta fino alla fine dei suoi giorni, tenta intanto di ripulire la sua immagine. Le banche continuano a finanziare come se nulla fosse avvenuto il business che investe su quella devastazione del territorio. Bertha Zúniga Cáceres, 25 anni, scrive alla mamma per dirle che la sua voce e il suo sorriso vivono in lei e che non perderà la speranza
Facundo Huala, autorità politica del Movimento Mapuche Autonomo di Puelmapu, è stato rimesso in libertà e non sarà estradato in Cile, dove avrebbe rischiato una condanna esemplare (18 anni) per “terrorismo”, secondo la legge pinochettista ancora in vigore oltre la cordigliera andina. Lo ha deciso un giudice argentino nell’udienza tenuta a fine agosto a Esquel, cittadina della Patagonia dove erano stati concentrati ben 400 agenti, preoccupati …dalla presenza delle tante persone convenute da tutta la regione, ma anche dalla capitale, (come nel caso del Premio Nobel Adolfo Perez Esquivel) per manifestare solidarietà a Facundo. Il giovane “lonko” mapuche era stato arrestato, con una violenta operazione di polizia, dopo la partecipazione a un presidio per il recupero delle terre ancestrali nella Estancia Leleque illegalmente occupata da Benetton
L’INCIUCIO ALLA TUNISINA
A grandi falcate sul viale del presidenzialismo. Il nuovo governo tunisino di unità nazionale rafforza il potere del presidente Essebsi. E’ un mix esplosivo di ultraliberismo clientelare che serve ad accelerare la deriva verso un ritorno di fatto all’ancien regime, con inquietanti conseguenze autoritarie e nuovi incentivi alla corruzione. La Tunisia resta in mano a un ceto politico colluso e incapace di alimentare speranze ma pronto a far a pezzi i diritti sociali e le conquiste democratiche ottenute nel 2011. Per dirla con la giovane e autorevole bloggeuse Amira Yahyaoui, c’è un paese che si candida a organizzare conferenze internazionali ma non sa garantire alla sua gente la possibilità di bere l’acqua del rubinetto
Sempre più spesso Noam Chomsky utilizza l’espressione non-persone, quelli che non contano nulla. Secondo l’Onu negli ultimi 18 mesi di guerra nello Yemen sono morte almeno 10.000 non-persone. Ma ancora una volta anche l’ultimo rapporto sulla guerra in corso nello Yemen, ricorda Toni Dell’Olio, è stato totalmente ignorato dai media. Curiosità: la gran parte delle armi utilizzate nel conflitto provengono dall’occidente e, in particolare, da un piccolo paese, l’Italia
Abbiamo ancora tutti gli occhi puntati sulla scuola di Amatrice crollata nonostante fosse stata rifatta recentemente, ma la domanda che ogni genitore, ogni insegnante, ogni dirigente o collaboratore scolastico deve porsi alla riapertura della sua scuola è: quanto è sicuro il luogo dove insegno? Una cosa è certa: le nostre scuole non sono sicure e tutti o quasi “facciamo finta che tutto va ben”…
LA RESISTENZA VISCERALE
Stiamo vivendo un cambiamento epocale: si trasformano le antiche nozioni di tempo e velocità e il mondo si è contratto nello spazio, forse nessun angolo della terra è più sconosciuto. Mentre invecchiano le società del nord e ringiovaniscono l’Asia e l’Africa, assieme a enormi ondate migratorie che ricordano i primi tempi della colonizzazione, cresce una grande segregazione sociale, una specie di gigantesco apartheid. La violenza economica non si espri…me più nello sfruttamento del lavoratore, ma nel rendere superflua una parte importante della popolazione mondiale. Achille Mbembe, storico camerunense e docente all’università sudafricana di Johannesburg, uno degli studiosi più brillanti nell’interpretazione non eurocentrica del cambiamento in corso, rileva però – dal suo interessante punto di osservazione – che c’è anche un emergere di piccole insurrezioni in risposta alla “necropolitica” e alla brutalizzazione del corpo e del sistema nervoso tipica del capitalismo contemporaneo. Nascono nuove forme di resistenza legate alla riabilitazione degli affetti, delle emozioni e delle passioni. In una gran bella conversazione con il nostro amico Amador Fernández-Savater, Mbembe la chiama “la politica della visceralità”
Nell’agosto del 2014, Raúl Valda, il padrone di una importante azienda tessile boliviana, la Punto Blanco, è stato arrestato: doveva rispondere del mancato pagamento di quasi 5 milioni di bolivianos per la sicurezza sociale e le pensioni dei suoi lavoratori. Una volta rilasciato, dopo aver devastato gli impianti della fabbrica, Valda ha fatto perdere le sue tracce. Le lavoratrici e i lavoratori hanno resistito e rimesso in piedi dal nulla la Punto Blanco, che ora …sta funzionando. Rischia però di essere affossata dai debiti stratosferici che il padrone aveva contratto con il Banco Nacional e dagli impedimenti giuridici che ancora non riconoscono all’autogestione operaia quel che ha saputo conquistare con tenacia e creatività in anni di sacrifici durissimi. Maria Galindo, femminista conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, scrive al vicepresidente del governo di Evo Morales perché questa straordinaria storia di affermazione della dignità non venga trattata dalle autorità politiche e finanziarie nazionali come una semplice pratica contabile
Una delle patologie più gravi di cui soffre Roma, soprattutto per effetto del dissennato consumo di suolo e della riduzione della città a merce, è un gigantismo urbano che è riuscito a snaturarla svilendone la sfera pubblica e il tessuto democratico. La politica è stata impotente o al servizio degli interessi privati e speculativi. Oggi c’è bisogno di una nuova democrazia popolare, capace di uscire dalla logica centro-periferia e di offrir…e alle molte città invisibili contenute nella capitale e ai loro cittadini la possibilità e la responsabilità di ri-conoscersi come comunità con proprie istituzioni di autogoverno a scala urbana e di quartiere. Perchè una nuova democrazia urbana non potrebbe fondarsi su un’articolazione policentrica di poteri comunali e su una diffusa rete di democrazia di quartiere?
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