Attivista denunciato per vilipendio è contro la libertà di parola

“È una criminalizzazione della libertà di espressione che restringe in maniera sproporzionata il diritto alla libertà di parola.” Amnesty International commenta così la notizia della notifica di indagine per vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate e di minaccia e violenza contro le forze dell’ordine ai danni dell’attivista del progetto Resistenze Meticce.

 

COMUNICATO STAMPA
 
 MIGRANTI, DENUNCIA VILIPENDIO: IL COMMENTO DI AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA

 
 “È una criminalizzazione della libertà di espressione che restringe in maniera sproporzionata il diritto alla libertà di parola.” Questo il commento di Amnesty International Italia alla notizia della notifica di indagine per vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate e di minaccia e violenza contro le forze dell’ordine ai danni dell’attivista del progetto Resistenze Meticce, che aveva preso la parola durante il flash mob organizzato da Amnesty International Italia lo scorso 20 giugno al Pantheon.
 
 In occasione della Giornata mondiale del rifugiato gli attivisti dell’organizzazione manifestavano in contemporanea in diverse città italiane per chiedere di investire più risorse per salvare vite umane in mare e costruire corridoi sicuri per l’immigrazione, evitando accordi sbagliati e dispendiosi con paesi terzi che peggiorano la condizione dei diritti umani di migranti e rifugiati. Durante la mobilitazione romana, alla quale avevano partecipato diverse associazioni, le autorità avevano identificato alcuni attivisti, tra cui il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury.
 
 “L’episodio ripropone con urgenza una riflessione sulla tendenza in crescita di criminalizzazione di atti che hanno connessioni remote con reali reati penali. Amnesty International è preoccupata dell’impatto sulla società di queste restrizioni al diritto alla libertà di espressione, che comportano la compressione dello spazio disponibile per sostenere e promuovere opinioni controverse o impopolari.”
 
 Roma, 13 luglio 2017
 

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