“Politica dei muri e liberismo”

Il nesso creato tra politiche economiche e politiche della sicurezza, a cominciare da quelle migratorie, va svelato e contrastato, perché implica il rischio di una grave involuzione autoritaria, anche nel nostro paese. Non si può attendere che una svolta possa arrivare da partiti o gruppi politici che continuano a fare del liberismo economico una bandiera. Occorre una mobilitazione e una aggregazione dal basso.

 

 

UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI 
[LA CAMPAGNA PER SOSTENERE COMUNE]

 

POLITICHE DEI MURI E LIBERISMO
Il nesso creato tra politiche economiche e politiche della sicurezza, a cominciare da quelle migratorie, va svelato e contrastato, perché implica il rischio di una grave involuzione autoritaria, anche nel nostro paese. Non si può attendere che una svolta possa arrivare da partiti o gruppi politici che continuano a fare del liberismo economico una bandiera. Occorre una mobilitazione e una aggregazione dal basso.. Del resto i risultati elettorali dicono che occorre prima di tutto aprire, ogni giorno e in molti modi diversi, crepe in quei muri…
FULVIO VASSALLO PALEOLOGO

QUI ABITA UN@ ANTIFASCISTA
A Pavia un adesivo è stato attaccato su citofoni, cancelli e portoni di alcune persone, come negli del fascismo quando venivano marchiati i negozi degli ebrei. Mentre si prepara la protesta, arriva un regalo da Zero calcare
MOVIMENTO PAVIA

L’ARIA DI MACERATA, UN VENTO COLLETTIVO
L’ossessione di una campagna elettorale ricca di odio è stata messa in discussione dalla manifestazione di Macerata del 10 febbraio. È emerso un movimento vivace che ha ridato significato alla parola antifascismo in molte piazze anche nei giorni seguenti, “una declinazione nuova che attualizza l’antifascismo storico – come scrivono i ragazzi del centro sociale Sisma – e immette una produzione di senso che tiene insieme il rifiuto di ogni discriminazione etnica o razziale, la lotta contro il sessismo e la violenza del patriarcato, la battaglia per le libertà nel tempo della fine dello stato di diritto…”. C’è vita sotto e oltre l’urna, contro e oltre ogni forma di dominio. “Dalle montagne della Valsusa fino alle spiagge del Sal ento, passando per piccoli e grandi conflitti il vento ha continuato a soffiare, impercettibile, quasi un sospiro… Ora improvvisamente sembra riemersa una capacità di trasformazione della realtà”. Come far crescere quel sospiro, come lasciare agire quel vento nei territori e nella vita di ogni giorno?
CENTRO SOCIALE SISMA

NOI STIAMO CON LAVINIA
La vicenda dell’insegnante che grida davanti alle forze dell’ordine durante una manifestazione a Torino è nota: “la sua immagine, accortamente selezionata e decontestualizzata, è stata catapultata nello spazio virtuale, fatta oggetto di insulti, incitamento alla gogna e strumentalizzazioni politico-elettoralistiche, nonché di sanzioni disciplinari e forse penali…”, si legge in un appello diffuso in rete. La campagna di linciaggio mediatico e le successive dichiarazioni di diversi esponenti politici, “sono perfettamente connesse con le recenti politiche basate sull’ossessione per la sicurezza e il decoro”. Così, un marginale episodio di intemperanza verbale viene amplificato e interpretato “all’interno di una logica e di una retorica sessiste che tendono a promuovere un’idea docile e normalizzata delle donne nello spazio pubblico… E a propugnare il disciplinamento della professione di insegnante con l’intento non tanto sottaciuto di conformare il ruolo della cultura e della scuola pubblica ai nefasti principi totalitari dello ‘stato etico’…”. Insomma il compito delle e degli insegnanti non riguarda la costruzione di una cittadinanza attiva ma caso mai la vigilanza… “Perciò lanciamo questo appello di solidarietà per Lavinia…”. Qui l’appello completo e le indicazioni per firmarlo:
EURONOMADE ED EFFIMERA

SOTTO IL SEGNO DELL’ARCIPELAGO
Non occorre certo attendere le elezioni per scoprire che i destini delle persone sono in mano ai parlamenti fino a un certo punto. È tempo di studiare, uscir fuori dalle case, camminare insieme ad altri nella vita di ogni giorno, di creare legami tra le isole di un mondo nuovo. Scrive Carlo Ridolfi: “I ragazzi statunitensi che dicono a Trump di non volere più armi o quelli che in Siria si preoccupano (anche) di salvare i libri dalle devastazioni di una guerra che è sotto i nostri occhi tutti i giorni e che continuiamo a far finta di non vedere ci dicono che non è tempo, se mai qualcuno avesse pensato che lo potesse essere, di comode elucubrazioni sul divano di casa….”
CARLO RIDOLFI

DOPO IL 4 MARZO. PENSIERI IN COMUNE
“Reinventare il fare Politica, con la solidarietà e il mutualismo, i sorrisi…”, “È notte, notte fonda…”, “Ricominciamo dalla scuola, dalla cultura, dall’educazione…”, “E da domani dégage, ossia si entri nel cuore del problema, nel fango, nel sudore e nelle lacrime, per rivoltarlo dall’interno…”, “La disobbedienza civile va costruita ‘da ieri’…”, “L’angoscia paralizza. Serve la rabbia,…”, “Ci sono miniere di competenze e di passioni lì fuori che la politica non intercetta e non valorizza e che per noi invece sono un bene prezioso…”. C’è vita oltre a Porta a porta
R.C.

LA STRAGE DEGLI ULIVI E L’AFFAIRE XYLELLA
Mentre in Lombardia o nelle altre zone in cui è stato riscontrato il patogeno “Anoplophora Glabripennis” i proprietari di alberi (che hanno un valore paesaggistico e sociale) possono salvare le loro piante senza grossi problemi, a Ostuni e Cisternino sono costretti invece a ricorrere al Tar (e a sopportare anche pressioni e spese). Buffo, non è vero? “Xylella è un problema di politica economica e di riconversione agricola – scrive Crocifisso Aloisi dal Salento – che si vuole imporre, senza se e senza ma, al nostro territorio? Questa è la domanda cui tutti dovrebbero dare risposte…”
CROCIFISSO ALOISI

CAMBIAMO LE REGOLE ORA
Quando sentiamo parlare di accordi di libero scambio, come il Ceta, bisognerebbe verificare cosa è accaduto con l’approvazione negli anni Ottanta del Gatt, poi sostituito dall’Omc. In India, ad esempio, è nato un feroce mercato dei semi che ha portato al suicidio più di trecentomila contadini. Scrive Vandana Shiva: «Mentre noi, come popolo, usiamo la parola libertà per riferirci alla libertà del popolo a vivere, a guadagnarsi i propri mezzi di sostentamento, ad avere accesso a risorse vitali come cibo, acqua, semi, terra, salute, educazione, conoscenza, lavoro, creatività, comunicazione…, le grandi aziende definiscono la libertà come “libero scambio”, ovvero, la globalizzazione corporativa… Il lavoro che dobbiamo fare come movimenti della società civile è reclamare il nostro diritto alla sovranità alimentare ed economica, promuovendo e creando reti e sistemi agricoli, alimentari e artigianali locali ed ecologici…»
VANDANA SHIVA

QUEL MEDITERRANEO CHE RIFIUTA LA GUERRA
Mentre siamo invasi da numeri e dichiarazioni sull’orgia elettorale, lunedì mattina sulle coste della Sicilia orientale È cominciata Dynamic Manta, l’annuale mega-esercitazione aeronavale che vede protagoniste le forze armate di una decina di Paesi aderenti alla Nato: 5 mila militari, decine di mezzi, tra pattugliatori, elicotteri, unità navali di superficie e sottomarini sia convenzionali che a capacità e propulsione nucleare. In fondo, hanno pensato alla Nato, quel cimitero di migranti chiamato Mediterraneo è un laboratorio ideale per la guerra permanente. Naturalmente il tutto si svolgerà in assenza di un piano locale di emergenza nucleare esterna. Qualcuno grida basta
NO MUOS, NO SIGONELLA E PEACELINK

LA VITA È UN IPERMERCATO
«C’è una pubblicità in giro in cui una donna prova a dormire, ma non ci riesce perché non può fare a meno di sognare un’auto… C’è una pubblicità in giro in cui un ragazzo con la faccia da idiota fa l’idiota seguendo con lo sguardo solo il suo smartphone, mentre cammina… C’è una pubblicità in giro in cui la voce narrante dice: c’è stato un tempo in cui amavamo le cose, volevamo averle, accumularle… C’è una pubblicità in giro in cui dei frutti vengono lavati e ripuliti, messi e fatti rotolare passivamente su rulli … Questi spot mi sono venuti in mente – scrive Enrico Euli – mentre partecipavo alle Giornate per l’orientamento dell’Università…, un ipermercato della merce “conoscenza”…»
ENRICO EULI

GIARDINI, STUDENTI E CAPACITÀ DI CREARE MONDI
In attesa di abolirla, qualcuno sperimenta percorsi di Alternanza scuola lavoro diversi, mettendo insieme un giardino comunitario, alcuni studenti, delle lezioni di Scienze umane che partono dalla vita di ogni giorno e molti bambini. Insieme, dicono, cercheremo di tirare fuori la capacità di creare mondi…
MIGUEL MARTINEZ

NEVE, CAR SHARING SULLA FIDUCIA
Quando la neve imbianca tetti e vicoli di grandi città poco abituate alle nevicate si guarda al territorio in modo diverso: ogni paesaggio provoca stupore e autorizza al gioco e a rallentare, a rompere gli schemi, a trovare soluzioni che le istituzioni non saranno mai in grado di proporre. C’è chi ne approfitta anche per sperimentare car sharing, in fondo anche così si ricompongono le relazioni sociali. “Nevica oggi e io mi devo recare a scuola – scrive la maestra Carla -, non mi fido di prendere la bici… Voglio fare un esperimento di car sharing improvvisato sulla fiducia: proverò a chiedere qualche passaggio…”. Ecco come è andata a finire…
CARLA FEDELE

IL SUPERMERCATO SENZA PLASTICA
Si chiama Ekoplaza e ha aperto le sue porte al pubblico il 28 febbraio ad Amsterdam. In vendita ci sono settecento prodotti alimentari in una sezione separata totalmente privi di plastica. Insomma niente imballaggi, pellicole, forchette e contenitori di plastica: il cibo è posto in contenitori di vetro, metallo, carta ed altre componenti biodegradabili
MARIA RITA D’ORSOGNA

AGENDA SPECIALE 8 MARZO

ROMA. LA MAREA FEMMINSTA TORNA NELLE STRADE. NOI SCIOPERIAMO

MILANO. SCIOPERO GLOBALE

PAGINE LOCALI. NON UNA DI MENO

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