Sui fatti di Macerata e i loro sviluppi, sull’emergenza fascismo

Siamo alla vigilia del corteo del 10 febbraio a Macerata, la cui autorizzazione da parte della Questura è arrivata solo poche ore fa. Perchè l’autorizzazione è un risultato importante? L’area dei Centri Sociali delle Marche aveva indetto la manifestazione subito dopo l’attentato di Traini, raccogliendo anche l’adesione dei gruppi dirigenti nazionali di ANPI, CGIL, ARCI e Libera. Nei giorni scorsi il governo aveva fatto pressioni affinché il corteo fosse revocato.

 

Newsletter n. 2/2018 – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo.

 

Sui fatti di Macerata e i loro sviluppi, sull’emergenza fascismo e sulle prospettive dell’antifascismo popolare

I fatti di macerata sono un distillato perfetto della situazione politica della Repubblica Pontificia italiana e dei sommovimenti in atto.

  • Per una ricostruzione rimandiamo a questo articolo sul sito Potere al Popolo [è l’articolo che sintetizza in modo migliore la questione. Lo rilanciamo nonostante la chiosa con la richiesta di voto…]
  • Per un orientamento generale rimandiamo a questo articolo dell’Agenzia Stampa “Staffetta Rossa” del P.CARC

Con questo comunicato puntiamo ad approfondire alcuni aspetti, come contributo per guardare dall’alto e inquadrare il processo in atto e per indicare la strada che percorriamo e che chiamiamo a percorrere compagne e compagni, lavoratori, studenti, immigrati.

  • Il volantino che diffonderemo al corteo di Macerata

Partiamo dalla fine. Siamo alla vigilia del corteo del 10 febbraio a Macerata, la cui autorizzazione da parte della Questura è arrivata solo poche ore fa. Perchè l’autorizzazione è un risultato importante? L’area dei Centri Sociali delle Marche aveva indetto la manifestazione subito dopo l’attentato di Traini, raccogliendo anche l’adesione dei gruppi dirigenti nazionali di ANPI, CGIL, ARCI e Libera. Nei giorni scorsi il governo aveva fatto pressioni affinché il corteo fosse revocato, il sindaco PD di Macerata aveva fatto un “accorato appello” ad evitare manifestazioni (proprio nei giorni in cui si svolgevano invece quelle delle organizzazioni fasciste) e i gruppi dirigenti di ANPI, CGIL, ARCI e Libera, raccogliendo l’appello del sindaco, si erano sfilati dalla partecipazione, consentendo così a Minniti, il Ministro dell’Interno, di minacciare l’uso della forza nel caso non fosse stato revocato il corteo dai promotori.
Con la mossa di Minniti, il governo ha tentato di prendere due piccioni:
– proseguire la condotta per cui i gruppi e le organizzazioni fasciste potessero liberamente manifestare, fare propaganda e speculare su quanto accaduto a Macerata (ma questa è una condotta in uso in tutta Italia);
– dare un segnale al movimento popolare, dare una prova di forza che costituisce sia un colpo al movimento dal basso che una “garanzia” ai piani alti di saper controllare le masse popolari e la loro mobilitazione.
Le cose sono andate diversamente: i Centri Sociali hanno confermato la manifestazione, con o senza autorizzazioni, la base di ANPI, CGIL e ARCI è insorta contro i gruppi dirigenti nazionali, comunicando che avrebbe partecipato in massa al corteo, la ribellione a una palese violazione dei diritti conquistati proprio con la vittoria della Resistenza sul fascismo ha fatto montare una mobilitazione che ha costretto le autorità a un repentino dietro – front. La manifestazione ci sarà! Questo è un grande risultato, ma soprattutto un grande e prezioso insegnamento.

E’ un grande risultato, perché le manovre dei vertici della Repubblica Pontificia sono state rovesciate contro chi le ha ideate e perseguite e ciò indebolisce molto sia i vertici che i loro galoppini, crea un terreno favorevole alla mobilitazione dal basso che essi invece volevano silenziare e contenere.

E’ un grande e prezioso insegnamento perché è la dimostrazione pratica che quando qualcuno promuove la resistenza e la mobilitazione senza reticenze, esse si sviluppano e raccolgono, coagulano, mobilitano ampi settori della parte avanzata delle masse popolari di questo paese.

E’ un insegnamento che spinge a una ulteriore e più profonda riflessione… (leggi tutto)

 

Leggi anche:  [Macerata] Manifestazione antifascista: sostenere, rafforzare e alimentare l’antifascismo popolare

  

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Lettera di Michele, simpatizzante di Potere al Popolo
Rilanciamo a seguire la lettera di Michele, un compagno campano, che ha partecipato a una riunione di Potere al Popolo a Napoli dalla quale è uscito con una serie di dubbi che ha deciso di scriverci. Ringraziamo tanto il compagno per l’occasione che ci dà di approfondire tali aspetti e lo invitiamo ad utilizzare il canale dell’Agenzia Stampa del Partito dei CARC anche in futuro.
Quello che scrive il compagno è un ragionamento che ci permette di entrare nel vivo di alcune questioni decisive per la campagna elettorale in corso. Abbiamo sintetizzato le questioni che il compagno pone in tre domande (la lettera completa è in appendice) così da semplificare la trattazione e arrivare dritti al punto. Tentiamo quindi di rispondervi brevemente e in maniera esauriente… (continua a leggere)

 

Nella storia d’Italia leggiamo che i gruppi di ispirazione bordighista e Amadeo Bordiga stesso non parteciparono alla Resistenza lanciata nel 1943 dal Partito comunista italiano. La ragione addotta allora dai bordighisti fu che la Resistenza era diretta contro i nazifascisti e non contro il capitalismo, mentre il compito degli operai era rovesciare il capitalismo e instaurare il socialismo… (continua a leggere)

 

 

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Lotta alla repressione e solidarietà alle vittime degli abusi in divisa: cosa rappresenta il VII Reparto Mobile di Bologna?

 

 

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Devolvi il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi all’Associazione Resistenza

Il cinque per mille è una forma di finanziamento che non comporta oneri aggiuntivi al contribuente, dal momento che questi, tramite la compilazione dell’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi, sceglie semplicemente la destinazione di una quota della propria IRPEF.

Se presenti il Modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche:

1.      Compila la scheda sul modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche;

2.      firma nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…”;

3.      indica nel riquadro il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;

Anche se non devi presentare la dichiarazione dei redditi puoi devolvere il 5 per mille:

1.      Compila la scheda fornita insieme al CU dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, firmando nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…” e indicando il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;

2.      inserisci la scheda in una busta chiusa;

3.      scrivi sulla busta “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” e indica il tuo cognome, nome e il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;

4.      consegnala a un ufficio postale o a uno sportello bancario (che le ricevono gratuitamente) o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, ecc.).

Promuovi il 5×1000 all’Associazione Resistenza SCARICA E DIFFONDI IL VOLANTINO  Fronte Retro

Associazione Promozione Sociale – Codice Fiscale: 97439540150 –

Via Tanaro 7, 20128 Milano, Tel: 02.26.30.64.54, Email: ass.resistenza@libero.it, Facebook: Associazione Resistenza

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