“Contro ogni forma di razzismo”, manifestazione a Roma

In un momento difficile della storia del paese e del pianeta intero, dobbiamo decidere fra due modelli di società. Quello includente, con le sue contraddizioni, e quello che si chiude dentro ai privilegi di pochi. Sabato 21 ottobre, corteo a Roma: piazza della Repubblica ore 15:00.

 

NEWSLETTER DI COMUNE
 

UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI
LA CAMPAGNA 2017 DI COMUNE

ADERISCO DALL’AUSTRALIA [VERENA]
«Aderisco e vi sostengo! Grazie alle persone come voi che questo Mondo gira nel verso giusto. Continuiamo a farlo girare!… Un caloroso abbraccio da una lettrice in Australia»

DAL BASSO [ANNA CHIESA]
«La vostra (vorrei dire” la nostra “) presenza è necessaria per avere una visione diversa, dal basso, della realtà…»

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CONTRO OGNI FORMA DI RAZZISMO. SABATO 21, MANIFESTAZIONE NAZIONALE

NEORAZZISMO FRANCO BERARDI BIFO

IL RAZZISMO È UNA SCORCIATOIA GRAZIA NALETTO

IL NAUFRAGIO LIBICO DELL’INFORMAZIONE
Le acque libiche tornano a essere vietate ma sulle stragi è calato il silenzio. Le conseguenze più che prevedibili dell’accordo del governo italiano con la guardia costiera libica, la gente che annega come gli speronamenti, non sono più una notizia rilevante. Le Nazioni Unite ammettono che la presenza delle Ong non è affatto un fattore che incoraggia le partenze dei migranti ma ormai anche questa non è più una notizia da strillare in prima pagina. Bastava aspettare qualche settimana perché il grande circo dell’informazione facesse naufragio
FULVIO VASSALLO PALEOLOGO

IL TEMPO DEL RAZZISMO OSTENTATO
Sono 1483 le discriminazioni e le violenze fisiche e verbali monitorate tra l’1 gennaio 2015 e il 31 maggio 2017 documentate in “Cronache di ordinario razzismo. Quarto libro bianco sul razzismo in Italia”. A proposito di cronaca, Muhammad Shazad Kan, Roberto Pantic, Sare Mamadou, Emmanuel Chidi Namdi: Il razzismo ha ucciso molte volte negli ultimi due anni…
CRONACHE DI ORDINARIO RAZZISMO

Per l’Ocse la nostra scuola è la più inclusiva d’Europa. L’Ocse però si sbaglia, perché la nostra scuola non è e non sarà mai inclusiva se ai figli degli immigrati che in Italia hanno completato un ciclo di studi continueremo a negare lo ius culturae
GIOVANNI FIORAVANTI
 

PARANOIE E LIBERTÀ
Occorre permettere a bambini e ragazzi di rientrare nel mondo come attori in grado di esplorarlo e trasformarlo. Ma c’è un problema: la società non sa più ospitare nessuno che non sia a norma di produzione industriale. Per questo abbiamo bisogno di “dire no alla paranoia generalizzata, al gioco idiota delle responsabilità scagliate dagli uni sugli altri senza mai prendere in considerazione seriamente i diritti minimi di ossigeno e libertà dei nostri bambini e dei nostri ragazzi – scrive Paolo Mottana -, alla prevenzione come annichilamento della vita nel suo germogliare, crescere e moltiplicarsi…”
PAOLO MOTTANA

LASCIATE USCIRE I BAMBINI DA SOLI DA SCUOLA
Dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato un istituto per la morte di uno studente investito dallo scuolabus, i dirigenti scolastici sono corsi al riparo chiedendo a mamme e papà di venire a prendere i figli, se minori di 14 anni, al suono della campanella. Anche se abitano a 200 metri dalla scuola e se risiedono in un paesino. Nessuna riflessione sull’importanza dell’autonomia dei bambini: “Ha perso la scuola e hanno vinto la paura e la burocrazia…” scrive Alex Corlazzoli
ALEX CORLAZZOLI
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“ALMENO STUPRAMI”. SE LA VIOLENZA (NON) FA RIDERE
Martedì 17 ottobre, il vignettista Mario Natangelo ha pubblicato su ilfattoquotidiano.it questa disgustosa vignetta provocando le proteste di molte donne e imbarazzanti repliche dell’autore, proprio mentre in rete l’hastag #MeeToo – come spiega Cecilia Dalla Negra in questa bellissima lettera a Natangelo – rende ovvio «ciò che già avrebbe dovuto esserlo: la strutturale e sistemica violenza maschile contro le donne…». «Mi aiuti a capire come, esattamente, la sua vignetta contribuirebbe a “combattere le cose brutte… – scrive Cecilia – Nel frattempo noi… continueremo a lottare per “combattere le cose brutte”… continueremo a ridere quando vogliamo ridere, e non quando qualcuno ci spiega che dovremmo farlo. E a lottare anche contro di lei, che della cultura patriarcale, machista e violenta è – davvero – molto più vittima di tutte noi…»
CECILIA DALLA NEGRA

PROSTITUZIONE. QUALCHE INTERROGATIVO
Intorno alla prostituzione ruotano domande note (è un lavoro come un altro? come regolamentarlo? quanto si può parlare di “libera scelta”?…). Con un orizzonte più ampio, suggerisce Lea Melandri, cambiano gli interrogativi (ad esempio: che rapporto c’è tra la prostituzione come sfruttamento e la cultura sessista che ha identificato la donna col corpo? dove e come collocare le donne che oggi “scelgono” di usare il loro corpo, la sessualità come moneta di scambio, un capitale da mettere a frutto?…). Di certo, “dovrebbero essere gli uomini per primi a doversi interrogare…”
LEA MELANDRI

LE MULTINAZIONALI FANNO LA SPESA BIO
Le grandi imprese transnazionali (incluse Amazon e Coca cola) hanno cominciato a interessarsi seriamente ai prodotti biologici, come dimostra il recente acquisto di Vegetalia da parte di Ebro Foods. Naturalmente il loro obiettivo è fare maggiori profitti, costi quel che costi…
M. ANGELES FERNANDEZ E J. MARCOS
 

LA STRETTA FINALE
Non è la riduzione del debito l’obiettivo dell’oligarchia finanziaria europea, bensì l’utilizzo dello shock del debito pubblico per poter mettere sul mercato tutto quanto ci appartiene: diritti, beni comuni, servizi pubblici…
MARCO BERSANI

ECOMORI PORTANO LA SPERANZA AL MERCATO
“Se vuoi cambiare il mondo comincia dalle piccole cose”, dicevano i volontari dei Corpi di Pace statunitensi a metà degli anni Sessanta. A Torino ci si muove in questa direzione, partendo dall’immondizia e da alcuni profughi: è il progetto Eco-Mori dell’associazione Eco dalle città. Alcuni migranti africani, aiutati da alcune torinesi, raccolgono gli scarti di frutta e verdura a Porta Palazzo, il più grande mercato multi-etnico d’Europa, per consegnarle alle tante e diverse persone che vogliono evitare gli sprechi o ne hanno bisogno. Un progetto di economia circolare che lavora anche per la convivenza, seminando un futuro amico in un’Europa in cui tornano prepotenti slogan identitari e paura della diversità
LUCA CIRESE
 

IL DECALOGO DI TORTURA AL CARCERE DURO DEL 41BIS
“È vietato lo scambio di oggetti tra tutti i detenuti/internati”. “Vietato affiggere alle pareti foto”. “È fatto divieto al detenuto di ricevere libri e riviste dall’esterno”. “I detenuti/internati 41 bis possono permanere all’aperto per non più di due ore al giorno”… Un nuovo provvedimento emanato dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria regolamenterà, e torturerà democraticamente, i detenuti sottoposti al regime di tortura del 41 bis
CARMELO MUSUMECI

CIAO GRAZIANO, COMPAGNO DEGLI ULTIMI E DEGLI UMILI
Graziano Zoni, anima delle Comunità Emmaus e di Mani Tese, non apparteneva a nessuna elite. Emmaus è uno dei percorsi più tenaci e umili, forti e determinati di quel volontariato che negli interstizi del disordine globale cercano di ricucire le lacerazioni di questo mondo
ALESSIO DI FLORIO

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AGENDA

ROMA. PANE, PIZZA E FOCACCIA PUGLIESE CON LIEVITO MADRE

BARI. UNA RISATA CI EDUCHERÀ

MILANO. LA TERRA TREMA – VINI, CIBI, CULTURA MATERIALE

ROMA FESTA DELL’ALBERO  E DELLE TERRE PUBBLICHE

 

 

 

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