Il respingimento dei migranti in corso ogni giorno sotto i nostri occhi dimostra che l’estrema disumanità del Nazismo sta velocemente riemergendo. E il Mediterraneo è il teatro di questa riemergenza. “È chiaro a tutti che nelle presenti condizioni respingimento ed esternalizzazione delle frontiere significa sterminio. Sterminio fondato su discriminazione razziale”.
NEWSLETTER DI COMUNE
UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI
LA CAMPAGNA 2017 DI COMUNE
GRIDARE, FARE, PENSARE [ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER]
“Il sole brucia e la terra pure, i numerosi ultimi arrancano, i pochi primi tutt’altro, e quelli di mezzo, invece di sostenere i molti alle spalle, arrivano addirittura a incolpare di tutto questi ultimi… Allora provi a disegnare orizzonti alternativi… e ti chiedi se è il caso di continuare a viaggiar da solo. Poi alzi la testa e non guardi avanti, giammai indietro, bensì accanto e li vedi, quelli di Comune, che per tutto il tempo erano là, sulla stessa strada, passo dopo passo, a pensare, gridare e fare. Con te…”
TANTA BELLEZZA [ANTONIO GRAZIANO]
“Grazie per tanta bellezza! Per ciò che avete creato in questi anni. Per la creatività con cui avete messo insieme un’informazione fresca, semplice e militante…”
NON POSSIAMO TACERE DAVANTI ALLA NUOVA SHOAH
Il respingimento dei migranti in corso ogni giorno sotto i nostri occhi dimostra che l’estrema disumanità del Nazismo sta velocemente riemergendo. E il Mediterraneo è il teatro di questa riemergenza. “È chiaro a tutti che nelle presenti condizioni respingimento ed esternalizzazione delle frontiere significa sterminio. Sterminio fondato su discriminazione razziale – scrive Franco Berardi Bifo – Posso dire o no che questo ha una forte somiglianza con un fenomeno storico chiamato Nazismo? Non è questione di proporzioni, non stiamo parlando di una gara. Ma il sentimento culturale e il comportamento politico dei governi e delle popolazioni europee stanno rimettendo in scena il comportamento dei tedeschi che identificarono un capro espiatorio negli ebrei e nei rom durante gli anni della seconda guerra mondiale. Non sappiamo quanti arabi, afghani, africani siano morti nel Mediterraneo o nei campi che si trovano nel territorio dal confine ungherese fino a Ceuta. Quel che sappiamo è che la carneficina attuale è solo l’inizio di un bagno di sangue colossale. Intendiamo restare in silenzio mentre una nuova Shoah si dispiega sotto i nostri occhi, come suggerisce Alex Zanotelli…”
NON C’È ALBA PER I RIFUGIATI A ROMA
Giovedì 24 agosto, ore 6,45: nuovo sgombero del popolo dei rifugiati che resisteva da sabato a piazza Indipendenza a Roma. Manganelli, idranti, drappelli armati hanno respinto le persone all’alba. Un’occupazione scomoda, nel centro della città, messa su da un gruppo di uomini e donne legalmente residenti in Italia. Come è triste Roma ad agosto. Articolo e galleria fotografica
AIUTIAMOLI INIZIANDO DA CASA NOSTRA
L’emigrazione africana non è figlia di una sciagura transitoria, ma di un sistema di saccheggio di cui siamo parte attiva, addirittura i suoi artefici
FRANCESCO GESUALDI
LASCIATE CHE I BAMBINI SIANO
“Lasciate che i bambini saltino nel sole e nuotino sugli alberi. Che si addormentino sotto i tavoli e leggano gli oroscopi alle nonne… Lasciate che usino pinne al posto delle ali. E mettano la maschera e il boccaglio sotto la neve… Che parlino a caso e inventino le parole… Lasciate che facciano l’albero di Natale d’estate… Lasciate che salgano su un barcone e pensino che ci sarà un luogo buono per loro. E nessuno gli dirà che devono tornare indietro…”
KARALÒ, IL TAGLIA E CUCI RIBELLE
Dall’incontro tra i richiedenti asilo del Gambia, Senegal e Mali e Communia nasce Karalò, la sartoria migrante che ricuce i legami e crea una nuova società. La storia del mutuo aiuto e della cooperazione produttiva supera i limiti del sistema di accoglienza italiano. Karalò è entrata nel circuito alternativo di auto-produzione e distribuzione creato da Fuori Mercato
MARTINA DI PIRRO
LA NAVE DI TUTTI PER I VIAGGIATORI DI SABBIA
L’ora della partenza era arrivata puntuale, quando la nave aveva imbarcato tutti i viaggiatori di sabbia. Nel viaggio ognuno organizzava il tempo facendo ciò che aveva sempre desiderato. C’è chi allevava scoiattoli da mare e chi costruiva castelli di piume coi bambini stanchi di giocare. Altri lavoravano in giardino e coltivavano fiori per abbellire l’interno della nave… Mauro Armanino, ex operaio e sindacalista della Flm, ha vissuto a lungo in Costa d’Avorio e in Liberia, prima di rientrare a Genova per occuparsi di migranti e di operare come volontario nel carcere di Marassi prendendosi cura dei detenuti di origine africana. Da sei anni è missionario a Niamey, capitale del Niger, uno dei più interessanti e terribili punti di osservazione sull’umanità in movimento tra l’Africa sub-sahariana e le coste settentrionali del continente. Poco prima di ferragosto, ci ha spedito questo racconto fantastico ispirandosi liberamente alle vicende delle navi che solcano il Mediterraneo occupate da uomini, donne e bambini cui viene negata, a causa di ragioni per lui e per noi incomprensibili, la libertà di spostarsi liberamente da un luogo all’altro di un pianeta che per ora, a quanto ne sappiamo, non avrebbe padroni
MAURO ARMANINO
BENVENUTI NEL MONDO DI SOTTOSOPRA
“Ho sognato di vivere nel mondo di Sottosopra… Era un mondo in cui migliaia di persone, in fuga da guerre e miseria, annegavano in mare, ma il governo decideva di ostacolare e sanzionare chi cercava di salvare vite umane. Era un mondo in cui i governi compravano aerei da guerra, ma non possedevano canadair a sufficienza per spegnere gli incendi… Era un mondo capovolto, in cui i governi trovavano soldi per salvare le banche dal fallimento, ma non avevano fondi per mettere in sicurezza le scuole… Ho sognato di vivere nel Mondo di Sottosopra, poi ho aperto gli occhi, ho acceso la Tv e il Pc e ho visto che Sottosopra è qui, ovunque, intorno a noi, ma soprattutto dentro di noi…”
NON FERMATE L’ACCOGLIENZA DI RIACE
Questo l’appello “Io sto con Riace”, sostenuto dalla Rete dei comuni solidali a cui hanno iniziato ad aderire centinaia di persone. Grazie alle politiche di accoglienza, questo paesino della Calabria resta un esempio virtuoso riconosciuto in Italia e nel mondo
SHAKESPEARE A BARCELLONA
Mentre, in quest’agosto surreale e tremendo, impazza un ormai abituale circo mediatico-investigativo alla ricerca anche del più insignificante dei dettagli connessi alla strage delle Ramblas, in profondità si scatenano i devastanti effetti collaterali che contano. Il primo è il più pericoloso dei quali quali resta l’islamofobia. Intanto, come sempre si calpesta il rispetto delle vittime, di tutte le vittime, che esigeva almeno un po’ di silenzio. Trascorso il quale, si può cominciare ora a fornire qualche spunto di interpretazione dei fatti. Qui ne abbiamo scelti due: quello provocatorio quanto lucido di uno scrittore spagnolo che guarda a quanto avvenuto e ai fenomeni che l’ hanno prodotto, soprattutto dall’antico e sempre saggio punto di vista del cui prodest. Nell’imbarbarimento da eccesso di notizie inutili o false, non è un cattivo esercizio quello di tornare a domandarsi, a prescidere dalle intenzioni degli assassini, chi, o quale parte della società, possa trarre vantaggio da un massacro rituale che non avrebbe il significato che cerca senza le strumentalizzazioni politiche, mediatiche e culturali che lo seguono inevitabilmente. Che non suoni offensivo il riferimento al teatro, perché solo la cultura aiuta a capire ciò che vorrebbe negarla insieme alla vita. In coda, trovate invece, in lingua spagnola, il commento politico più bello e utile che abbiamo letto. Lo scrive, solo sul suo diario facebook, Brigitte Vasallo, scrittrice, giornalista e “militante” femminista nata a Barcellona. Dice che non avrebbe voluto scrivere in questa occasione su quel che è avvenuto nella sua citt&agrav e;, un chiaro segnale di non routine, un’urgenza politica, pubblica ma quasi intima, di opporsi a una patologia, la fobia dell’Islam, che la ossessiona da oltre vent’anni. Per questo, e per molte altre ragioni, quelle parole sono sembrate e sono così importanti da imporle la decisione di farcele conoscere. Grazie
MONTERO GLEZ
COMUNITÀ
Donne e uomini, bambini e novantenni, migranti ed emigrati tra attacchi poetici e cibo condiviso, canti e racconti in strada. Fare comunità ogni giorno è un’impresa per persone comuni di cui abbiamo tutti molto bisogno in questi tempi grigi
SCUOLA, SIAMO NEL BEL MEZZO DI UNA CORSA
Bizzarrie del mondo della scuola visto dall’alto: a causa dell’ossessione di certificare qualche disturbo nei ragazzi, ma anche per fare qualche ulteriore taglio ai bilanci, per i nuovi insegnanti è cominciata una nuova corsa verso l’acquisizione di crediti e diplomi. Vince chi ha più titoli e sa classificare meglio i ragazzi. E lo sguardo “fermo” e di attesa di una pedagogia critica? Una lettera a proposito del nuovo reclutamento dei docenti
RECUPERARE LO SPIRITO RIBELLE DI SEATTLE
Una grande ondata di resistenza globale, costruita dal basso ed estremamente variegata, che, a partire Seattle, sarebbe giunta ad affossare il mito della globalizzazione virtuosa. Da allora sono passati diciotto anni, il quadro internazionale, nel frattempo, è profondamente cambiato e oggi pone al movimento altermondialista nuove e complesse sfide, su cui è tempo di riflettere. Un’analisi di Walden Bello, coordinatore del Focus on the Global South e docente alla State University di New York a Bighamton
WALDEN BELLO
DA EVA, VISITATORI,VOLONTARI E VIANDANTI
A proposito di terremoto, siete mai stati a Pescomaggiore, il borgo abruzzese distrutto dal sisma dell’Aquila e ricostruito dal basso? Si tratta di un meraviglioso ecovillaggio autocostruito dai residenti composto da case antisismiche con un minimo impatto ambientale e un costo pari a un quinto degli appartamenti del progetto C.A.S.E. A Eva (Eco villaggio autocostruito) in quest’estate la comunità sta accogliendo gruppi, chi vuole dare una mano e chi sceglie anche solo di passare di là per star bene insieme. Qui trovate i recapiti
STEFANIA CHIARELLA
IL TERRITORIO È LA CHIAVE DA CUI RIPARTIRE
Le ” terre di mezzo ” dell’Italia centrale, colpite dal terremoto, potranno rinascere se si darà ascolto alle comunità ed alla ricerca di senso nella coscienza dei luoghi . Scrive Aldo Bonomi ” Il sotto e il sopra, la velocità e la lentezza, l’attraversare e il camminare sono le contraddizioni dell’iper modernità che avanza. Non sono un ambientalista radicale, anzi. Mi definisco un ambientalista riluttante, che ci è arrivato partendo più dalle contraddizioni dell’economia e della crescita che dal sentire. Ma credo, usando Volponi de La strada per Roma, che molto dipenderà dal saper usare la velocità verso la smart city s e contemporaneamente ,nelle terre ,alte ci sarà una città dell’Appennino, smart land fatta di tanti Visso e Colfiorito nel come sarà. Dipenderà se sapremo tener conto e metterci in mezzo tra l’essere chierici vaganti, cantastorie, eventologi, tra la velocità e il cammina re, tra capitalismo delle reti, la connectography di Parag Kannah e la coscienza di luogo dei territori
INCENDI, SALVATAGGI IN MARE E DEMOCRAZIA
Scrive Gianluca Solera: “Sembrerà poco opportuno parlare di emergenze incendi e sbarchi e di tirare delle conclusioni ravvicinate valide per entrambi fenomeni, ma la sensazione che provo è che queste emergenze siano il risultato di un indebolimento del senso dello Stato e dei valori fondativi dei nostri ordinamenti democratici. Sono le stesse istituzioni che creano le condizioni perché un patrimonio inestimabile della collettività come natura e paesaggio venga saccheggiato perché ritenuto di poco valore, in nome del contenimento del ruolo dello Stato, attraverso continue inadempienze delle stesse amministrazioni, e a causa di rifor me che penalizzano i pubblici servizi. Sono le stesse istituzioni che rimettono in discussione diritti inviolabili della persona, chiudendo frontiere e dando credito a forze politiche che esaltano discriminazione e non-umanità in nome della nazione, del benessere acquisito o del potere conquistato. A perdere sarà lo Stato e il suo patrimonio di intelligenze, saperi e valore di coloro che hanno creduto in e dato le migliori energie per ordinamenti repubblicani giusti, solidali e nonviolenti
GIANLUCA SOLERA
IL CALDO SIAMO NOI
Accendiamo sempre più spesso condizionatori, riempiamo piscine private, mangiamo carne comprata nei supermercati e proveniente da allevamenti intensivi (per la cronaca: per produrre 1 Kg di carne bovina servono 15.440 litri d’acqua), utilizziamo l’auto anche per poche centinaia di metri e magari laviamo il Suv pieno di sabbia… Ma davvero siamo convinti che il riscaldamento climatico record di questi ultimi due mesi dipenda soltanto da multinazionali e governi?
IL LINGUAGGIO DELLA NATURA
“Abbiamo bisogno di un nuovo vocabolario per descrivere ciò che accade al mondo naturale. Invece che appropriarsi del diritto di dare i nomi, gli ecologisti dovrebbero reclutare poeti e linguisti e amanti della natura dilettanti per aiutali a trovare le parole per quello che amano. Abbiamo la fortuna di avere una ricchezza di natura e una ricchezza linguistica. Mettiamole insieme e usiamo una per difendere l’altra…”
GEORGE MONBIOT
DI QUALE LAVORO ABBIAMO BISOGNO?
Sarebbe davvero utile interrogarsi in questo momento storico su quello che viene oggi prodotto, importato ed esportato, su quali bisogni di merci e servizi sono soddisfatti e da soddisfare, quale sarà la situazione fra, diciamo, cinque anni
L’ITALIA AUTORIZZA AL SISI A TORTURARCI
I giornali vicini al regime egiziano festeggiano la “chiusura del caso Regeni”, i partiti parlano di grande vittoria diplomatica. Rabbia e dolore per l’annuncio del ritorno dell’ambascoatore italiano da parte di chi in Egitto si batte per i diritti umani: «Siamo sempre più convinti dello slogan lanciato nel febbraio 2016: Giulio è uno di noi». È bastato che l’Italia considerasse indispensabile la cooperazione egiziana sul dossier libico perché la questione dell’omicidio di Regeni venisse chiusa in un cassetto. Essenziale anche il ruolo giocato dall’Eni. In questo modo si legittima al Sisi a continuare a torturare e a uccid ere chi critica o infastidisce il suo potere
PINO DRAGONI
L’ANP SCATENA LA REPRESSIONE NEL WEB
Si chiama Cyber Crimes Law ed è un decreto firmato dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese che rende perseguibile chi “crea o gestisce un sito web o una piattaforma dell’informazione che metta in pericolo l’integrità dello Stato palestinese, dell’ordine pubblico e la sicurezza esterna dello Stato”. Il decreto è di fatto una legge, perché in Cisgiordania non c’è alcun parlamento che possa approvarlo o bocciarlo. “È la peggior legge approvata dall’Autorità nazionale palestinese”, ha detto a Nena News Nadim Nashif, fondatore di Aamleh, associazione per lo sviluppo della co municazione digitale nella società civile palestinese. La repressione avanza in modo molto concreto, perché diversi siti di informazione vicini ad avversari politici del governo dell’Anp sono stati chiusi e alcuni giornalisti sono stati arrestati. La guerra di tutti i governi contro tutti i popoli non risparmia la Palestina. Non è certo una novità, e come potrebbe essere diversamente viste le condizioni impossibili in cui Israele, i governi del mondo e le istituzioni internazionali costringono a vivere chi resiste nei Territori occupati? E a Gaza non va affatto meglio. Malgrado ciò, l’indignazione e lo sdegno crescono ancora una volta e tra i palestinesi, un popolo che non si è mai rassegnato a ben altre vessazioni, le proteste cominciano a moltiplicarsi
MICHELE GIORGIO
LA MUTAZIONE DEL GENE DELL’URBANISTICA
C’era una volta una disciplina pensata per fini nobili: studiare il territorio e progettarne le modifiche favorendo un insediamento umano che affermasse il diritto all’abitare per tutti difendendo strenuamente le coste, il paesaggio, i beni ambientali, le città. Ogni giorno che passa, invece, ne scopriamo i nuovi scandalosi asservimenti alla furia devastatrice degli interessi insaziabili dell’accumulazione di denaro, vuoi che essa indossi la maschera dello sviluppo turistico (come pare stia nuovamente per avvenire in Sardegna), vuoi che si travesta da compromesso per tutelare colossali investimenti nei grandi eventi del miliardario business calcistico
SE UNO È (PARTE DE) L ‘ALTRO
Dove finisco io e dove cominci tu. Siamo sufficienti a noi stessi? Oppure possiamo mettere a soqquadro l’ordine costituito della relazione tra umani? A partire da una rappresentazione teatrale degli Esercizi di Stile di Raymond Queneau, si snodano riflessioni libere su una congiunzione che si fa verbo, sulle nefandezze della catalogazione, sulla funzione opprimente degli impermeabili e sulla magia di un intreccio nella corrente che prelude a un’osmosi
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AGENDA
QUEL FORNO APPARTIENE A TUTTI
Hanno atteso sei anni, ora il forno in pietra è pronto. Ma non è un forno qualsiasi, non solo perché è stato costruito da una piccola associazione insieme a un gruppo di anziani ma perché è un tassello di un percorso nato per recuperare grani antichi e per mettere in comune un luogo di socialità e autoproduzione: chiunque, tutto l’anno, può usufruirne. Tra infornate di pizze e di pane, letture e buona musica, ecco dove e perché il 25 agosto nasce uno straordinario forno di comunità
UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO ?
Dal 15 al 17 settembre a Cecina Mare (Li) si terrà l’Università estiva di Attac Italia, che avrà come tema “Lavoro e non lavoro”. Scrive Marco Bersani “Oggi, dopo decenni di dottrina neoliberista e nel pieno della crisi economico-finanziaria globale, il lavoro è ben lungi dall’essere quanto auspicato nella Costituzione. Il diritto al lavoro è infatti stato progressivamente trasformato nel dovere di dimostrarsi occupabili, in un orizzonte di solitudine competitiva in cui ciascuno è solo sul mercato, in diretta competizione con l’altro e costretto a dimostrarsi ogni giorno più conveniente”
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