Politiche abitative potrebbero essere finanziate dal contrasto alla evasione fiscale e dall’abolizione di assurdi privilegi, recuperando ingenti risorse da investire in politiche abitative degne di tale nome e in adeguati contributi affitto, parliamo di un minimo di 5,4 miliardi di euro all’anno a 16,3 miliardi di euro.
Comunicato 15 gennaio 2018
Massimo Pasquini, Segretario Nazionale Unione Inquilini
“Da uno studio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che è stato oggetto di un Focus a cura di UVI – UFFICIO VALUTAZIONE IMPATTO Senato della Repubblica, si da contezza dell’ammontare dell’evasione fiscale sugli affitti.
A seconda dei tre modelli di valutazione utilizzati dall’Università Cà Foscari si è giunti a tali conclusioni:
La perdita di gettito dovuta alla evasione sulla mancata dichiarazione dei cespiti derivanti da affitti ( ovvero gli affitti in nero) varia dai un minimo di 3,3 miliardi di euro l’anno ad un massimo di 14,7 miliardi di euro l’anno.
A questi potremmo aggiungere i circa 100 milioni di euro per le mancate entrate a causa dell’esenzione IMU per i costruttori con invenduto; i circa 2 miliardi di euro della cedolare secca che al 90% va al decimo più ricco dei proprietari.
Solo sommando queste risorse che vanno direttamente o indirettamente alla speculazione o agli evasori fiscali nel settore delle locazioni e degli immobili si evince che per sostenere le politiche abitative strutturali e programmatiche di cui abbiamo bisogno potremmo con un contrasto vero alla evasione fiscale e abolendo assurdi privilegi alla speculazione e ai proprietari più ricchi, poter disporre di una base di risorse recuperandole, di finanziamenti annuali che vanno dai 5,4 miliardi di euro/anno ai 16.8 miliardi di euro l’anno.
Quando vi dicono dove sono le risorse rispondete: ” le risorse sono tra quelle destinate a sovvenzionare speculatori e nel mancato contrasto dell’evasione fiscale”.
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