“Quel che non dobbiamo sapere sul cibo”

C’era una volta il mondo contadino… No, aspetta, ricominciamo: c’è (ancora) il mondo contadino e c’è l’industria alimentare, che tutti sanno essere dominata da una ventina di colossi multinazionali. Chi è che fornisce tutto, o almeno gran parte del cibo a sette abitanti del pianeta ogni dieci? Avete indovinato? E allora perché siamo più o meno convinti del contrario? 

 

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UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI
LA CAMPAGNA 2017 DI COMUNE

BLU ELETTRICO [FRANCO BERARDI BIFO]
«Come può Comune continuare un’esistenza più utile e più bella? Bisogna soltanto aggiungere del blu elettrico o dell’argento tra i colori delle sue pagine…»

LUNGA VITA AL LUPO [ANNAMARIA MANZONI]
«… Aprire brecce nei muri, quelli reali e quelli metaforici: eccoli gli obiettivi di Comune, che non vuole riordinare il caos, che non è possibile, ma muoversi al suo interno… Obiettivi tanto ambiziosi quanto necessari, che diventano filo conduttore per la rivolta di tutti gli oppressi di qualsiasi genere, razza o specie. In bocca al lupo, allora, e che lunga sia la vita del lupo…»

 

QUEL CHE NON DOBBIAMO SAPERE SUL CIBO
C’era una volta il mondo contadino… No, aspetta, ricominciamo: c’è (ancora) il mondo contadino e c’è l’industria alimentare, che tutti sanno essere dominata da una ventina di colossi multinazionali. Chi è che fornisce tutto, o almeno gran parte del cibo a sette abitanti del pianeta ogni dieci? Avete indovinato? E allora perché siamo più o meno convinti del contrario? Venerdì 16 novembre il gruppo ETC, che da venticinque anni fa ricerca ai massimi livelli sulla biodiversità agricola e la sicurezza alimentare, ha presentato l’ultimo aggiornamento di un rapporto molto autorevole basato su dati forniti dalle Nazioni Unite e da altre fonti accademiche e indipendenti. Il 70 per cento della popolazione mondiale si nutre grazie alle reti c ontadine a piccola scala, che però dispongono di meno del 25 per cento della terra, dell’acqua e dei combustibili usati in agricoltura. C’è di più: per ogni dollaro speso per comprare cibo proveniente dall’industria alimentare se ne spendono altri due in danni ambientali (il primo è il cambiamento climatico) e per la salute. Non basta? I disastri economici provocati dall’industria del cibo ammontano a un valore cinque volte maggiore della spesa mondiale in armi. Le nostre conoscenze sul sistema alimentare, spiega Silvia Ribeiro, pullulano di miti. Strano, no?
SILVIA RIBEIRO
 

PASTORALE EMILIANA. DIETRO L’ECCELLENZA
Breve viaggio nella provincia modenese, dove regna sovrano il monoteismo del prosciutto e ogni giorno va in scena la farsa dell’eccellenza agroalimentare made in Italy. Dietro il marketing del tortello e del cotechino, apprezzato in ogni tavola che si rispetti e invidiato dai salumifici di mezzo mondo, c’è un distretto carni che concentra retorica tricolore, arroganza padronale, complicità politiche e sindacali, spietato affarismo e una miseria spaventosa. La sola che può spingere a lavorare per sei euro lorde l’ora, rimanendo una settimana a casa per recuperare l’altra con 60 ore – anche 12 filate, fino a pisciarsi addosso o a mangiare in piedi come i cavalli. Poi magari, a Natale, ci scapperà un brindisi alla genuinità e alla tradizione
GIOVANNI IOZZOLI

VACCINI SÌ, QUANDO NECESSARI
A quattro mesi dall’approvazione del decreto “vaccini”, il movimento Uniti Per La Libera Scelta non rinuncia a chiedersi a cosa servono e se sono pericolosi. Niente vaccini allora? No, vaccini quando necessari. Ma i signor del profitto non sono d’accordo. Scrive Guido Viale: “La democrazia intesa come autogoverno, fondato sia sulla partecipazione informata dei cittadini e delle cittadine che sul conflitto contro chi vorrebbe imporci le sue scelte e i suoi interessi grazie al suo potere, che oggi è soprattutto potere finanziario, è l’unica forma di vera democrazia. Ma non è né realizzabile né perseguibile senza schierarsi anche su questa frontiera, che è quella del controllo sui nostri corpi e sulle nostre vite…”. Ecco 13 questioni che, secondo Viale, sono diventate chiare GUIDO VIALE

LA FORZA E LA DEBOLEZZA DELLE DONNE
In modo sempre più pressante negli ultimi anni le donne denunciano in molti modi l’insopportabilità della loro condizione, ma poi molte, scrive Lea Melandri, sembrano riluttanti a modificarla.È solo per sottomissione al potere maschile o c’è qualcosa che non vogliono abbandonare? Ancora una volta sono due coscienze femminili anticipatrici come Sibilla Aleramo e Virginia Woolf a fornire sguardi profondi da cui ripartire
LEA MELANDRI
 

IL GIARDINO DI ELENA
Quelli che sono in alto non smettono di coltivare guerre, di scrivere libri di storia e di scegliere pure i nomi della strade. Per mettere in discussione quel dominio si può cominciare anche da un giardino, da una storia di una persona comune, magari una donna, la cui vicenda è stata ricostruita molti anni dopo grazie ad altre due donne. Qui raccontiamo questa storia e spieghiamo perché sulla targa coperta, dedicata a Elena, non c’era il drappo tricolore previsto dal protocollo
LORENZO GUADAGNUCCI
 

AMICIZIA, IRONIA E VOGLIA DI CAMBIARE IL MONDO
Venerdì sera abbiamo partecipato a una bella serata promossa a Garbatella, a Roma, dedicata al libro “Quarant’anni contro il lavoro” di Franco Berardi Bifo. L’intervento di Bifo è stato intenso e divertente, a tratti spiazzante, mai banale. Ha ragionato prima di tutto di amicizia e di ironia, ma anche di movimenti culturali del ‘900 e di estetica, di sofferenza, di eroina e dell’internazionalismo perduto. E pure di un improbabile funerale. Ascoltandolo ci siamo ricordati di uno dei testi più brillanti raccolti nel libro, di cui pubblichiamo ampi stralci. Uno splendido invito all’azione ma anche alla non azione per liberarsi dell’ossessione della competitività che genera ovunque aggressività, a sottrar si e contemporaneamente creare comunità
FRANCO BERARDI BIFO
 

VOGLIAMO ESSERE CITTADINI E CITTADINE. TUTTO QUI
Lunedì 20 novembre centinaia di insegnanti ed educatori di tutte le regioni hanno aderito a un nuovo sciopero della fame per sollecitare la discussione della legge e, soprattutto, in oltre cinquanta città, nelle scuole e nelle piazze, si sono svolte iniziative di ogni genere a favore dello ius soli e lo ius culturae, coinvolgendo grandi e piccoli. Cittadini e cittadine di una società diversa, una società in movimento
GALLERIA FOTOGRAFICA

NOTIZIE DA UN’ISOLA FELICE
«In questi corsi di italiano per stranieri, le persone vengono con la voglia di imparare. Non è un modo di dire, ma è un dato di fatto – scrive Lino Di Gianni, insegnante in Val di Susa – Vengono in bicicletta, in treno, a piedi. Vengono dopo o prima del lavoro in un ristorante cinese. Le donne lasciano in custodia il bambino al marito e vengono a scuola. Qualcuna lavora in fabbrica, nel settore più pericoloso per la salute, quello delle vernici, resine per motoscafi di lusso. “Eravamo senza lavoro, io e mio marito, con un figlio, come potevo rifiutare?”. Quando arriva a scuola, verso le 17, è pallida, stanca, ma ci tiene a migliorare il suo italiano. Ci tiene per sé, per la sua famiglia… »
LINO DI GIANNI
 

LA MOBILITÀ E IL FUTURO DEL MONDO
Tutto si muove e la vita stessa è movimento. Che la donna, poi, sia mobile in modo particolare lo sanno tutti, non solo gli appassionati di Verdi e del Rigoletto. Infatti il tema della mobilità sarà uno di quelli su cui si giocherà il futuro del mondo. Lo prevede Achille Mbembe, uno dei migliori filosofi e politologi africani dei nostri giorni. Ma anche in Italia dovremmo saperlo bene, visto che in un quarto di secolo ben dieci milioni di connazionali hanno fatto le valigie e sono andati a vivere altrove. Eppure c’è una parte del mondo che pretende di installare delle porte girevoli a senso unico, perché – spiega – un’altra parte del mondo deve decidersi a starsene a casa e non infastidire i conducenti (del sistema)…
MAURO ARMANINO
 

IT, L’ORRORE E IL SENSO DI COMUNITÀ TRA GLI ULTIMI
Non è certo direttamente una storia antinazista, quella raccontata da Stephen King, ma altrettanto certo è che dentro IT, scrive Carlo Ridolfi, “si annidano come in una terrificante epitome incarnata tutte le sciagure morali e materiali di cui è capace l’essere umano”. Il film e il libro sembrano dunque una summa di tutti i mali del mondo, ma anche di come, grazie al coraggio alla solidarietà, all’incoscienza e al senso di comunità tra ultimi, sia possibile almeno pensare di poterli affrontare
CARLO RIDOLFI

IMMAGINAZIONE E CORPO A SCUOLA
Il normale programma scolastico che si svolge ogni mattina per cinque ore di seguito, in unità didattiche piene, ha sempre richiesto ai bambini una grande capacità di rinuncia al loro naturale istinto di movimento – scrive Sara Costanzo, pedagogista – e alla percezione di emozioni e sensazioni… “La scuola al ritmo dei bambini”, dovrebbe essere alla base di una nuova riflessione didattica… Uno dei naturali stati fisici dai quali finora sono stati allontanati è l’immaginazione…”
SARA COSTANZO
 

GENERAZIONI PRECARI: LAVORO E WELFARE DIVERSI
Due nuove ricerche di sociologia sul campo, straordinariamente profonde, pur partendo da finalità diverse e svolte con metodologie differenti, ci raccontano molte “storie del possibile”. Esperienze attraverso le quali gruppi di persone cercano di dare soluzioni comunitarie ai propri bisogni fondamentali di reddito, di casa, di welfare tentando di mantenersi il più possibile aderenti a principi di solidarietà, reciprocità, socialità
PAOLO CACCIARI
 

IL SICOMORO DI ZACCHEO A GERICO
Quando a Gerico passa Gesù, racconta il Vangelo di Luca, il piccolo (di statura) Zaccheo, esoso e detestato esattore di tributi, per vederlo sale sul sicomoro. Ne scenderà promettendo di regalare ai poveri la metà dei suoi beni e di restituire alle vittime della sua ingordigia un valore pari al quadruplo di quello delle frodi ordite. Un miracolo, per chi è credente, che segna l’esistenza di un maestoso albero di grande rilievo storico. Alcuni esemplari di sicomoro sopravvivono a Gerico alle ingiurie del tempo e delle tante occupazioni subite dalla città millenaria della luna e dei profumi. L’origine del Ficus sycomorus è certamente egiziana, come testimonia la Historia Naturalis di Plinio il Vecchio, sebbene il nome scientifico derivi dal greco. N elle zone più calde della Palestina, come appunto Ariha (Gerico) e parte della Valle del Giordano, l’albero di sicomoro si è però perfettamente acclimatato. Può arrivare a venti metri di altezza e vivere per secoli, o forse perfino millenni, alimentando la speranza che i nuovi esosi accaparratori di terra, acqua e beni altrui dei nostri tempi si decidano a seguire l’esempio del pubblicano dell’occupazione romana Zaccheo
PATRIZIA CECCONI
 

IL MONDO IN MARCIA PER SALVARE LA TERRA
Uscendo dalla Cop di Bonn, conclusa il 17 novembre, si ha la sensazione che questo appuntamento segni un punto sostanziale di differenza con il passato. Non tanto per le dichiarazioni concilianti del G77 più Cina, che vedono in modo positivo alcuni avanzamenti del negoziato oppure perché l’agricoltura e l’educazione siano stati finalmente messi al centro dell’azione climatica. Le impressioni migliori riguardano quel che si muove non dentro ma attorno alla Conferenza, una speranza che né Trump né Putin sembrano in grado di fermare
ALBERTO ZORATTI
 

DINAMOPRESS HA BISOGNO DI UNA MANO
Un segnale costante che da cinque anni rimbalza tra internet e piazze, tra spazi sociali e frontiere, tra quartieri di Roma e luoghi di lavoro e sfruttamento. DINAMOpress è questo e molto altro. Appello per il crowdfunding destinato a un progetto editoriale di cui la città ha bisogno
R.C.

I SOGNI STESI LUNGO IL SELCIATO
Come un fiume in piena che nessuno sembra più poter fermare, le campagne di denuncia delle violenze sessuali sembrano travolgere tutto, e nessun ambito della vita pubblica, culturale e politica viene risparmiato. Tanta demagogia sia nella condanna delle violenze che nelle agnizioni ma neanche un rigo su cosa è la sessualità, come si forma, dove nasce la violenza, cosa vuole dire essere uomini o donne oggi, come sono cambiati i meccanismi di funzionamento di base della coppia
MONICA PEPE
 

VIAGGIARE DOMANDANDO
Note di viaggio nel Messico ferito dal terremoto, dalle disuguaglianze, dalla corruzione politica e dalla violenza patriarcale sulle donne. Dalla selva chiapaneca ai ticabus, percorrendo i sentieri aperti dalla ribellione indigena e zapatista, fino ad accompagnare la nuova sfida alle istituzioni della portavoce del Consiglio Indigeno di Governo
ANGELA BELLEI
 

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AGENDA

MILANO. LA TERRA TREMA

TORINO. SLESSICO FAMILIARE

ROMA. EFFETTO SERRA, EFFETTO GUERRA

PALERMO. LA FRONTIERA APERTA

 

 

 

 

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