Roma, ‘Parco di Centocelle, cosa sta succedendo?’

A partire dal 1° luglio 2016, il Parco di Centocelle è interdetto alle persone dall’entrata posta in via Casilina 712 tramite grossi blocchi di cemento, limitandone fortemente la fruibilità dei cittadini della zona.

 

 

COMUNICATO STAMPA

PARCO DI CENTOCELLE: CHE STA SUCCEDENDO?

A partire dal 1° luglio 2016, il Parco di Centocelle è interdetto alle persone dall’entrata posta in via Casilina 712. A seguito di una nota del Corpo di Polizia di Roma Capitale, Gruppo Casilino, dove si legge che l’entrata al civico 712 “non offre le sufficienti garanzie per la sicurezza dia del traffico veicolare che del traffico pedonale, visto che si trova a ridosso della intersezione stradale Via Casilina-viale della Primavera”, il Dipartimento Tutela Ambientale provvedeva a chiudere l’accesso con grossi blocchi di cemento, limitando fortemente la fruibilità dei cittadini della zona del Parco di Centocelle.

Come mai solo ora si evidenzia la mancata di sicurezza di quell’accesso? Ricordiamo che nella estate 2014 nel Parco si è svolto il Roma Vintage Festival su una superfice occupata di circa 80.000 mq, suddivisa in due aree: zona Village e zona concerti ed eventi, che ha visto la partecipazione di circa 360.000 visitatori (fonte RomaVintage) e che è durato dal 1° luglio fino al 13 settembre 2014. Quindi da quel varco saranno passati decine e decine di camion per allestire e smontare gli stand e i servizi di supporto, migliaia di auto per usufruire del parcheggio e come abbiamo visto, circa 360.000 visitatori. All’epoca quel passo carrabile dava sufficienti garanzie di sicurezza. Poi cosa è successo per non esserlo più?

E non crediamo che gli organizzatori abbiano usufruito dell’ingresso al Parco posto in via Casilina 730, quello sì pericoloso e stretto tanto che i mezzi dei vigili del fuoco che sono intervenuti in questi giorni per spegnere gli incendi hanno fatto elaborate manovre di ingresso che hanno ritardato il proprio operato. Incendi, che con quello del 30 agosto sono a quota tre, che hanno arrecato parecchi danni al Parco rendendo l’area ancora più degradata aumentando quel senso di abbandono che ormai è pesantemente presente.

E’ incredibile come un Parco di valenza internazionale, siamo in presenza di importanti ritrovamenti archeologici e lo stesso è stato oggetto di un Concorso internazionale per la sua progettazione versi in un profondo stato di degrado e abbandono da parte del Dipartimento Ambiente.

Noi siamo profondamente insoddisfatti di questa gestione. Per prima cosa chiediamo che il passo carraio posto in via Casilina 712 sia messo in sicurezza e riaperto al più presto: il Parco ha bisogno dei cittadini per vivere; in parallelo si apra un tavolo di lavoro presso l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma tra i diversi soggetti che hanno responsabilità su quell’area, Municipio compreso, finché si punti al rilancio di questa fondamentale area verde di Roma (120 ettari, come Villa Borghese). Rilancio che passa attraverso una seria e continua manutenzione del parco (se il Dipartimento non ce la fa, lo dica e si avvii contatti con Roma Natura) e una valorizzazione delle aree archeologiche che insistono al suo interno. Si avvii seriamente lo spostamento degli autodemolitori che sono presenti in viale Palmiro Togliatti (e che tra l’altro vogliono andarsene) e si abbattino tutte le opere abusive che sono nate in questi anni.

Il Parco di Centocelle è una fondamentale risorsa di verde pubblico cittadino ed è parte di una rete ecologica della città, utile anche all’abbattimento della CO2 e alla lotta contro i cambiamenti climatici, vederlo così, interdetto ai cittadini, umiliato e abbandonato, fa male.

Ci aspettiamo dalle istituzioni uno scatto di orgoglio per rilanciare il Parco di Centocelle per dargli il giusto ruolo tra i grandi parchi di Roma.

 

Legambiente Circolo Città Futura,
Telefoni: 347.7334494, 349.4598080
Email: cittafuturacircolo@gmail.com

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