Reazione in Florida al massacro di 14 studenti e 3 insegnanti

La foto è di oggi (ripresa da NBC News) e mostra come hanno reagito centinaia di abitanti della zona della Florida dove è avvenuto il massacro di 14 ragazzi e tre insegnanti: sono corsi a un “gun show” (non credo ci sia un’espressione equivalente in italiano) a comprare fucili semiautomatici AR-15 come quello usato dallo stronzo che ha commesso la strage e neanche ha avuto il coraggio di suicidarsi.

 

In Florida al massacro di 14 studenti e 3 insegnanti si reagisce così…

La foto è di oggi (la riprendo da NBC News) e mostra come hanno reagito centinaia di abitanti della zona della Florida dove è avvenuto il massacro di 14 ragazzi e tre insegnanti: sono corsi a un “gun show” (non credo ci sia un’espressione equivalente in italiano) a comprare fucili semiautomatici AR-15 come quello usato dallo stronzo che ha commesso la strage e neanche ha avuto il coraggio di suicidarsi.

La scusa è che hanno paura di regolamentazioni che potrebbero rendere più difficili quegli acquisti o far salire i prezzi (adesso un AR-15 costa fra i 500 e i mille dollari), come i mercanti di morte vogliono far credere per accrescere i loro profitti. La realtà è che decenni di liberismo hanno programmaticamente distrutto le comunità e la fiducia nello Stato, alimentando la frammentazione sociale, l’individualismo e la competizione più spietata per diventare ricchi o per sopravvivere. Inevitabile che, fra i falliti, alcuni diventino sociopatici, e inevitabile che gente ormai incapace di solidarietà e compassione (etimologicamente: patire insieme) non cerchi più il bene comune ma solo il bene privato, personale, armandosi contro il mondo.

L’America e l’Europa sono diverse ma sempre meno; perché la globalizzazione non riguarda solo i capitali e le merci ma anche i costumi, gli schemi mentali, le strutture sociali. I partiti che da vent’anni dominano la politica italiana stanno apertamente cercando di americanizzarci, di solito senza proporre la liberalizzazione delle armi ma promuovendo tutte le altre liberalizzazioni, a indebolire i nostri vincoli culturali e il nostro senso di appartenenza, a creare un vuoto di valori condivisi che accresca l’influenza delle multinazionali, dei loro media, della loro pubblicità. I danni collaterali saranno paranoia, alienazione, solitudine, violenza. Il 4 marzo si verifica se questa deriva piace agli italiani.

di Francesco Erspamer (Professore all’Harvard University)

Post Facebook del 18 febbraio 2018

da: www.lantidiplomatico.it

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *