“La battaglia di Aleppo”

Stupidita’ e menzogne costituiscono il condimento quotidiano degli organi di informazione e dei discorsi governativi dell’occidente imperialista che fanno credere ai propri cittadini che in Siria e in particolare ad Aleppo si sta svolgendo una sorta di guerra tra la barbarie di Assad e una popolazione insorta per liquidarla.

 

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La battaglia di Aleppo

Stupidita’ e menzogne costituiscono il condimento quotidiano degli organi di informazione e dei discorsi governativi dell’occidente imperialista che fanno credere ai propri cittadini che in Siria e in particolare ad Aleppo si sta svolgendo una sorta di guerra tra la barbarie di Assad e una popolazione insorta per liquidarla.

L’accanimento con cui questa campagna di mistificazioni viene condotta è pari alla posta in gioco che per l’imperialismo occidentale è altissima. Difatti, la vittoria di Assad renderebbe irreversibile il processo di consolidamento di un nuovo rapporto di forze in tutto il medioriente. Certo, Aleppo e la Siria non sono che una tappa di una inversione di tendenza di una guerra infinita iniziata con Bush e continuata con l’ausilio europeo. Troppo vasto è il teatro di guerra e troppi sono i soggetti attivi che condizionano la situazione per cui si possa sperare che la soluzione sia a portata di mano, anzi questa grande guerra mediorientale è destinata a prolungarsi nel tempo e a produrre nuovi lutti e nuove devastazioni.

L’equilibrio tra le forze in campo è tale che esclude l’ottimismo o la speranza che la carneficina abbia presto fine. Siamo ancora nel vivo di un confronto non solo locale in cui intervengono paesi come la Turchia, l’Arabia Saudita e Israele, ma anche la Nato, gli USA in prima persona, e i paesi europei in vena di mantenere o ritrovare un posto al sole come al tempo delle grandi avventure coloniali.

La Siria è anche il terreno di scontro diretto tra Stati Uniti e Russia da cui dipende il rapporto di forza a livello mondiale. Per questo Aleppo assume un ruolo decisivo per verificare se le cose si muovono nella direzione voluta dalle forze imperialiste oppure il processo di destrutturazione pianificato dalla Nato e da Israele in M.O. trova un solido punto di resistenza capace di mantenere unito un fronte che va ben aldilà della Siria.

Dobbiamo ammettere che anche in questa situazione la sinistra imperialista fa la sua parte per confondere la realtà e interpretare le cose in versione filoamericana, cercando peraltro di deviare l’attenzione anche di settori che sono contro le guerre americane e NATO. Un punto di questo spostamento di attenzione avviene con la questione curda. In luogo di vedere il fulcro dello scontro in M.O. nella resistenza del legittimo governo siriano di Assad, nell’apporto russo a questa resistenza e nella partecipazione ai combattimenti di libanesi, iracheni, iraniani, si esalta il ruolo dei curdi siriani deformandone il significato.

In Siria questo ruolo è stato, all’inizio, un ruolo di autodifesa dalla pulizia etnica che l’ISIS opera nei territori che riesce ad occupare. Questa resistenza curda però, dopo i risultati militari conseguiti a Kobane e nell’area curda della Siria, è diventata qualcosa di diverso. Già in Iraq, il Kurdistan iracheno è diventata una regione di fatto indipendente in cui l’imperialismo occidentale e Israele si sono saldamente insediati e fanno grandi affari col petrolio.

Gli americani hanno ritentato l’operazione con i curdi siriani stabilendo un’alleanza di fatto che li vede collaborare sul terreno in vario modo compreso l’uso di una base aerea e il collegamento con le truppe speciali di terra. Sicuramente i curdi ritengono questa collaborazione una sorta di assicurazione non solo per il futuro, ma anche per la difesa degli spazi conquistati dall’intervento della Turchia. Il disegno non è riuscito perchè Erdogan è intervenuto pesantemente contro la stabilizzazione di un Kurdistan siriano, ma la scelta curda è diventata un ulteriore fattore della disgregazione della Siria, obiettivo questo degli americani e degli israeliani, nonchè del rafforzamento delle possibilità di intervento imperialista. Su questo la sinistra italiana ha dimostrato ancora una volta la sua ambiguità, facendo credere che i curdi sono l’avvenire di libertà e di pace in M.O., favorendo così la propaganda occidentale su Aleppo assediata dai barbari.

La sconfitta degli imperialisti ad Aleppo è invece una condizione decisiva per rafforzare il fronte antimperialista.

Aginform
25 settembre 2016
 

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