“C’è chi dice no” (anche dopo il 4 dicembre)

Il Comitato romano per il NO al referendum costituzionale ha deciso di continuare coerentemente l’impegno e l’azione sviluppati negli scorsi mesi, anche dopo la inequivocabile vittoria del 4 dicembre, sancita da quasi venti milioni di voti espressi contro la pessima revisione della Carta fondamentale approvata dalla maggioranza parlamentare.

 

C’è chi dice no (anche dopo il 4 dicembre)

Il Comitato romano per il NO al referendum costituzionale ha deciso di continuare coerentemente l’impegno e l’azione sviluppati negli scorsi mesi, anche dopo la inequivocabile vittoria del 4 dicembre, sancita da quasi venti milioni di voti espressi contro la pessima revisione della Carta fondamentale approvata dalla maggioranza parlamentare.

Per non disperdere il senso di tale continuità, condivisa dai moltissimi comitati territoriali di tutta Italia che hanno animato l’assemblea nazionale dello scorso 21 gennaio, riteniamo pertanto opportuno segnalare la necessità di non confondere la nostra esperienza con altre, che pure hanno sostenuto limpidamente il NO nel referendum, ma dopo hanno deciso di concludere quel loro percorso per inaugurarne un altro tutto interno alla dialettica partitica ed elettorale. In tal modo, esse hanno compiuto una scelta che rispettiamo, ma che non corrisponde in alcun modo alla nostra.

Il Comitato romano per il NO al referendum costituzionale ha deciso infatti, in piena coerenza con l’esito della già citata assemblea nazionale, di proseguire il proprio percorso non dentro la logica degli schieramenti, bensì unicamente in funzione dei contenuti, con l’impegno su vari fronti per la concreta attuazione della Costituzione repubblicana e antifascista, mantenendo vivo l’interesse che in questi mesi si è riacceso, soprattutto fra le giovani generazioni, a conoscerne la storia e il significato.

Siamo consapevoli di essere di fronte al tentativo di normalizzazione e di rimozione del voto referendario. Per questo, pur non essendo e non considerandoci un partito, ci impegneremo perché la presenza e il senso  di partecipazione alla politica che abbiamo prodotto attraverso la nostra campagna in difesa della Costituzione non si arresti e ci impegneremo a mantenere vivo il rapporto con la quotidianità delle persone a partire dalle periferie, anche per non lasciare in mano alle destre montanti ed ai populismi di vecchie e nuove rappresentanze politiche gli strumenti per veicolare la rabbia e la dilagante disillusione verso le istituzioni in maniera contrastante ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana.

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *