Come ci comunica il Comitato Kurdistan di Firenze, nelle ultime ore la situazione ad Afrin si è fatta più critica: l’esercito turco invasore e le bande jihadiste sue alleate si sono avvicinate alla città da diversi lati, in particolare dalla direzione di Shera. Sono a 2,5 km di distanza e minacciano direttamente la città. La situazione dentro Afrin è quella che c’era già in questi giorni […].
#DefendAfrin: la situazione si aggrava, mobilitazioni in tutto il mondo per fermare l’invasione turca a Afrin
Come ci comunica il Comitato Kurdistan di Firenze, nelle ultime ore la situazione ad Afrin si è fatta più critica: l’esercito turco invasore e le bande jihadiste sue alleate si sono avvicinate alla città da diversi lati, in particolare dalla direzione di Shera. Sono a 2,5 km di distanza e minacciano direttamente la città. La situazione dentro Afrin è quella che c’era già in questi giorni, quindi alta densità di popolazione, tanti rifugiati dai villaggi che qui hanno trovato rifugio dalla guerra e dai bombardamenti, mancanza di acqua perché quando i jihadisti e l’esercito turco hanno preso la diga di Meidanki hanno tagliato la fornitura e bombardato le stazioni di pompaggio in altri villaggi. Mancano anche alcuni generi di prima necessità. Adesso il rischio concreto è che nelle prossime ore ci sia una situazione sempre più critica e che attacchino la città; già in questo momento ci sono bombardamenti di artiglieria e di aerei nelle zone periferiche della città.
Il Tev Dem ha chiamato a una mobilitazione generale, a una sollevazione in tutti i posti e le piazze del mondo per difendere Afrin, per fermare il progetto di pulizia etnica che Erdogan e i jihadisti vogliono attuare sulla popolazione di Afrin, per chiedere una no fly zone che fermi i bombardamenti aerei, che sono anche quelli che causano un numero elevatissimo di vittime civili e che se in questa città dovessero aumentare ancora e arrivare fino in centro produrrebbero sicuramente un massacro. Queste azioni sono già in essere in molte città europee, anche in Bashur. Adesso quello che bisogna fare è rompere il silenzio della comunità internazionale che di fatto è complice con questo piano; questo è quello che a tutti i popoli del mondo viene chiesto di fare per sostenere Afrin e la sua popolazione, per supportare la rivoluzione della Siria del nord e quindi la speranza e l’esempio della rivoluzione del nostro secolo per una società libera e democratica in cui tanti popoli diversi possono vivere assieme e che sia anche una proposta di pace per la Siria. Una sollevazione per difendere Afrin ma anche per difendere una speranza per tutta l’umanità. #DefendAfrin
A Firenze la manifestazione si è coordinata con un’altra manifestazione per ricordare i cinque ragazzi fucilati dai fascisti per renitenza alla leva nel 1944; di conseguenza le due manifestazioni si svolgeranno insieme alle 15 al sacrario in ricordo dei ragazzi fucilati, allo stadio di Firenze, lato maratona.
Due anni fa l’Unione Europea e i suoi Stati membri hanno deciso di respingere migliaia di persone e di compromettere il concetto stesso di asilo con il blocco in Turchia di richiedenti asilo in cerca di sicurezza in Europa. Per questo Medici Senza Frontiere (MSF) invita le autorità greche ed europee a porre fine alla […]
“E’ sicuramente una buona notizia l’approvazione della riforma dell’ordinamento penitenziario. E’ un passo in avanti su temi delicati come la salute psichica, l’accesso alle misure alternative, la vita interna alle carceri, i rapporti con l’esterno, il sistema disciplinare. Purtroppo alcune norme essenziali sono rimaste al palo, come quelle sui minori o sulla sessualità”. A dirlo […]
Un innovativo progetto di ricerca di Amnesty International ha rinvenuto le prove di gravi negligenze da parte delle aziende petrolifere Shell ed Eni, il cui approccio irresponsabile alle fuoriuscite di petrolio nel Delta del fiume Niger sta aggravando la crisi ambientale in quella regione della Nigeria. Attraverso il suo progetto decoder, una innovativa piattaforma sviluppata da […]
“…Ma c’è un famoso cardinale, il cardinal Siri di Genova, il quale, quando il direttore Anselmi gli va a dire che Moro è stato rapito, gli risponde: ‘Ha avuto quello che si merita’. E quando poi Moro sarà ucciso, e Siri viene nuovamente intervistato, dice: ‘Quando è venuto a trovarmi per spiegarmi il centro-sinistra, non […]
Se l’assassinio di leader indigeni nell’Amazzonia brasiliana è direttamente collegato alla polizia, a Rio de Janeiro, uno Stato sotto intervento militare, l’assassinio della consigliera municipale Marielle Franco congela il sangue. La dirigente del PSOL (piccolo partito di sinistra particolarmente impegnato sui diritti umani, N.d.T.), 38 anni, stava lavorando nelle favelas e aveva denunciato l’escalation di […]