“L’Officina per la vita indipendente”

“Officina” perché basata su incontri dal taglio molto pratico, “vita indipendente” con esplicito riferimento all’articolo 19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità: si chiama così l’approccio adottato dal Centro Studi DiVi dell’Università di Torino, che tanti buoni risultati sta ottenendo, promuovendo la capacitazione dei genitori, in un percorso che li accompagna a prendere consapevolezza sulle loro capacità e sui diritti dei loro figli con disabilità.

 

Superando.it

Segnaliamo la pubblicazione in Superando.it dei seguenti articoli

L’Officina per la vita indipendente, che allontana dall’istituzionalizzazione
“Officina” perché basata su incontri dal taglio molto pratico, “vita indipendente” con esplicito riferimento all’articolo 19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità: si chiama così l’approccio adottato dal Centro Studi DiVi dell’Università di Torino, che tanti buoni risultati sta ottenendo, promuovendo la capacitazione dei genitori, in un percorso che li accompagna a prendere consapevolezza sulle loro capacità e sui diritti dei loro figli con disabilità, avviando questi ultimi verso una vita deistituzionalizzata. Un libro di recente uscita lo spiega approfonditamente
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Formazione su autismo e disturbi dello sviluppo: riaperte le iscrizioni
Si riapre fino al 10 marzo la possibilità di iscriversi al Master o al Corso di Perfezionamento su “Autismo e disturbi dello sviluppo: basi teoriche e tecniche d’insegnamento comportamentali”, proposti dall’Università di Modena e Reggio Emilia, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna e delle Associazioni ANGSA Ring 14. Sia il Master che il Corso sono in Formazione a Distanza e l’iscrizione come uditori è gratuita, opportunità, quest’ultima, rivolta in particolare ai genitori, agli insegnanti, agli educatori e al personale sanitario
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“Guardare” il cinema a occhi bendati, guidati da persone con disabilità visiva
Si svolge significativamente proprio oggi, 21 febbraio, Giornata Nazionale del Braille, la prima visita al buio di “#SOUNDFRAMES. Cinema e musica in mostra”, esposizione in corso al Museo Nazionale del Cinema di Torino, dove persone vedenti a occhi bendati vengono guidate da persone con disabilità visiva. L’iniziativa – realizzata in collaborazione con l’UICI di Torino e con l’Associazione Tactile Vision – verrà ripetuta anche nei prossimi mesi
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Il soccorso alle donne vittime di violenza e la disabilità
Nel gennaio scorso sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le “Linee Guida Nazionali per le Aziende Sanitarie e le Aziende Ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza”. Diversi passaggi del relativo Decreto dimostrano che il tema della disabilità è stato considerato, ma alcune lacune mettono in luce come, pur con la buona volontà di soccorrere, assistere ed accogliere le donne con disabilità vittime di violenza, manchi ancora una visione d’insieme di tutto ciò che occorre predisporre per rispondere adeguatamente a ciascuna di esse
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Storie di amore e malattia raccontate da attori afasici
Andrà in scena domani, 22 febbraio, a Torino, lo spettacolo “Prendo Amore”, terza produzione del Teatro Babel, il gruppo aperto ad attori afasici e studenti-attori in formazione che partecipano al Laboratorio Teatrale Permanente del CIRP (Centro Intervento e Ricerca in Psicologia) della Fondazione Carlo Molo. «Esso nasce – è stato scritto – dalle storie di amore e malattia raccontate dagli attori con afasia e raccolte dai più giovani attori del gruppo, per esplorare con azioni e gesti la genesi del sentimento amoroso e il suo potere di trasformarsi “nella buona e nella cattiva sorte”»
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Ricordare Braille e la sua invenzione è un passaggio verso l’inclusione
Scopriamo chi è stato Louis Braille, che dà il nome alla Giornata Nazionale del Braille di oggi, 21 marzo, perché, come scrive Gianluca Rapisarda, «ricordare tutta l’attualità e l’importanza storica e culturale della sua eccezionale invenzione, quel linguaggio che regala ai ciechi momenti di istruzione, conoscenza e cultura, può certamente servire per sedimentare nella coscienza e nella sensibilità, soprattutto dei giovani, una nuova e costruttiva cultura della disabilità e dell’inclusione»
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Appello finora inascoltato per quel Centro di Riabilitazione
«La chiusura di quel Centro rappresenterebbe l’interruzione del progetto di riabilitazione per circa 150 bambini e ragazzi con disabilità, il venir meno di un servizio di eccellenza per loro essenziale»: così, poco più di un mese fa, centinaia di genitori avevano espresso tutta la loro preoccupazione per la prossima chiusura del Centro di Riabilitazione UNISAN di Roma. A supportarli era stato il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio, rivolgendo un appello ai vertici della Regione Stessa, appello che però, a quanto pare, è rimasto finora del tutto inascoltato
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