La violenza sulle donne è un fenomeno politico e sociale che ha poco a che fare conl’emergenza e non si può trattare come tale. La violenza sulle donne è il prodotto di una cultura maschista che vede la donna come inferiore e indifesa. La violenza sulle donne non bussa alla porta, ma ha lechiavi di casa. Appuntamento a Roma, venerdì 26 gennaio – ore 17:00 per una manifestazione femminista di soledonne e soggettività lgbtqi.
COMUNICATO:
NESSUNA CAMPAGNA ELETTORALE SUL CORPO DELLE DONNE
L’unica risposta alla violenza è l’autodeterminazione!
La violenza sulle donne è agita dagli uomini, è un fenomeno politico e sociale che ha poco a che fare conl’emergenza e non si può trattare come tale. La violenza sulle donne è il prodotto di una cultura maschista che vede la donna come inferiore e indifesa, è trasversale nella società nel senso che non esclude classi econtesti sociali, etnie o provenienze e non ha confini. La violenza sulle donne non bussa alla porta, ma ha lechiavi di casa.
La violenza è anche istituzionale fatta di tagli ai servizi, ai consultori, asili nido, assistenza agli anziani,chelimita la nostra autonomia e autodeterminazione. A fronte di questa ridimensionamento noi donne, comesempre, dobbiamo sobbarcarci ancora di più il doppio lavoro: quello di cura e quello fatto di stipendisempre più miserie con una enorme disparità salariale rispetto agli uomini a parità di mansione.
Consapevoli di questo, siamo convinte che la nostra difesa passi dalla riappropriazione di quei diritti che civengono negati. Per questo motivo, non possiamo accettare che si usino i nostri corpi ai fini della campagna elettorale. Sonoanni che assistiamo alla speculazione impunita di organizzazioni di estrema destra, come Casapound, che usa le donne per ottenere consenso. Lo reputiamo inaccettabile: rifiutiamo fermamente qualsiasicampagna elettorale che sfrutti i nostri corpi per accaparrarsi voti e non vogliamo essere difese da un’organizzazione che diffonde con le proprie pratiche la cultura maschilista, machista e violenta in questopaese.
Ricordiamo che non é il degrado a generare violenza, ma la cultura maschilista e patriarcale interna allasocietà e alle istituzioni. Non abbiamo intenzione di sapere cosa ha da proporre un’organizzazione neonazista ad un quartiere che è quotidianamente aggredito dalla speculazione e che da anni si battecontro la cementificazione e per il recupero delle aree verdi a tutela della qualità della vita. Siamo convinteche la violenza sulle donne debba essere prevenuta attraverso l’educazione nelle scuole e contrastata attraverso il lavoro quotidiano dei centri antiviolenza, mantenendo viva la lotta per la riappropriazione dispazi e diritti.
Oggi scendiamo in strada per gridare a gran voce che non vogliamo essere difese da nessuno: la nostradifesa è la solidarietà tra donne. L’unica risposta alla violenza è l’autodeterminazione!
Appuntamento VENERDI 26 GENNAIO H 17 a Piazza Malatesta per una manifestazione femminista di soledonne e soggettività lgbtqi.
NOI CI DIFENDIAMO PERCHÉ LOTTIAMO!
FUORI I FASCISTI DAI NOSTRI QUARTIERI!