Teatro delle Vittorie: una mossa, tre errori

Cosa ha spinto i vertici RAI a intitolare il Teatro delle Vittorie a Bibi Ballandi scomparso di recente? Noi di Libersind Conf.sal ce lo stiamo chiedendo da giorni. Stima e rispetto senza dubbio, ma ci deve essere qualcosa di più, qualcosa di più profondo. Deve essere per un senso di riconoscenza e gratitudine per aver fatto quello che i nostri vertici sono convinti di non saper fare da soli: spettacolo in televisione!

 

Teatro delle Vittorie: una mossa, tre errori

Cosa ha spinto i vertici RAI a intitolare il Teatro delle Vittorie a Bibi Ballandi scomparso di recente? Noi di Libersind Conf.sal ce lo stiamo chiedendo da giorni. Stima e rispetto senza dubbio, ma ci deve essere qualcosa di più, qualcosa di più profondo.

Deve essere per un senso di riconoscenza e gratitudine per aver fatto quello che i nostri vertici sono convinti di non saper fare da soli: spettacolo in televisione!

Il primo errore è strategico, perché questa decisione è una dichiarazione di subalternità, una colossale bandiera bianca sventolata all’indirizzo dei produttori esterni il cui strapotere non è mai stato contrastato dai nostri vertici.

Il secondo errore è storico, perché ignora il fatto che il Teatro delle Vittorie è stato nella storia della televisione il teatro delle prime serate per eccellenza e ha smesso di esserlo quando le produzioni di Ballandi lo hanno ritenuto scomodo, non idoneo alle loro necessità, senza che nessuno dei vertici Rai si spendesse per difenderne il ruolo.

Il terzo errore, ma primo per importanza, è politico. I lavoratori Rai sono impegnati nel rinnovo del contratto collettivo di lavoro ormai da anni. Tra le nostre proposte un miglior utilizzo del personale Rai per risparmiare parte dell’emorragia di soldi che ogni anno prende la strada delle collaborazioni esterne. La dirigenza Rai con la decisione di intitolare a Bibi Ballandi il Teatro delle Vittorie dimostra di essere lontanissima dal comune sentire dei suoi dipendenti e di non essere interessata a considerare i rapporti con le società di produzione esterne il “campo” su cui si gioca la partita del contenimento dei costi.

Libersind Conf.sal condanna senza remore la scelta della Dirigenza Rai, presa senza consultare i dipendenti su un simbolo che appartiene a tutti e la invita a studiare la storia di questo teatro e della televisione italiana.

Almeno la nostra identità non datela in appalto!

Roma 25 febb 2018

Segr. Nazionale Libersind Confsal

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