“Il populismo è femmina?”

Di cosa parlano i commentatori politici quando le candidate sono donne? Sopravvalutate o denigrate, la bellezza e le qualità materne prevalgono su programmi e competenze. [..] La strada indicata dal femminismo degli anni Settanta, come liberazione e ricerca di autonomia da modelli interiorizzati, è ancora lunga».

 

 

 

UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI 
[LA CAMPAGNA PER SOSTENERE COMUNE-INFO]

 

IL POPULISMO È FEMMINA?
Di cosa parlano i commentatori politici quando le candidate sono donne? Sopravvalutate o denigrate, la bellezza e le qualità materne prevalgono su programmi e competenze. Scrive Lea Melandri: «Lo slogan “il personale è politico”, che prefigurava un’uscita radicale da tutti i dualismi – maschile/femminile, biologia/ storia, materia/spirito, individuo/società, ecc. – e la ricerca di nessi, che ci sono sempre stati tra un polo e l’altro, è stato rapidamente soppiantato dal magma indistinto dentro il quale nuotano oggi la cultura e la politica, e da cui emergono minacciosi, come la punta di un iceberg, sessismo, razzismo, forme barbariche di violenza, tentazioni demagogiche e autoritarie. La strada indicata dal femminismo degli anni Settanta, come liberazione e ricerca di autonomia da modelli interiorizzati, è ancora lunga»
LEA MELANDRI
 

UN MASSACRO INFINITO CHIAMATO GUERRA
Ormai non si contano più i morti in Siria: solo negli ultimi tre mesi a Ghouta, il grande sobborgo a est di Damasco, sono stati uccisi più di 2 mila civili e quasi 5 mila sono stati i feriti. Come ad Afrin, dove la Turchia ha scatenato una grande offensiva militare per uccidere le milizie curde, bambini e bambine sono le prime vittime. L’Europa mostra tutta la sua vigliaccheria, l’Onu la sua inutilità, l’Italia con la sua campagna elettorale, in cui la guerra è totalmente assente, la sua pochezza. Scrive Aldo Morrone, medico noto in tutto il mondo, da più di trent’anni impegnato con i migranti in diversi paesi: “C’è davvero il rischio che Damasco diventi la Sarajevo del terzo millennio e la Siria si trasformi in un pantano di guerra dove tutti affonderanno e noi perdere mo ogni speranza e la dignità di esseri umani…”
ALDO MORRONE

UN PAESE RAPITO DALLA PAURA
L’Osservatorio di Pavia è un istituto di ricerca indipendente che da oltre trent’anni si occupa dell’analisi dei media nazionali (web, tv, radio, stampa). Secondo l’Osservatorio nel 2017 i crimini sono calati: gli omicidi dell’11,8 per cento, i delitti del 9, le rapine dell’11, i furti del 9. Solo la paura dello straniero è salita: quasi al 40. Naturale se sbatti il migrante 2.455 volte in prima pagina
ROSARIA GASPARRO

PASOLINI, MANIPOLI E MANIPOLAZIONI
L’arte e il pensiero di Pasolini hanno sempre espresso complessità per indagare, con rara profondità e rigore etico, percorsi spesso contraddittori ed estremi. Per questo, fin dai giorni successivi al suo assassinio, sono stati fatti oggetto di ardita manipolazione e povere letture semplicistiche, fino alle oltraggiose riduzioni sloganistiche fatte da Salvini e dai suoi sodali in queste ultime settimane. Mimmo Cortese prende spunto dagli abissi dei tweet del direttore de Il foglio e dalle rozze cronache di alcuni giornalisti della sua Brescia, la città della strage fascista del 1974 a piazza della Loggia, per ritornare sul falso mito del “fascismo dell’antifascismo”, già efficacemente demolito da Wu MIng 1 qualche giorno fa
MIMMO CORTESE

IL VOTO DEI NO TAV? SEMPRE QUELLO
“Siamo vaccinati dalla politica istituzionale, per questo siamo ancora qui a lottare… Non deleghiamo…. Capiamo il prurito di alcuni giornali come Repubblica di trovare qualsiasi argomento per farci male e dividerci, ma ci spiace, non sarà così neanche questa volta…”. L’ennesima grande lezione dalla Val Susa
NOTAV.INFO

PRIMA E DOPO IL 4 MARZO
Il paziente tentativo di creare una nuova cultura politica in cui il cambiamento non venga delegato a più o meno illuminati rappresentanti eletti e non sia rimandato a tempi maturi ma investa la vita di ogni giorno, non può essere a suo agio in queste settimane. Non è solo a causa della prepotente riemersione del razzismo, quello della campagna elettorale sulla pelle dei migranti e quello popolare quotidiano, ma anche della centralità che assume l’idea secondo la quale la politica è solo (o, comunque, prima di tutto) partecipazione alle istituzioni, da cui nasce l’ossessione elettorale. Per questo cercare tracce di una nuova cultura politica, proprio in questi giorni, resta per noi un esercizio difficile. Proviamo a farlo in questo spazio circoscritto, consapevoli dei nostri limiti ma anche de gli sforzi importanti e diversi – a volte in conflitto tra loro – di tante persone che ruotano intorno a uno spazio di comunicazione indipendente come Comune. D’altra parte, l’esemplare scelta di autonomia espressa con una stringata presa di posizione sul voto del 4 marzo dal movimento No Tav, riportata in modo diametralmente opposto da Repubblica, dimostra alla perfezione come il clamore mediatico di questi giorni non sia affatto innocente ma risponda a un disegno strategico: consegnare alle sole istituzioni preposte le decisioni politiche sul destino delle persone. Ha scritto lo storico dei movimenti popolari Howard Zinn: «Sto parlando di un senso delle proporzioni che è smarrito nella follia elettorale. Sosterrei un candidato contro un altro? Sì, per due minuti, il tempo che serve ad abbassare la leva nella cabina elettorale. Ma prima e dopo quei due minuti, il nostro tempo, la nostra energia, dovremmo impiegarli per istruire, mobilitar e, organizzare i nostri concittadini sul posto di lavoro, nel nostro quartiere, nelle scuole»
REDAZIONE DI COMUNE

UN MESE SENZA SUPERMERCATI
Si chiama Février sans supermarché e sono numerosi i gruppi locali che in questi giorni hanno promosso l’iniziativa in Francia e Svizzera: un invito a riflettere sui nostri consumi quotidiani e a orientarli verso i prodotti locali. Del resto, la galassia del consumo critico lo ha dimostrato da molti anni: i nostri acquisti restano prima di tutto un atto politico
MRMONDIALISATION.ORG

STORIE DEL POSSIBILE
La redazione allargata di Comune promuove un incontro sulle esperienze diversamente connotate (solidali, sociali, mutualistiche, trasformative…), nate “dal basso” e locali, promosse in Italia e in Europa. “Storie del possibile, pratiche e ricerche a confronto” si terrà a Roma il 21 e 22 aprile
R.C.

I TEMPI ACCELERATI DELLA CRISI CLIMATICA
Per fare un bilancio approfondito dell’ultimo incontro Onu sul clima è utile leggere non solo i documenti ufficiali ma anche le recenti interviste a James Hansen, forse il maggiore esperto di clima a livello internazionale. Come osservano Alberto Castagnola e Susanne Giovannini le cose certe sono tre: la terra corre rischi enormi, i primi effetti dannosi noti a tutti sono solo l’inizio di altre catastrofi; ci sono molte esperienze che indicano cosa è possibile fare subito per ridurre le emissioni dei gas climalteranti; lo spirito degli accordi internazionali resta lontano da quelle esperienze…
ALBERTO CASTAGNOLA E SUSANNE GIOVANNINI

WALK WRITING
Incontrare persone di paesi diversi, camminare insieme, mettere in comune interessi ed esperienze sui temi ambientali e la passione per la scrittura, svolgere attività all’aria aperta, condividere la vita di una una piccola comunità in un ostello ospitato in un meraviglioso parco dell’Appennino, ricco di biodiversità
R.C.

SULL’INCONDIZIONALITÀ DEL REDDITO DI BASE
Quali sono i cinque criteri da rispettare perché si possa effettivamente parlare di “reddito di base minimo”? Cosa lega l’incondizionalità con l’universalità del reddito? Di certo, scrive Andrea Fumagalli, “La possibilità incondizionata di rifiuto del lavoro apre prospettive di liberazione che vanno ben oltre la semplice misura distributiva…”
ANDREA FUMAGALLI

CICCIBOMBETTA, CIABATTINA E LA NEVE
Ci sono libri che sono importanti perché parlano a grandi e piccoli, risvegliano ricordi, fanno immedesimare e sorridere, accompagnano le parole nelle loro capriole. Alcune di questi libri diventano straordinari e a volte fanno il giro del mondo – capita ad esempio ai testi di un’autrice e illustratrice come Emanuela Bussolati – perché raccontano con profondità e fantasia di mesi, di stagioni, di natura, ma prima di tutto della vita di ogni giorno
VALENTINA GUASTINI

UNA PAROLA DIETRO L’ALTRA
Spesso per i migranti adulti imparare l’italiano è un percorso lungo e molto complesso, per tante ragioni. S., ad esempio, ha 34 anni e due bambini, tanti problemi, non è mai andato a scuola, in Libia aggiustava biciclette: con lui il maestro Lino le ha tentate davvero tutte. “Io penso che imparerà a parlare sentendo gli altri, col tempo. Una parola dietro l’altra, magari lavorando al mercato o altrove…”
LINO DI GIANNI

AGENDA

ROMA 28 FEB. LE NOSTRE PROPOSTE. PER CAMBIARE L’ORDINE DELLE COSE

TORINO 1 MAR. L’EREDITÀ DI EDWARD SAID IN PALESTINA

NAPOLI 2 MAR. PRESENTAZIONE DEL LIBRO “INVENTARE IL FUTURO”

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