Centenario Rivoluzione d’Ottobre

Il 7 novembre cade il centenario della Rivoluzione d’Ottobre, avvenimento che il P.CARC celebra con la campagna nazionale Il segnale dell’Aurora. Non siamo gli unici a celebrarlo e questo è indice delle spinte alla rinascita del movimento comunista nel nostro paese.

 

Newsletter n. 33/2017 – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo

 

Questa settimana ti consigliamo:

[Italia] Il centenario della Rivoluzione d’ottobre, la manifestazione nazionale promossa dal Fronte della Gioventù Comunista per l’11 novembre a Roma e il principio “cento fiori fioriscano, cento scuole di pensiero gareggino”

 

Il 7 novembre cade il centenario della Rivoluzione d’Ottobre, avvenimento che il P.CARC celebra con la campagna nazionale Il segnale dell’Aurora [vedi parte del materiale 1 2 3 4 5 6 7 8 9]. Non siamo gli unici a celebrarlo e questo è indice delle spinte alla rinascita del movimento comunista nel nostro paese. Ci sono però due modi di intendere le celebrazioni (al netto di chi le promuove per denigrare la Rivoluzione d’Ottobre, l’Unione Sovietica, i suoi principali dirigenti, Lenin ma in particolare Stalin, e più in generale l’esperienza dei primi paesi socialisti): celebrazioni che si concentrano sulla nostalgia dei “bei tempi che furono”, che hanno comunque il merito di mettere in evidenza le enormi conquiste che la classe operaia e le masse popolari hanno ottenuto grazie al socialismo e alla marcia verso il comunismo, e quelle che mettono al centro gli insegnamenti di quell’esperienza utili ai comunisti dei paesi imperialisti per fare la rivoluzione socialista nei loro paesi oggi. Noi siamo promotori di questo secondo modo. Il bisogno di imparare dall’esperienza della Rivoluzione d’Ottobre è riconosciuto anche da molti dei promotori del primo modo e questo crea un terreno favorevole per sviluppare il confronto e il dibattito franco e aperto per perseguire più efficacemente l’unità dei comunisti e avanzare nella rivoluzione socialista in Italia. Con questo spirito ci pronunciamo rispetto alla giusta e ambiziosa iniziativa del Fronte della Gioventù Comunista di organizzare una grande manifestazione a Roma per celebrare la Rivoluzione d’Ottobre (l’11 novembre).

Per chi non lo conoscesse, l’appello per la manifestazione è pubblicato sul sito del FGC. Esso contiene molti aspetti positivi ed estremamente positiva è la spinta che lo ha generato: promuovere la mobilitazione di coloro che hanno la falce e il martello nel cuore e contribuire all’unità dei comunisti; far emergere il legame della celebrazione del Centenario con le lotte sociali e politiche in corso nel paese; propagandare il socialismo e il comunismo in particolare  verso i giovani delle masse popolari… (Continua a leggere)

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–        [Italia] Su un articolo di Contropiano: tra fumo negli occhi il mito della “quarta rivoluzione industriale”

–        [Internazionale] Relazione del Comitato Centrale del (nuovo)PCI alla Conferenza di Amsterdam

–        [Internazionale] Storia del movimento comunista: come vivano le donne nell’URSS?

–        [Italia] 15 luglio, Melendugno diventa città per l’Attuazione della Costituzione

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 Da Resistenza n. 10/2017

Al  link trovi il numero completo, lo puoi scaricare anche in formato word e PDF.

 

27 ottobre e 10 novembre: sciopero generale

La classe operaia prenda la testa di tutte le mobilitazioni popolari contro gli effetti della crisi

Quando affermiamo che la rivoluzione socialista è possibile e che nel nostro paese è già in corso troviamo scetticismo e obiezioni espresse da molte compagne e molti compagni che pure sono attivi nel movimento popolare, nelle organizzazioni e nei partiti che si definiscono comunisti, nei sindacati combattivi e di base. Molto spesso su Resistenza abbiamo trattato e argomentato due aspetti decisivi nella comprensione di ciò che significa che la “rivoluzione socialista è in corso”: abbiamo ripreso la definizione che aveva dato Lenin della situazione rivoluzionaria in sviluppo e l’abbiamo rielaborata ai giorni nostri; abbiamo ripreso gli insegnamenti della Rivoluzione d’Ottobre e della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale soffermandoci su uno dei principali: la rivoluzione socialista inizia quando un gruppo di comunisti, anche piccolo, costituisce il partito comunista che si pone l’obiettivo di costruirla e si dà i mezzi per farla. (Leggi tutto)

 

Lo sciopero è una scuola di guerra. Stralci dall’articolo “Sugli scioperi” di Lenin

Quanto dice Lenin in questo articolo, scritto nel 1899 per la Rabociaia Gazieta, ha il pregio, come gran parte dell’opera del grande dirigente comunista, di essere ancora oggi un testo freschissimo e di stretta attualità, un saggio di scienza rivoluzionaria. La questione attualissima del legame fra le lotte rivendicative e la lotta politica rivoluzionaria è spiegata con chiarezza, illustrando egregiamente alcuni aspetti che hanno una stretta connessione con la realtà di oggi. In particolare Lenin tratta della deviazione, ancora oggi ben presente, che porta a considerare lo sciopero come un fine e non come un mezzo… (Leggi tutto)

 Ancora sulla relazione fra Industria 4.0 e il socialismo

Abbiamo trattato di Industria 4.0 su Resistenza n. 9/2017 riportando ampi stralci dell’articolo “Piano nazionale Industria 4.0 e sinistra borghese” pubblicato sul n. 56 de La Voce del (n)PCI. L’argomento è largamente dibattuto: non solo fra esponenti politici e sindacali, ma anche fra operai e lavoratori, l’approccio più diffuso è la preoccupazione rispetto alla diminuzione di posti di lavoro a fronte dello sviluppo dell’automazione nella produzione capitalista di beni e servizi.

Un approccio alla questione contemplativo e disfattista lo sintetizza l’articolo a firma F. Piccioni pubblicato sul sito Contropiano “Agricoltura 4.0, il tunnel in fondo alla luce”. L’autore denuncia la ricaduta della “quarta rivoluzione industriale” soffermandosi proprio sulla contraddizione fra sviluppo delle forze produttive e forza lavoro (nella fattispecie dell’articolo nell’agricoltura), senza però spiegare, né accennare, che tale contraddizione esiste solo in ragione della proprietà privata dei mezzi di produzione… (Leggi tutto)

 

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Devolvi il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi all’Associazione Resistenza

Il cinque per mille è una forma di finanziamento che non comporta oneri aggiuntivi al contribuente, dal momento che questi, tramite la compilazione dell’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi, sceglie semplicemente la destinazione di una quota della propria IRPEF.

Se presenti il Modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche:

·Compila la scheda sul modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche;

·firma nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…”;

·indica nel riquadro il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;

Anche se non devi presentare la dichiarazione dei redditi puoi devolvere il 5 per mille:

·Compila la scheda fornita insieme al CU dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, firmando nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…” e indicando il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;

·inserisci la scheda in una busta chiusa;

·scrivi sulla busta “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” e indica il tuo cognome, nome e il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;

·consegnala a un ufficio postale o a uno sportello bancario (che le ricevono gratuitamente) o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, ecc.).

 

Promuovi il 5×1000 all’Associazione Resistenza SCARICA E DIFFONDI IL VOLANTINO  Fronte – Retro

Associazione Promozione Sociale – Codice Fiscale: 97439540150 –

Via Tanaro 7, 20128 Milano, Tel: 02.26.30.64.54, Email: ass.resistenza@libero.it, Facebook: Associazione Resistenza

 

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