“Spingendo la notte più in là”

Abu Zahra racconta della fuga dalla Siria, quando le bambine erano ancora piccole, e dell’effetto che fa vederle crescere in un campo profughi. Chiede, per l’ennesima volta, di poter partire con i Corridoi Umanitari. Fa fatica a capire che si tratta di un processo lungo, e che ci sono tante persone in attesa. Dal suo punto di vista, lui è senza documenti e il mese scorso ha rischiato di essere arrestato a un posto di blocco militare.

 

 

 

UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI [LA CAMPAGNA DI COMUNE]

OSSIGENO E SPERANZA [LETIZIA PAROLARI]
“… Aspetto che mi arrivi la Newsletter di Comune come un malato di insufficienza respiratoria aspetta l’ossigeno che dalla bomboletta gli entri nelle narici, gli ridia energia e molte volte lo aiuti a ravvivare i processi cerebrali (ho usato questo esempio perché io faccio il medico) … Quello che leggo sempre mi riempie di speranza … “

CAMBIARE LA SCUOLA E IL MONDO OGNI GIORNO
TAVERNA COMUNALE, MARTEDÌ 30 GENNAIO A ROMA: VI ASPETTIAMO
 

 

SPINGENDO LA NOTTE PIÙ IN LÀ
Abu Zahra racconta della fuga dalla Siria, quando le bambine erano ancora piccole, e dell’effetto che fa vederle crescere in un campo profughi. Chiede, per l’ennesima volta, di poter partire con i Corridoi Umanitari. Fa fatica a capire che si tratta di un processo lungo, e che ci sono tante persone in attesa. Dal suo punto di vista, lui è senza documenti e il mese scorso ha rischiato di essere arrestato a un posto di blocco militare. Rabia, che in arabo significa Primavera, ha sei anni, da quando è arrivato in Libano con la famiglia soffre di una disabilità causata da un attacco di meningite acuta. Era uno dei bambini più vivaci del campo, è rimasto pressoché immobilizzato nella tenda. Comunica molto con gli occhi. Sua sorella, Amal, quattro anni, è affogata nel pozzo di scolo delle fogne lo scorso inverno, in una giornata infernale. La vita quotidiana nel campo profughi libanese di Tel Abbas, a quattro chilometri dal confine siriano, nel racconto di Alessandro, che ha piantato con i pochi compagni dell’Operazione Colomba una tenda tra le tende. Lui ci ha mandato dei ringraziamenti per aver aperto questa piccola finestra su Comune che gli consente di comunicare a chi ci legge quel che condivide laggiù. A noi mancano le parole per potergli dire quanto ci sembrino importanti i suoi racconti e quanto siano essenziali, anche qui, per tener aperta la speranza e provare a spingere il buio un po’ più in là
ALESSANDRO CIQUERA
 

L’IRRUZIONE DEGLI INVISIBILI. 1968
Qui nella cucina di Comune, abbiamo sempre pensato che gli anniversari non siano di grande aiuto a far vivere la memoria, né a trarre proficui insegnamenti dal passato. Facciamo volentieri un’eccezione con questo articolo sul 1968, perché ci pare importante e utile ora. E poi perché è sempre salutare mettere in discussione, far saltare in padella, e magari sovvertire, le proprie consuetudini. Guardare a un cinquantenario tanto epocale con un punto di vista inconsueto e così geograficamente distante, Raúl Zibechi scrive da Montevideo, potrebbe di per sé essere già un buon antidoto alla solennità celebrativa di una rivoluzione mondiale che resta assai difficile da semplificare e da imbalsamare. La prospettiva “invisi bile”, con tanto di omaggio a uno dei personaggi più affascinanti del nostro album dei ricordi, il Garabombo di Scorza, vince facilmente ogni esitazione. L’invito conclusivo a “farsi da parte”, riponendo nei più intimi e segreti cassetti l’invadenza perniciosa del proprio ego, è (o almeno speriamo che sia), infine, pane e pratica quotidiana per chi si dà da fare tra i nostri fornelli. Nasce da un crocevia del movimento femminista dei nostri giorni ma affonda più di qualche radice in una critica del potere espressa, da questa parte dell’oceano, mezzo secolo fa. E allora buona lettura e buon anniversario ai lettori comuneros che inventano, giorno dopo giorno, un inesauribile ce n’est qu‘un début nelle ribellioni del fare
RAÚL ZIBECHI
 

L’USO CIVICO E LA RETE DEI BENI COMUNI EMERGENTI
“Arrendetevi siamo pazzi”. In questi cinque anni di occupazione la scritta all’ingresso dell’Asilo Filangieri di Napoli non è stata un bizzarro slogan ma il grimaldello con cui ripensare la gestione di uno spazio comune, tessere percorsi inediti tra teoria e prassi (a cavallo tra filosofia, mondo dell’arte e scienze umane), costruire legami con esperienze di altre città e perfino promuovere un’incursione nel diritto. Dopo un percorso complicato c’è stato il pieno riconoscimento dell’itinerario giuridico partito dal basso. Secondo Giuseppe Micciarelli, ricercatore presso l’Università di Salerno, l’idea vincente è stata immaginare una forma di gestione per cui un bene pubblico viene amministrato direttamente dai cittadini, non con un’assegnazione o un bando, “ma attraverso una dichiarazione d’uso collettivo ispirata agli usi civici, un antico istituto tutt’ora vigente che rappresenta uno degli echi di quell’altro modo di possedere quasi dimenticato dall’ordinamento…”
GIUSEPPE MICCIARELLI
 

WALK WRITING. VITTO E ALLOGGIO GRATIS
Incontrare persone di paesi diversi, camminare insieme, mettere in comune interessi ed esperienze sui temi ambientali e la passione per la scrittura, svolgere attività all’aria aperta, condividere la vita di una una piccola comunità in un ostello ospitato in un meraviglioso parco dell’Appennino, ricco di biodiversità. Il tutto con vitto e alloggio gratuiti. Esaltante, vero? Prenotate subito
R.C.

RIFIUTARE IL SILENZIO E L’ODIO
Non si incontrano per varare liste elettorali, né per prendere appunti al forum di Davos e neanche per guardare in un pub qualche partita. In diverse città di tutta Italia (e la prossima settimana anche a Bruxelles, con i movimenti e con il parlamento europeo), i forum territoriali della “rete” Per cambiare l’ordine delle cose mettono al centro il tema delle migrazioni, per rispondere a domande importanti (cosa stiamo facendo in Libia e in Italia? e in Europa?) e per creare insieme subito un cambiamento profondo. “Non vogliamo né accettare di stare in silenzio, né tollerare i portatori di odio – scrive Andrea Segre, regista – Ma non ci limitiamo a volerlo, cominciamo a farlo…”
ANDREA SEGRE

QUANTE MORTI DOBBIAMO ANCORA ASPETTARE?
“C’è differenza tra le vittime del treno deragliato a Pioltello, gli operai della Lamina di Milano, i braccianti delle nostre campagne e gli “abitanti” una qualsiasi baraccopoli? No, non c’è differenza! – scrive Sos Rosarno – Sono lavoratori, italiani e immigrati che muoiono o sul posto di lavoro come Marco, Giuseppe e Arrigo, morti mentre pulivano un forno in una fabbrica metalmeccanica o come Paola morta mentre raccoglieva uva ad Andria o Mohamed e Zakaria, morti mentre raccoglievano pomodori… E poi ci sono quelle e quelli che muoiono per il freddo… come Becky, morta carbonizzata il 26 gennaio a Rosarno…”
SOS ROSARNO

SE LA LEGGE FOSSE UGUALE PER TUTTI
Scott Warren è stato arrestato per aver tentato di salvare vite. È un operatore umanitario membro di No More Deaths, un’associazione con sede a Tucson e Phoenix, in Arizona, che cerca di porre fine alla morte di migranti che attraversano le regioni desertiche vicino al confine tra Stati Uniti e Messico. Secondo il rapporto della corte federale, il suo arresto la settimana scorsa è arrivato dopo che agenti della pattuglia di frontiera hanno ispezionato un edificio in cui due immigrati avevano ricevuto cibo, acqua, letti e vestiti puliti (da visitare il Canale Youtube di No More Deaths, con i video dei funzionari della pattuglia che svuotano i contenitori d’acqua per impedire agli immigrati di trovarli). Nel dettaglio, la corte sostiene che il reato di Scott cons ista nell’aver offerto il proprio aiuto a individui colpevoli di un crimine, in una sorta di indiretta complicità. Ah, be’, allora l’elenco degli imputabili è infinito…
ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER
 

NON AVEVAMO DETTO MAI PIÙ AUSCHWITZ?
“Nel 1938 centomila ebrei tentarono di sbarcare sulle coste inglesi e americane, ma furono respinti con le stesse motivazioni con le quali oggi noi stiamo respingendo milioni di africani, arabi, afghani… – scrive Franco Berardi Bifo – Lungo tutta la costa del Mediterraneo stiamo costruendo un gigantesco campo di concentramento… Stiamo creando le condizioni di un nuovo Olocausto, come ha detto, fra gli altri, Alex Zanotelli. È tardi per fermare… questa notte razzista?”
FRANCO BERARDI BIFO

COME NACQUE LA “SCUOLA DI RAZZA”
1938: il censimento degli ebrei nella scuole, l’espulsione di maestre, professori e presidi, la sostituzione dei libri scolastici e, prima ancora, la festa nei cortili degli istituti per la conquista dell’Etiopia… “Nel giro di tre mesi la campagna razzista del fascismo produsse proprio nel mondo della scuola i suoi effetti più drastici ed immediati – scrive Gianluca Gabrielli – La scuola italiana si trovò sconvolta nel profondo e – pur per breve tempo – strappò alla scuola nazista, ove ancora vigeva la politica del numero chiuso rispetto agli studenti ebrei, il triste primato della radicalità razzista…”. 27 gennaio, ogni giorno
GIANLUCA GABRIELLI

COSA FARE NEL GIORNO DELLA MEMORIA?
Cosa rappresenta il giorno della memoria oggi per bambini e ragazzi, in anni in cui stanno venendo a mancare gli ultimi protagonisti diretti e si chiude l’era dei testimoni? “La scuola deve fare ogni sforzo per rinnovarne il senso non con frasi e cerimonie che rischiano di apparire retoriche… – scrive Franco Lorenzoni, maestro – Si può partire magari proprio da alcune storie esemplari di giusti che non sono santi od eroi, ma donne e uomini che in date circostanze hanno ritenuto di dover pensare con la propria testa e hanno sentito la necessità di assumersi la responsabilità di opporsi al male. Una ribellione, la loro, che sono certo può ancora parlare ai ragazzi di oggi…”
FRANCO L ORENZONI
 

RICONOSCERE IL FASCISMO ETERNO
Umberto Eco nel 1995 tenne alla Columbia University una conferenza sul “Fascismo eterno”. Il cuore della conferenza è nei 14 punti che Eco individua come caratterizzanti il “fascismo eterno”: la “paura della differenza”, “il disprezzo per i deboli”, “il machismo”… Oggi abbiamo un gran bisogno di riconoscere il fascismo soprattutto quando si manifesta sotto mentite spoglie
LORENZO GUADAGNUCCI

IL RISO CHE DOVEVA SALVARE IL MONDO
Non potete non riconoscere i risultati degli studi scientifici! Ve lo ricordate l’appello di 110 premi Nobel per promuovere il golden rice Ogm che, con un’alta percentuale di vitamina A, avrebbe risolto per sempre il problema mondiale della malnutrizione? Da quell’appello sono trascorsi quasi due anni ma né gli scienziati, né la Syngenta che lo ha brevettato, sono riusciti a produrre una linea stabile di “riso dorato” che soddisfi i benefici che gli erano stati attribuiti. C’è di più: gli esperimenti sul campo realizzati lo scorso anno in India, la costruzione transgenica trasferita in una delle migliori varietà [di riso] del paese, ha danneggiato in maniera significativa la produttività e la qualità del ri so. Il riso che ne è risultato atrofizza le coltivazioni, presentava sì la pro-vitamina A, ma la resa è diminuita drasticamente, con piante nane, foglie pallide, pochissimi grani e radici laterali anormali. Non sempre l’esperienza “scientifica” concreta si piega alle ragioni della propaganda, nemmeno di quella più insigne
SILVIA RIBEIRO
 

EBBING, MISSUORI, ITALIA
Il 25 gennaio è stato celebrato il secondo anniversario della scomparsa di Giulio Regeni. Ne passeranno molti altri, di anni e di anniversari. Ustica, il caso Alpi-Hrovatin, il caso Cucchi stanno lì, tra i tanti altri, a dimostrarlo. “Che i coraggiosi genitori di Giulio lo sappiano: non saranno le petizioni, gli articoli e gli appelli, gli striscioni o le fiaccolate a risolvere il caso, a far venir fuori la verità… – scrive Enrico Euli – Non dico che si debbano bruciare le sedi della polizia o picchiare gente per strada, come arriva a fare la protagonista del film ‘Tre manifesti a Ebbing, Missouri’. Ma è necessario trovare delle forme nonviolente più aggressive ed efficaci, più pressanti e coercitive…”
ENRICO EULI
 

I RISCHI AMBIENTALI E QUELLI ASSICURATIVI
Ma cosa c’entreranno mai i premi dell’assicurazione con i cambiamenti del clima? C’entrano, c’entrano… Perfino nell’ostico universo delle polizze si fanno faticosamente strada delle proposte che escludono il dominio assoluto ed esclusivo dei soli parametri finanziari. Non solo nelle esperienze interne al mondo non profit e della finanza etica e solidale, presenti anche in Italia da oltre vent’anni, ma perfino nelle istituzioni europee e nelle strutture associative “ufficiali” dei soggetti assicurativi, generalmente assai dimentiche delle antiche radice mutualistiche. Pietro Negri, presidente del Forum per la finanza sostenibile, espone le ragioni di un prossimo e quantomai necessario ingresso di alcuni criteri di so stenibilità sociale e ambientale nella determinazione del premio assicurativo e nella valutazione dei rischi
PIETRO NEGRI
 

INVESTIRE SUI TRENI REGIONALI
Dal 2002 ad oggi i finanziamenti statali e regionali hanno premiato per il 60 per cento gli investimenti su strade e autostrade. Di contro in tutta Italia sono stati chiusi 1.323,2 chilometri di linee ferroviarie. Intanto l’Italia mantiene il record europeo di morti premature per inquinamento dell’aria (91.000 morti l’anno). C’è solo un modo per ridurre gli incidenti sulle rotaie, come quello sulla tratta Cremona-Milano, e il traffico su strada…
LINDA MAGGIORI

AGENDA

TORINO 31/01: PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO DIRITTI GLOBALI

ROMA 31/01: CONTROSTORIA, GLI ANNI SESSANTA

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