“Ultima chiamata per le ville storiche di Roma”

Il degrado e l’abbandono delle ville storiche di Roma stanno superando il limite di non ritorno. Per questo rilanciamo la mobilitazione per una riscossa forte, che imponga alle istituzioni un’immediata inversione di tendenza. Le ville storiche sono preziosi “monumenti viventi” che uniscono arte, storia e natura.

 

Ultima chiamata per le ville storiche di Roma

Appello a Roma Capitale lanciato da:

Amici di Villa Borghese

Associazione per Villa Pamphilj

Leprotti di Villa Ada

Osservatorio ambientale Sherwood
 

22 settembre 2017
 

Premessa

Il degrado e l’abbandono delle ville storiche di Roma stanno superando il limite di non ritorno. Per questo rilanciamo la mobilitazione per una riscossa forte, che imponga alle istituzioni un’immediata inversione di tendenza. Le ville storiche – come sancito a livello internazionale nel 1981 dalla Carta di Firenze – sono preziosi “monumenti viventi” che uniscono arte, storia e natura con effetti positivi fondamentali per la qualità della vita dei romani sul piano del benessere ecologico, culturale, psicofisico e sociale. Le vestigia architettoniche e le foreste urbane delle ville storiche sono le “ultime oasi” – uniche e irripetibili – sopravvissute nel tessuto edificato e rappresentano degli indispensabili “polmoni” di ossigenazione. Per questo ogni loro singolo metro quadrato perso costituisce un danno irreversibile.

Le ville storiche sono luoghi insostituibili di riposo, di piacere, di ricreazione e di incontro. Occasioni di tranquillità per ritrovare il contatto e l’ascolto con la bellezza, la natura e il silenzio. Qualità purtroppo messe a rischio dalla totale assenza di attenzione da parte delle Istituzioni e da una crescente e sregolata pressione antropica che vede le ville solo come “valvola di sfogo”. Occorre dunque rimarcare le priorità intangibili della tutela conservativa, del vincolo paesaggistico e della destinazione pubblica di questi parchi, impedendo derive impattanti, speculative e privatistiche. Ma è necessario rilanciarne nel contempo la valenza culturale e sociale, tenendo ben presenti in primo luogo le esigenze dei fruitori anziani, bambini e disabili.

Servono un cambio mentale e una svolta operativa, a partire dalla garanzia di una piena partecipazione con il coinvolgimento costante delle associazioni impegnate da decenni in difesa di queste ville e dei cittadini, con luoghi e occasioni di confronto dove discutere i progetti e raccogliere istanze e idee. Vanno dunque istituite in ogni villa storica le “Case del Parco” e avviate indagini conoscitive (quantitative, qualitative e motivazionali) sui frequentatori, sui loro desiderata e sulle migliori modalità di fruizione.
 

Queste sono alcune azioni concrete che chiediamo alle Istituzioni di attuare subito.
 

GESTIONE

  1. Designare per ogni villa storica un “tutore” referente, come avviene nei parchi di tutta Europa, cui siano conferiti i poteri necessari per unificare le svariate competenze, affiancato da un esperto del verde di chiara fama. Ciò per evitare sovrapposizioni e garantire trasparenza.

  2. Definire dei singoli Piani di gestione delle ville, che prevedano una programmazione e un investimento a lungo termine, evitando ogni approccio di tipo estemporaneo o emergenziale.

  3. Garantire la necessaria continuità di risorse economiche e risorse umane numericamente e qualitativamente adeguate, riattivando la formazione professionale del Servizio Giardini.
     

CURA E RISPETTO

  1. Porre la massima attenzione alla manutenzione ordinaria dei luoghi e degli arredi, a partire dalla pulizia, dalla raccolta dei rifiuti e dal ripristino di siepi, panchine, recinzioni, fontane e fontanelle; manutenzione che deve essere necessariamente rapida e costante.

  2. Dotare le ville di sufficienti ed efficienti gabinetti pubblici, con servizio adeguatamente modulato rispetto agli orari e ai periodi di frequentazione dei parchi.

  3. Limitare le iniziative e gli eventi con forte impatto ambientale, prevedendo un numero massimo di partecipanti (200 persone) in considerazione della delicatezza dei luoghi. Le ville storiche vanno poi escluse totalmente dai possibili siti dell’Estate Romana.

  4. Far rispettare il divieto assoluto di circolazione e parcheggio dei mezzi a motore non di servizio (e altre tipologie non autorizzate). Limitare al minimo la meccanizzazione negli interventi comunali, dotando gli operatori di veicoli elettrici. Prevedere lo studio di soluzioni per migliorare e potenziare l’accessibilità delle ville storiche attraverso i mezzi pubblici.

  5. Ripristinare e potenziare gli spazi gioco attrezzati gratuiti, con offerta variegata per le diverse fasce d’età. Dedicare zone appropriate e compatibili alle attività “vivaci” e a quelle prettamente sportive. In questo senso si citano i “Punti Jogging” e la necessità di far rispettare le prescrizioni per i ciclisti di moderare la velocità e mantenersi sui tracciati principali.

  6. Promuovere la conoscenza delle ville storiche, con visite guidate e occasioni di approfondimento dedicate in particolare alle scolaresche.

SALVAGUARDIA E CONSERVAZIONE

  1. Riaffermare l’inviolabilità delle ville storiche, plurivincolate, aggiornando il censimento degli immobili per definire un programma di restauri rigorosamente conservativi.

  2. Procedere alla verifica di tutte le assegnazioni, con la revisione, aggiornamento e applicazione dei previsti Piani di utilizzo per interrompere la nefasta spirale di abbandono degli immobili e dare spazio a finalità non profit (sociali, ambientali, culturali e sportive).

  3. Definire per ciascuna villa un Piano di assestamento agro-forestale, con un ciclo pluriennale di interventi di manutenzione e ripristino del patrimonio arboreo. Nella messa a dimora di nuovi alberi rispettare la specifica caratterizzazione storico-monumentale.

  4. Aggiornare la catalogazione faunistica e il censimento delle condizioni di biodiversità.
     

SICUREZZA E AGIBILITÀ

  1. Garantire la chiusura notturna delle ville e reintegrare recinzioni e cancellate. Impedire occupazioni abusive degli immobili e la creazione di accampamenti, bivacchi e baracche.

  2. Prevedere una adeguata sorveglianza per il rispetto delle regole, possibilmente con la creazione di un reparto dedicato della Polizia di Roma Capitale. Rafforzare la collaborazione con le associazioni per le segnalazioni e la vigilanza.

  3. Avviare a soluzione le situazioni di dissesto idrogeologico (voragini e frane). Programmare interventi di bonifica delle discariche e azzerare la presenza di amianto.

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