“Una scuola oltre le mura”

Abbiamo bisogno di comunità, non ci stanchiamo di ripeterlo, ma dovremmo tutti chiederci ogni giorno, mentre tentiamo di crearle, di quali comunità parliamo e di come possiamo rigenerarle prima di tutto nelle città. Ad esempio, possiamo domandarci come coltivare un tessuto sociale nel quale tutti e tutte siano in grado di imparare e in cui ogni forma di apprendimento possa sbocciare. 

 

NEWSLETTER DI COMUNE
 

UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI
NON SIAMO GLI INGRANAGGI IMPOTENTI DI UN TEMPO OROLOGIO
“CONDIVISIONE PROFONDA”
«Aderisco a questa campagna come atto di condivisione, la condivisione profonda e riconoscente di un percorso di “accomunamento” di desideri, costruzione di nuove forme di intimità e socialità, critica a tutte le forme, manifeste e invisibili in cui si esprime la violenza: tra i sessi, le classi, le culture, ecc. Sono con voi perché convinta che un “altro mondo è possibile” e che molti/e lo stanno già costruendo»
L’ADESIONE DI LEA MELANDRI ALLA NUOVA CAMPAGNA DI COMUNE

 

UNA SCUOLA OLTRE LE MURA
Abbiamo bisogno di comunità, non ci stanchiamo di ripeterlo, ma dovremmo tutti chiederci ogni giorno, mentre tentiamo di crearle, di quali comunità parliamo e di come possiamo rigenerarle prima di tutto nelle città. Ad esempio, se per una volta adottiamo il punto di vista dei più piccoli e dei più giovani possiamo domandarci come coltivare un tessuto sociale nel quale tutti e tutte siano in grado di imparare e in cui ogni forma di apprendimento possa sbocciare. Forse hanno ragione gli autori de La Città educante. Manifesto della educazione diffusa, si tratta di sperimentare le piazze, i cortili, i boschi, le botteghe, i mercati qualsiasi spazio sociale e culturale come luoghi di apprendimento e di abitare in modo diverso gli edifici scolastici. Si tratta di vivere il territorio e la “scuola diffusa”, dove scuola è prima di tutto scoperta, ricerca comunitaria, tempo liberato dalle ossessioni imposte dal mercato. Se la scuola non è più solo quella in aule e tra i banchi e se le materie vengono sostituite da un apprendimento per argomenti, idee, curiosità allora il quadro potrebbe cambiare radicalmente, bambini e ragazzi avrebbero un po’ di più in mano il proprio destino, e anche le architetture e le città si trasformerebbero
PAOLO MOTTANA E GIUSEPPE CAMPAGNOLI
 

LA FRAGILITÀ DEI FIOCCHI DI NEVE
Da millennials a snow flake generation: l’ossessione dei media di appioppare etichette alla generazione precaria è nota. Per media e istituzioni la ridicola lente con cui definirle e ingabbiarle sono le elezioni, restano così invisibili la sofferenza, il disagio, la fragilità. Ma resta poco visibile anche il grido dei più giovani che non si lasciano più catturare dal mito idiota della competizione della crescita e dell’auto-sfruttamento. “Quando i millennials diverranno capaci di trasformare la loro fragilità in autonomia forse inizierà un processo vero di liberazione, che non passa per le elezioni… – scrive Franco Berardi Bifo – Quando i millennials si libereranno dalle bugie con cui il blairismo-macronismo li ha intrappolati, quand o troveranno la strada dell’amicizia che oggi li spaventa, allora forse la via d’uscita dall’inferno del capitalismo apparirà più semplice del previsto: quella via coincide con la solidarietà, e conduce a liberare la sola potenza vera di cui disponiamo (i millennials più di tutte le generazioni precedenti): l’intelligenza collettiva, l’amicizia nella conoscenza…”
FRANCO BERARDI BIFO
 

LA SUA LEGGE È CONTRO LE DONNE
L’associazione Trama di Terre accoglie da vent’anni a Imola donne migranti e richiedenti asilo che quasi sempre hanno vissuto violenza maschile e subito discriminazioni nella sfera pubblica e in quella privata. In un incontro promosso dal Pd nella città emiliana, Silvia, una delle donne di Trama, ha spiegato al ministro Minniti, con calma e in modo chiaro e documentato, perché la sua legge produce clandestinità, viola le Convenzioni internazionali di Istanbul e Ginevra, ratificate anche dall’Italia, e colpisce doppiamente le donne. Lui non ha rispostoA
VIDEO E ARTICOLO

LA BOMBA A TEMPO DEL RAZZISMO 5 STELLE
La rimozione della memoria, anche a brevissimo raggio, è un tratto essenziale del “confronto” mediatico dei nostri tempi, soprattutto nelle miserevoli diatribe tra esponenti politici “di grido”. Il caso della presunta “metamorfosi” o “svolta” xenofoba e razzistoide di molti rilevanti esponenti del Movimento politico fondato da Grillo ne è un esempio lampante. Sono ormai trascorsi dieci anni da quando il comico genovese definiva “una bomba a tempo” i rom di nazionalità romena e proponeva d’interdire loro la libera circolazione nella Ue. È stato pressappòco allora che ha smesso di far ridere. Nel corso degli anni, come un farmaco tossico a rilascio prolungato, il repertorio s’&e grave; arricchito, in modo costante, disegnando una linea nefasta e opportunista – certo, non condivisa da tutti i 5 stelle, ci mancherebbe!–, non priva di venature sessiste e omofobiche. Una linea esibita, con fredda determinazione, soprattutto quando Grillo, o Di Maio o la sindaca di Roma, ritengono che la “congiuntura” politica lo richieda, come accade oggi, dopo i risultati mediocri delle recenti primarie amministrative. L’articolo che ci ha inviato Annamaria Rivera ripercorre le tappe di un percorso che non mostra novità
ANNAMARIA RIVERA
 

VIVERE CON LA TERRA, FUORI DAL SISTEMA
Sergio Cabras è uno che non ha più molta voglia di parlare, preferisce ascoltare il silenzio, dice. Una scelta che, a prenderla sul serio, è difficile non condividere. Nel diluvio di parole inutili che ci piovono addosso, si dovrebbe parlare solo quando si pensa di aver davvero qualcosa di meglio del silenzio da dire. Non capita spesso. Il problema nasce dal fatto che Sergio vive di quel che produce con la terra ma ne ha parecchie di cose da dire. Per questo scrive libri che parlano di temi seri, con un punto di vista che non può non interrogare tutti. Come nel caso dell’ultimo, “L’alternativa neo-contadina” (sotto, l’introduzione), un testo che pone, tra l’altro, la gran domanda delle domande: come possiamo vivere meglio? C abras racconta le sue scelte e le idee che l’hanno portato a compierle, andando – diremmo noi – alla ricerca di mondi nuovi. Il cammino aperto da Cabras sembra inoltrarsi senza esitazioni fuori dal Sistema, una dimensione preferita a quella, necessariamente più collettiva, del dentro-e-contro (o magari oltre) il Sistema dominante, che abbiamo visto in altri percorsi nati da uno stesso o da un simile rifiuto del pensiero e delle relazioni sociali dominanti. Un confronto sempre ricco, quando non contrappone identità. In questo libro non si parla, dunque, di modelli agricoli o bucolici. Anzi non si parla di modelli, finalmente. Ben altro è il terreno che propone, affrontando domande che le persone aggrappate a quel che resta del fare e del pensare critico – per esempio chi cerca l’autonomia, o almeno l’indipendenza, nella produzione del cibo e di quel che serve o desidera – non possono non porsi
SERGIO CABRAS
 

FERMATE L’IDRA DELLE MULTINAZIONALI
Il profeta dell’Apocalisse aveva descritto il grande mercato dell’Impero Romano come una Bestia dalle sette teste. Alcune di quelle teste, come il TTIP, sembravano colpite a morte ma ora vengono riproposte sotto nuove forme. Non dobbiamo allentare l’attenzione su questi accordi. Sono il cuore pulsante di un mercato globale che calpesta la dignità delle persone per favorire solo la fame di denaro di multinazionali insaziabili. In questo momento, dobbiamo stare molto attenti al CETA, l’accordo commerciale ed economico fra Canada e Ue, una dei sette trattati internazionali di libero scambio che oggi rappresentano bene le teste dell’Idra (le altre sono TTIP, TPP, TISA, NAFTA, ALCA e CAFTA). In questi giorni, il Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA) viene discusso nel Senato italiano. Il 5 luglio, al mattino, sit-in davanti al Senato e al pomeriggio manifestazione
ALEX ZANOTELLI
 

UNICREDIT E LE ALTRE. LA FINANZA E IL CLIMA
Sì, c’è anche Unicredit, sebbene al trentesimo posto, molto indietro ai colossi di Bank of China, China Construction Bank e JP Morgan Chase, nella classifica mondiale delle banche nemiche del clima che finanziano come nulla fosse il settore dei combustibili fossili. Nel triennio 2014-2016, hanno concesso oltre duemila miliardi (290 per progetti legati agli extreme fossil fuels), Dopo gli accordi di Parigi, Unicredit ha quasi raddoppiato anziché diminuire i suoi investimenti. A stilare il rapporto Banking on Climate Change sui finanziamenti degli istituti di credito al settore dei combustibili fossili hanno contribuito 28 organizzazioni della società civile internazionale, tra cui Re:Common
LUCA MANES

MIAMI E IL TERRORE DELLA LUNA PIENA
Città senza acqua al nord, 35 gradi a Bolzano, l’incendio del cuore del Portogallo. Il cambiamento climatico è sempre più aggressivo. Dall’altra parte dell’Oceano c’è anche chi ha trovato un polipo nel garage: non è così semplice fermare l’alta marea che pervade le strade, i giardini, le case di Miami, ogni anno di più. Una delle soluzioni è abbattere le case dei miliardari sulla costa. Quando arriva la luna piena comincia il King Tide e le maree sono più persistenti, le zone si allagano anche senza la pioggia. L’ultimo King Tide è durato più di due settimane, un record, con l’acqua dappertutto. In quei giorni l’acqua si mescola a sostanze inquinanti e a rifiuti fognari, la vegetazione muore, le m acchine arrugginiscono, la viabilità è limitata, l’acqua schizza sulle persone in strada mentre saltellano da un marciapiede all’altro, i bidoni dell’immondizia vengono rovesciati dall’acqua. Intanto il repubblicano Jim Scott ha vietato l’uso dell’espressione cambiamenti climatici
MARIA RITA D’ORSOGNA
 

FENOMENI ESTREMI SUL CLIMA PER DECENNI
Sebbene non siano stati pochi a negarla, e qualcuno in modo spudorato quanto irresponsabile ancora lo fa, la tendenziale estremizzazione delle condizioni climatiche è nota da tempo. Dobbiamo aspettarci che proseguirà ancora per decenni. L’attenzione politica è concentrata sulla “mitigazione” dei cambiamenti, e dunque sulle politiche di riduzione delle emissioni di gas serra, ma l’inerzia del sistema climatico ci ricorda periodicamente che una parte dei danni sono già in atto e dunque inevitabili. Il direttore di Greenpeace Italia spiega perciò che il fattore climatico non va considerato come un potenziale disastro in arrivo ma un problema reale da affrontare nella gestione ordinaria nei diversi settori
GIUSEPPE ONUFRIO

PAKISTAN: ESPLODE CAMION-PETROLIFERO, 152 MORTI
Sono almeno 152 i morti carbonizzati dopo l’esplosione e l’incendio di un camion che trasportava greggio lungo una autostrada in Pakistan. Siamo in località Ahmedpur East nella zona detta di Bahawalpur. Oltre ai morti, circa 40 persone sono state portate all’ospedale in condizioni critiche, con almeno il 70 per cento di ustioni. Si teme che il numero dei morti aumenterà. La tragedia è triste e qui la dinamica è ancora più triste perché c’è di mezzo gente che non sapeva quel che faceva. Storie di petrolio
LA NOTIZIA COMPLETA

DEVO USCIRE DA QUESTA PAGINA MALEDETTA
Secondo l’ONU, il Sud-Sudan, che ha ottenuto l’indipendenza dal Sudan nel 2011, si trova di fronte al suo “più alto livello di insicurezza alimentare”. Circa 7.5 milioni di persone, quasi due terzi della popolazione, hanno bisogno di assistenza umanitaria. In alcune aree, la metà degli abitanti è malnutrita. “Ho seppellito la mia bambina più piccola sotto un cespuglio”, ha dichiarato Mary Cholil che ha cercato cibo e riparo dopo che il suo villaggio è stato bruciato, parlando della figlia morta a tre anniA
ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER

LA PAURA DELL’ALTRO E QUELLA DELLO STESSO
La visita di Francesco a Barbiana ha avuto diversi meriti. Se quello di riparare ai danni causati dalla Chiesa è stato certo il più difficile, quello più elementare (ma forse anche il più rilevante, in quanto a concretezza delle conseguenze) è stato il riportare l’attenzione di molte e diverse persone sul pensiero e le scelte di vita di don Milani. La portata e l’attualità delle idee del maestro-priore sono segnalate in modo evidente dalla citazione che apre la chiosa autobiografica che ci invia Marianella Sclavi. Che ha il merito straordinario di aprire concetti come quelli di “paura dell’altro” o “straniero”, rovesciandone il senso con un gioco brillante che invita a coltivare passioni serie. Potran no servire a capire le trasformazioni in atto nel mondo attuale attraverso le abilità e le conoscenze indispensabili a chi da quei cambiamenti voglia trarre vantaggio piuttosto che venirne travolto
MARINELLA SCLAVI
 

DIALOGHI A FUMETTI
La scomparsa delle librerie indipendenti rende ogni giorno di più i territori fragili e grigi. Tuttavia c’è chi non si rassegna e non aspetta improbabili interventi di istituzioni e assessorati alla cultura: in fondo per creare qualcosa di diverso basta trovare un luogo accogliente, qualche lettore curioso che ha desiderio di confrontarsi e magari individuare un genere letterario come il fumetto per nutrire fantasia, riflessioni, voglia di stare insieme. Questo e molto altro è Dialoghi a fumetti, un bel progetto, ma prima di tutto un’esperienza di lettura comunitaria, che prevede anche la possibilità di ideare percorsi specifici nelle scuole su tematiche sociali (bullismo, sessismo, manipolazione relazionale)
D.F.

ISBN O IBAN?
Nella scuola dei presidi-manager, dei debiti per gli studenti, dell’ossessione dei voti, dei bollini della spesa di Esselunga diffusi nelle aule capita che alla prova di maturità per le discipline grafiche, nel testo preparato dal ministero, venga confuso l’acronimo ISBN delle copertine dei libri con il codice IBAN bancario. Purtroppo non si tratta di un semplice refuso o di un errore ortografico. Qualche buona lettura per una scuola diversa:
Nella scuola, mettiamoci in gioco (Franco Lorenzoni)
Biodiversità linguistica (Renata Puleo)
La crisi culturale della scuola italiana (Antonio Vigilante)
Gli errori e i magnifici seicento (Rosaria Gasparro)
Insegnanti, questo è il momento di ribellarsi (Alain Goussot)

AGENDA

L’Altra estate a Garbatella

Rapporti tra cultura operaia ed ambientalismo

 

Per seguire gli aggiornamenti di Comune-info ogni giorno su facebook clicca «Mi piace» qui

Inoltre dopo aver cliccato “Mi piace”  mettete la spunta su “Ricevi le notifiche” per poter rivevere la notifica dei  nostri post sulla Vostra pagina Fb.

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *