“La favola di Usa contro Russia”

“C’era una volta un c’era una volta che si ripeteva nel tempo, con ambientazioni e costumi diversi, ma con morale immutabile. Nel mezzo, i protagonisti, che sbiadivano e si confondevano tra loro… Gli avversari palesavano senza sorpresa alcuna i più triti e rozzi atteggiamenti degni del peggior bullo dal testosterone gonfiato… La favola veniva tramandata di padre in figlio senza colpo ferire… […].

 

 

La favola di Usa contro Russia

 
C’era una volta una favola.

Quindi, c’era una volta un c’era una volta che si ripeteva nel tempo, con ambientazioni e costumi diversi, ma con morale immutabile..

 

Nel mezzo, i protagonisti, che sbiadivano e si confondevano tra loro da un fronte all’altro della contesa.

Perché senza conflitto, non c’è racconto.

I cavalieri in campo erano due, come la narrazione più semplice richiede. America e Russia, già. Tuttavia, non farti ingannare dal genere, perché di femminile, ovvero di naturale accoglienza, saggezza materna e istintiva propensione a facilitare gli orizzonti comuni, non v’era traccia nei nostri.

Piuttosto, gli avversari palesavano senza sorpresa alcuna i più triti e rozzi atteggiamenti degni del peggior bullo dal testosterone gonfiato.

Nel retorico gioco dei ruoli, America era il salvatore e Russia l’aggressore, il primo l’alleato potente e il secondo l’amico degli altri, e poi aggiungici pure occidente e oriente, noi e loro e altre trovate semantiche per riempir occhi e orecchie, generazione dopo generazione, di lettori apparentemente impotenti.

La favola veniva tramandata di padre in figlio senza colpo ferire, come se fosse inevitabile, come se fosse la storia stessa del mondo, come se il mondo medesimo la scrivesse da sé.

Come se, in breve, nessuno degli attori in campo fosse responsabile della monotona trama. Tra i più paradossali degli spettatori vi era giustappunto la porzione più attempata, capace di ingollare tale vicenda incessantemente senza discutere, malgrado ne conoscesse alla perfezione ogni consapevole errore di battitura, qualsiasi strumentale abuso degli aggettivi a favore di una chiave di lettura rispetto all’altra e viceversa. Malgrado, soprattutto, avesse rivisto il finale e le amare conseguenze di quest’ultimo una quantità assordante di volte.

Bastava poco per scoprir le carte e notare la posticcia scenografia alle spalle dei personaggi ancor meno credibili, sebbene truccati secondo la moda del tempo.

Bastava poco per estrarre sinossi della storia più venduta all’umanità complice.

Bastava poco per iniziarla e finirla. Senza vantarsi di chissà quali doti di sintesi, ecco il puerile soggetto in una strofa o poco più: un sovrano crudele, con l’aiuto di Russia, sterminava i ribelli, ma America intervenne e sconfisse il marrano.

Ancora e di nuovo. Di nuovo ancora e ancora di nuovo. Ancora.
Riscrivendo l’identica farsa sulla stessa pagina, fino a consumarla.
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Se ci pensate, sarebbe impossibile il succedersi di tale eventualità nel viver quotidiano di chiunque, perché prima o poi, raggiunta l’età della ragione, si cercano le motivazioni delle proprie scelte e quelle altrui e il disincanto diviene la lente primaria.
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Ma con le favole, oh, con le favole è diverso.
Ci credi e vorresti che non cambiassero mai, perché ti rassicurano e ti aiutano a dormir meglio.
Perché mettono le cose a posto e la morale vigente è rispettata.
America contro Russia, Russia contro America. E altri popoli per fortuna lontani, insieme ad altrettante comparse viventi, vengono puntualmente sacrificati all’altare della rituale disfida.
Affinché domani si possa ricominciar da capo.
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Con la solita favola dei due nemici

 


 
 
“Non stavo bene, ma appena mi sono cancellato da Amazon ho cominciato a star meglio e ha pure smesso di piovere. Ora provo a cancellarmi anche dal codice fiscale” (Fabrizio Bottari)
ADDIO AMAZON

 

MANO SULLA BOCCA
“Ci sto. Anche io mi metto la mano sulla bocca (riferimento alla protesta protesta diffusa in rete per manifestare il proprio dissenso nei confronti dell’impiego di gas chimici in Siria, ndr) e mi schiero contro la guerra e le armi, ma contro tutte le guerre e contro tutte le armi – scrive Matteo Saudino -, non solo quella siriana e quelle di Assad… La politica dei diritti umani e della pace o è globale o diventa propaganda per giustificare le guerre e le violenze di una fazione politica contro un’altra … “
MATTEO SAUDINO

NON CI SONO INNOCENTI A GAZA
Lo sanno tutti che quasi la metà degli abitanti di Gaza, 1,8 milioni di persone, ha meno di 14 anni. Lo sa benissimo anche Avigdor Lieberman, il ministro della difesa del governo israeliano, che alla radio nazionale ha detto: “Non ci sono innocenti nella Striscia di Gaza”. Per Lieberman, che durante l’Operazione Piombo Fuso incitava il suo paese a combattere Hamas come gli Usa combattevano i giapponesi al tempo di Hiroshima, “tutti gli attivisti che cercano di sfidarci e di violare il confine sono attivisti dell’ala militare di Hamas”. D’altra parte, il ministro fondatore di Israel Beytenu era stato responsabile e tra i maggiori artefici anche dell’ultimo sterminio di massa, l’Operazione Margine Protettivo, che nell’estate del 2014 ha rive rsato 20 mila tonnellate di esplosivo su Gaza uccidendo più di duemila persone, un quarto delle quali erano bambini. Una cosa è certa: si tratti di bambini o di giornalisti inermi, la mira delle forze armate di Lieberman non fallisce un colpo: “Niente è stato fatto in modo incontrollato; tutto è stato accurato e misurato, e sappiamo dove è andato a finire ogni proiettile”, ha scritto l’esercito israeliano in un significativo tweet che poi, chissà perché, qualcuno ha pensato fosse il caso di rimuovere
MIDDLE EAST EYE
 

AMAZON E LA SERVITÙ VOLONTARIA
Abbiamo bisogno di difenderci da un’economia che privilegia la produzione di merci per produrre denaro con cui produrre altre merci. Che ormai ci seppelliscono. «Amazon e i suoi simili non solo vogliono farci schiavi – scrive Paolo Farinella aderendo all’invito Addio Amazon -, ma esigono anche che lo siamo “volontariamente”, come in modo lucido nel secolo XVI aveva descritto Ètienne de la Boétie nel suo splendido saggio La servitù volontaria… È arrivato il tempo, ed è questo, di alzare lo sguardo al cielo, raddrizzare la schiena, risorgere dall’ignavia e urlare con la forza della nostra dignità che non abbiamo paura dei Goli a di tutti i tempi perché con la sola fionda della nostra coscienza possiamo ribaltare le sorti dell’umanità tutta. Non più un solo Davide, ma 10, 100, 1000, migliaia, milioni di Davide si ergono sulle gambe della loro dignità…»
PAOLO FARINELLA
 

LA RAZZA C’È SOLO NEL VOCABOLARIO
I genetisti hanno dimostrato da molto tempo che non è possibile classificare gli umani in razze. Ma la scienza, come diceva Einstein, può spezzare l’atomo, non scalfire un pregiudizio. Secondo Marco Aime, la razza resta soltanto “una pessima idea che nel secolo scorso ha causato milioni di morti…”
MARCO AIME

INSPIEGABILI
I femminicidi in famiglia non si arrestano, ma per i media restano sempre “inspiegabili”. Quell’aggettivo è la maschera di una ipocrisia o nel migliore dei casi di una incuria, con cui si nasconde il volto violento dell’amore. Secondo Lea Melandri, “c’è, e non da ora, una storia e una cultura politica di donne che ha osato portare lo sguardo oltre i confini della polis, scoperchiare mascheramenti ideologici secolari, riformulare da quell’‘altrove’, cellula prima di ogni forma di dominio, l’idea stessa di politica. Se, nonostante il pervicace silenzio di cui è fatta oggetto, torna da più di un secolo a riempire piazze e strade, si può ancora far finta di non vederla ma non sapere che esiste….”
LEA MELANDRI< /a>

DENTRO LE RAGIONI DELL’ASSALTO A LULA
Probabilmente nessuno è in grado in questo momento di capire se davvero, come ha ipotizzato Frei Betto, il Brasile saprà essere più grande delle sue crisi. Possiamo però ipotizzare che l’impetuosa avanzata delle destre che accompagna la fine del progressismo di governo (brasiliano e non solo) annunciata da tempo, avviene nel quadro non solo di una tremenda polarizzazione di una delle società delle disuguaglianze per antonomasia ma anche di un ben più profondo processo di decomposizione del gigante del Sudamerica che, fino all’altro ieri, aspirava al ruolo di grande potenza mondiale. Anche e soprattutto per questo, pensiamo che, insieme all’urgenza della protesta mondiale per le ferite inferte alla democrazia e il sangue che lascia la scia di espansione del l’estrattivismo, sia questo il tempo di approfondire le analisi su quel che avviene in Brasile con la detenzione di Lula. Aiutano a cominciare a farlo, sul piano politico culturale, un eccellente articolo della scrittrice Eliane Brum, e su quello della news analysis geopolitica in relazione all’autonomia delle strategie di difesa nazionale, questa breve nota di Raúl Zibechi
RAÚL ZIBECHI

LULA E MARIELLE. IL BRASILE E L’IMPUNITÀ
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La nostra vita dipende da loro, segnano le nostre emozioni ma anche i nostri giardini, i balconi, i paesaggi. Per questo dobbiamo prendercene cura ogni giorno, dobbiamo smettere di considerarle macchine o comunque una nostra invenzione. 29 brevi tesi sulle piante: da leggere, approfondire e discutere per ripensare l’idea di ambiente naturale, noi stessi e il mondo
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Quando si conclude un lungo cammino c’è bisogno di fermarsi intorno a un tavolo, condividere un pasto caldo e un bicchiere di vino in un luogo accogliente, mettere in comune storie e desideri. Domenica 15 aprile dalle ore 18 alle 22 a Casetta rossa, nel quartiere romano di Garbatella, durante una Taverna comunale – una cena per sostenere il fragile percorso editoriale di Comune – Casetta rossa e la redazione di Comune incontrano Paolo Piacentini, uno dei maggiori esperti di cammini in Italia, fondatore e presidente di Federtrek e autore di Appennino atto d’amore, appena edito da Terre di mezzo. Il libro è il diario di un appassionante viaggio a piedi dalla Liguria al Lazio, inclusi i territori colpiti dal sisma. Un’avventura nata dal bisogno di conoscere e raccontare le feri te ma anche le esperienze virtuose che abitano e trasformano le comunità di questo sistema montuoso con un patrimonio naturalistico e culturale unico al mondo. Scrive Paolo Rumiz nell’introduzione: “Il libro di Paolo Piacentini arriva al momento giusto e colma un vuoto di interesse che ha dello scandaloso…”
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Il Tribunale di Caltagirone ha assolto quattro imputati nel processo per abusivismo del mega sistema satellitare statunitense. In piazza per protesta le Mamme No Muos. Mentre un nuovo processo è appena agli esordi
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