“Elettoralismo o lotta contro la delega?”

L’editoriale pubblicato il 30.05.17 su Il Manifesto a firma di Norma Rangeri cerca di descrivere quale sia lo stato dell’arte per la “sinistra”. Il testo è grossomodo un fiorire di indicazioni a varie forze politiche della sinistra borghese perché trovino un’intesa e una proposta concreta con cui presentarsi alle elezioni per non restare fuori dal parlamento.

 

Newsletter n. 22/2017 – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo.
 

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[Italia] Editoriale de Il Manifesto: elettoralismo o lotta contro la delega?

L’editoriale pubblicato il 30.05.17 su Il Manifesto a firma di Norma Rangeri cerca di descrivere quale sia lo stato dell’arte per la “sinistra”. Il testo è grossomodo un fiorire di indicazioni a varie forze politiche della sinistra borghese perché trovino un’intesa e una proposta concreta con cui presentarsi alle elezioni per non restare fuori dal parlamento. La Rangeri chiama anche a un gesto di responsabilità questi partiti perché le lotte sociali non possono e non devono, secondo lei, restare senza una rappresentanza politica e parlamentare. Continua dicendo che la sinistra dovrebbe prendere esempio dal papa che sul lavoro e la precarietà parla chiaro e parla bene, sempre secondo la Rangeri.

Aspetto positivo dell’editoriale è sicuramente la spinta a intendere il paese e la politica come un laboratorio. Questa è una tensione positiva che spinge a interpretare la realtà e partire da essa per trovare le soluzioni. Da sempre la costruzione di una scienza, il bilancio dell’esperienza, l’analisi oggettiva della storia dell’umanità e della situazione concreta in cui viviamo è quello che ha distinto il movimento comunista dalla sinistra borghese. La differenza sostanziale sta nella declamazione del “laboratorio”, dell’analisi e dello studio scientifico che fa la sinistra borghese, cosa che spesso si traduce nelle trovate individuali di intellettuali o dirigenti politici che finiscono però per essere parte di un iperuranio di opinioni da cui non emergono linee per l’azione, né concretezza o tantomeno scienza.

Tra tutte le opinioni, quella del papa finisce per essere la più autorevole e a fronte di questo non ci si pone la domanda del perché. Può la volontà individuale di un monarca teocratico piegare la linea di una forza millenaria come quella della Chiesa? Ovviamente no. Il papa e la sua Chiesa possono permettersi di dire tutto e il contrario di tutto per il loro ruolo di manovratori occulti dello stato italiano. Il Vaticano può tranquillamente parlare di diritti dei lavoratori e decidere dei loro licenziamenti e delle leggi contro le masse popolari che vengono promulgate. Quella dell’esaltazione di Bergoglio da parte de Il Manifesto è una questione su cui ci siamo espressi spesso come Agenzia Stampa del P.CARC “Staffetta Rossa” e che suscita più di qualche perplessità in vari lettori de Il Manifesto che ce ne hanno parlato. Non comprendere il ruolo del Vaticano e del papato è sicuramente frutto della mancata elaborazione e analisi scientifica della realtà che caratterizza il quotidiano comunista Il Manifesto.

Norma Rangeri non può neanche vedere o indicare ai suoi lettori che da questo deriva l’incapacità dei suoi “partiti di sinistra” a indicare soluzioni alle masse popolari; partiti che per loro conformazione non possono pensare in maniera diversa dalla classe che oggi dirige la società, la borghesia. Il massimo che si riesce a fare è leggere due movimenti: farsi eleggere a palazzo (elettoralismo) e promuovere lotte sociali senza una prospettiva di governo e di potere (economicismo). In questi due movimenti il ruolo della sinistra, secondo la Rangeri ma secondo tutti gli esponenti e organismi della sinistra borghese, è quello di fare da sponda politica all’interno del parlamento per sostenere con leggi e riforme, le lotte sociali.

Elettoralismo ed economicismo vengono indicati dalla Carovana del Nuovo Partito Comunista Italiano, di cui il Partito dei CARC è parte, come le due tare che hanno impedito al movimento comunista del nostro paese di costruire la rivoluzione socialista in Italia. I comunisti oggi devono occuparsi di indicare alle masse popolari le mosse tattiche e la strategia per la rivoluzione socialista, il cui fondamento è la rottura della delega, cominciare a prendersi in mano pezzi crescenti della società che la classe dirigente lascia andare alla malora. Da questa scuola pratica e dallo sviluppo progressivo di quest’opera, nasce il nuovo potere, la società a misura d’uomo che qualcuno ancora si illude possa essere costruita senza abbattere il capitalismo. (Continua a leggere)

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[Milano] Solidarietà a chi applica la Costituzione e difende la 194! Il PM rincara la dose ed il giudice approva!

[Italia] Buona scuola (di classe) e l’alternanza scuola-lavoro a pagamento

[Firenze] Organizzarsi e coordinarsi per opporsi alla liquidazione della scuola pubblica!

[Italia] L’Antimafia e la legalità borghese

[Italia] Le parole del papa sono armi dell’imperialismo contro la classe operaia

[Genova] Ogni protesta è legittima…tranne contro il Vaticano

[Italia] Nuovi fascismi e il pericolo delle nuove destre: a promuovere la mobilitazione reazionaria è la classe dominante

[Firenze] Ciao Lorenzo, compagno “Mao”

[Italia] Alfano il censore denuncia gli autori di Gazebo

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Da Resistenza n. 5/2017

Scaricaqui il numero del mese di Maggio!

 

Lettera aperta agli operai e agli altri lavoratori che partecipano ai congressi locali dell’USB

Sono in corso i lavori congressuali dell’USB: a fine marzo sono iniziati i congressi locali, seguiranno quelli nazionali delle categorie Lavoro Privato e Pubblico Impiego (il 13 e 14 maggio) e il 9, 10 e 11 giugno a Tivoli si terrà il II Congresso nazionale confederale, con cui verrà sancita anche la strutturazione della Federazione del Sociale che raccoglie l’ASIA (diritto alla casa) e l’USB pensionati e punta a organizzare territorialmente precari, disoccupati, lavoratori autonomi, studenti, rifugiati. (Leggi tutto)

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Devolvi il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi all’Associazione Resistenza

Il cinque per mille è una forma di finanziamento che non comporta oneri aggiuntivi al contribuente, dal momento che questi, tramite la compilazione dell’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi, sceglie semplicemente la destinazione di una quota della propria IRPEF.

Se presenti il Modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche:

  1. Compila la scheda sul modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche;

  2. firma nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…”;

  3. indica nel riquadro il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;

Anche se non devi presentare la dichiarazione dei redditi puoi devolvere il 5 per mille:

  1. Compila la scheda fornita insieme al CU dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, firmando nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…” e indicando il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;

  2. inserisci la scheda in una busta chiusa;

  3. scrivi sulla busta “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” e indica il tuo cognome, nome e il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;

  4. consegnala a un ufficio postale o a uno sportello bancario (che le ricevono gratuitamente) o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, ecc.).

 

Promuovi il 5×1000 all’Associazione ResistenzaSCARICA E DIFFONDI IL VOLANTINO  Fronte Retro

Associazione Promozione Sociale – Codice Fiscale: 97439540150 –

Via Tanaro 7, 20128 Milano, Tel: 02.26.30.64.54, Email: ass.resistenza@libero.it, Facebook: Associazione Resistenza

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