Terremoto Centro Italia, ‘governo investirà su messa in sicurezza edifici?’

A due mesi dal terremoto che ha devastato una parte del Centro Italia, ancora non sappiamo se e come il governo investirà nella messa in sicurezza dal rischio sismico. Petizione on line.

 

Nonostante le tante vite spezzate dai terremoti più recenti, le istituzioni hanno fatto poco in questi anni per una seria opera di prevenzione, informazione e controllo.

Insieme agli ingegneri, ai geologi e agli architetti, abbiamo lanciato una petizione al governo affinché questa volta si intervenga seriamente, con alcune richieste precise e concrete.

 

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È uno scandalo che oltre il 50 per cento del territorio italiano non abbia ancora una carta geologica significativa – dice Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi – si tratta di un progetto iniziato nel 1988 e mai completato”.

Per i geologi, oltre alla Carta, vanno completati gli studi di microzonazione sismica, obbligatori dopo il terremoto de L’Aquila, ma fermi in molte regioni. Inoltre, Peduto denuncia l’inefficacia dei piani locali di Protezione Civile, che avrebbero bisogno di un controllo e di una competenza maggiori e di formazione sui rischi sismici alla popolazione, per evitare altre vittime. Vedi l’intervista

Il fondo per la prevenzione del rischio sismico gestito dalla Protezione Civile è passato da 195 milioni di euro degli anni scorsi ai soli 44 milioni per il 2016. Un taglio di risorse inaccettabile in un Paese con 24 milioni di persone e oltre 5 milioni di edifici esposti al rischio del terremoto. 

Se vogliamo che davvero si metta mano e si investano risorse adeguate nella prevenzione, questo è il momento di fare pressione, proprio ora che è in discussione la legge di Bilancio.

 

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La petizione “Mettiamo l’Italia in sicurezza” ha già raccolto oltre 13mila firme ma dobbiamo crescere se vogliamo essere ascoltati. Firma e aiutaci a diffondere questo appello tra i tuoi contatti. 


Grazie

Vittorio Longhi

 

PROGRESSI

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