“Organizzarci?”

Cosa vuol dire realmente organizzarsi per chi vuole cambiare l’ordine delle cose esistente? Si tratta ancora di costruire organizzazioni in funzione di obbiettivi economici, politici, sociali, culturali? Bisogna farlo in base alle ideologie? È necessario organizzarsi per ottenere qualcosa dal capitale o dal governo: migliori stipendi o prestazioni, oppure servizi? È questa l’organizzazione di cui abbiamo bisogno?

 

 

“Già da qualche tempo ho abbandonato gli acquisti su Amazon” (G. Carrosio)
ADDIO AMAZON

 
 
ORGANIZZARCI?
Cosa vuol dire realmente organizzarsi per chi vuole cambiare l’ordine delle cose esistente? Si tratta ancora di costruire organizzazioni in funzione di obbiettivi economici, politici, sociali, culturali? Bisogna farlo in base alle ideologie? È necessario organizzarsi per ottenere qualcosa dal capitale o dal governo: migliori stipendi o prestazioni, oppure servizi? È questa l’organizzazione di cui abbiamo bisogno? Gustavo Esteva scrive dal Messico, un paese per molti aspetti ben diverso dall’Italia, eppure ci pare che le sue domande abbiano una valenza planetaria e investano in pieno anche questa parte del mondo, dove spesso l’invito a organizzarsi, perfino a costruire e ricostruire reti senza mai ripensarne le forme, segnali solo la necessità di risponder e a emergenze “esterne”, l’urgenza di imboccare una via breve, una scorciatoia. Organizzarci, oggi, forse significa, prima di tutto, mantenere lo sguardo su noi stessi, reimparare sul serio a essere d’accordo, a condividere idee e azioni in modo non superficiale, ricostruire dalle fondamenta una società che cade a pezzi e inventare nuovi orizzonti. Di certo, però, gli interrogativi sul come organizzarci non hanno più risposte univoche, modelli, vanno posti e inventati solo dai diversi contesti, dai luoghi, dagli spazi, dalle condizioni in cui ci si trova
GUSTAVO ESTEVA
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PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
Ci stiamo rubando la vita. Tutto congiura a strapparci il tempo, il corpo, il piacere di stare con gli altri. “Non è facile, ma dobbiamo provare a capovolgere l’ingranaggio, incepparlo, rallentarlo…”, scrive Paolo Mottana. Ecco 29 misure per cominciare a riappropriazione della vita:
1. Non comprare più alcun oggetto tecnologico che ci “faciliti” la vita. Ricominciamo a riprendere le nostre abilità manuali.
2. Leggere leggere leggere e rileggere.
3. Andare a trovare un amico …
4. Esercitarsi a non fare. Prima dieci minuti. Poi una mezzora. Poi un’ora e così via.
5. Mangiare con calma e bene…
6. Durante una festa provare a ballare balli lenti, come una volta, solo per il gusto del contatto lento e prolungato…
7. Scend ere dal treno perché abbiamo visto un posto che ci piace, non al volo se possibile…
8. …
PAOLO MOTTANA
 

SE FOSSI UNA MADRE DENTRO UNA GUERRA …
“… che non è la mia, mi farei scudo, per lui;
… nasconderei mio figlio in una valigia, dentro a un camion …, sarei stiva, per lui;
… scavalcherei il filo spinato, abbatterei i muri … attraverserei il deserto … .
Se fossi madre avrei una speranza che altre madri ti portassero in salvo …
Se fossi madre inventerei storie di pace per proteggere la speranza …”
PENNY
 

GLI IPOCRITI E LA GUERRA CHIMICA
Bombardano contro la “normalizzazione” della guerra chimica, uccidono per impedire che diventi una parte della normale guerra. Eppure non molti anni fa con i gas asfissianti venduti dai paesi occidentali, un loro affezionato alleato ha sterminato iraniani e curdi. Nessuno oggi parla di quella terribile guerra che è stata combattuta con la nostra totale acquiescenza. “Questo è un momento molto brutto nella storia del Medio Oriente – scrive Robert Fisk – e, come al solito, sono i Palestinesi che soffriranno; la loro tragedia è completamente dimenticata in mezzo a questa follia… Che succede se ci sarà un gigantesco casino, che le guerre tendono di solito a causare? … “
ROBERT FISK

CORBYN E IL FANTASMA DELL’ANTISEMITISMO
Ilan Pappé, lo storico israeliano migrato in Gran Bretagna, interviene sulle accuse di antisemitismo che da tempo investono Il Labour Party e, in particolare, il suo leader Jeremy Corbin: antisemitismo è odiare gli ebrei in quanto tali, per quello che sono. Non è diverso dalla definizione del razzismo contemporaneo. Ogni odio basato sull’origine, la religione, il colore della pelle o il genere che porta ad atteggiamenti intolleranti dal basso, e a politiche discriminatorie dall’alto, è razzismo. Come espressione di razzismo è ogni generalizzazione sulle comunità. Chiarito questo, il polverone creato dalle accuse strumentali contro Corbin, spinto al silenzio anche in occasione dell’attuale aggressione delle forze armate di Netanyahu contro la Marcia per il Ritorno, risponde alla consueta strategia mediatica volta a coprire il silenzio e il sostegno del governo britannico alla negazione dei diritti del popolo palestinese
ILAN PAPPÈ
 

L’ANTIDEMOCRAZIA SENZA FRONTIERE
La democrazia deperisce in modo sempre più vistoso al di qua e al di là degli oceani. Nel continente americano da tempo la crisi è segnata in modo particolare dalla ferita della frontiera tra Stati Uniti e Messico, l’oggetto primario delle preziose analisi di Laura Carlsen. Però oggi viviamo ai tempi di Trump e, sebbene il presidente degli Usa sia effetto e non causa del drammatico deperimento della democrazia liberale, la sua soggettività prorompente e la sua “cultura” politica non potrebbero non produrre nuove profonde patologie e amputazioni al tessuto democratico statunitense, messicano e, in via più indiretta, continentale. Quattro sembrano le componenti principali del nefasto progetto del miliardario prestato alla politica: la soppressione e la violazi one del voto, l’esclusione dei migranti e delle loro famiglie, la restrizione dei diritti delle donne e il carattere militarista che si accompagna ad una contrazione dei diritti dei cittadini
LAURA CARLSEN

LEZIONI DI DONNE. LA PALESTINA IN CHIAPAS
La lotta anticoloniale delle donne valica con estrema naturalezza i confini nazionali e continentali, esercitando in pieno quella libertà di movimento che il razzismo istituzionale si affanna a negare alla frontiera tra Messico e Stati Uniti, in Europa e, naturalmente, ai check point dei Territori Occupati da Israele. Il racconto della partecipazione di una giornalista femminista molto impegnata nella lotta per l’affermazione dei diritti del popolo palestinese allo straordinario incontro internazionale delle Donne che Lottano convocato dalle zapatiste nel Caracol di Morelia, in Chiapas. Esistere è resistere nella vita di ogni giorno, là dove la rabbia e la dignità costruiscono le condizioni per ribellarsi al dominio del patriarcato, del capitale e dell’esercito di o ccupazione
MARIA LANDI
 

LA GUERRA È ANCHE DENTRO DI NOI
Anche oggi, terzo venerdì di protesta della Marcia del Ritorno, un morto e oltre mille feriti, 223 da proiettili sparati dai tiratori scelti israeliani. Numeri, persone. L’interpretazione di questo bel testo che ci invia Mimmo Cortese non è univoca, a noi pare chieda di restare aperta, un esercizio di libertà, bene quanto mai prezioso e raro di questi tempi. Quel che ci pare certo e davvero essenziale, tuttavia, è che in questa società non possiamo essere immuni da quel che combattiamo, si tratti del capitale, del potere-dominio o della guerra. La lotta politica ha certo una dimensione collettiva ma investe pure un conflitto costante che è anche dentro le nostre idee e le nostre pratiche, per questo si illude chi pensa che si tratti solo di sostituire un potere buono a un potere cattivo, una guerra giusta a una guerra sbagliata. A noi pare, però, che sia proprio la storia a insegnarcelo, anche se nei manuali non se ne trova facilmente traccia…
MIMMO CORTESE
 

STORIE DEL POSSIBILE
La redazione allargata di Comune promuove un incontro sulle esperienze diversamente connotate (solidali, sociali, mutualistiche, trasformative…), nate “dal basso” e locali, promosse in Italia e in Europa. “Storie del possibile, pratiche e ricerche a confronto” si terrà a Roma il 21 e 22 aprile
PROGRAMMA E INFORMAZIONI LOGISTICHE

FACCIAMO IL PANE INSIEME
“Cari Compagni, sì, Compagni, perché è un nome bello e antico – scrive Mario Rigoni Stern – che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino cum panis che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane… “. Sabato 21 aprile laboratorio di base di autoproduzione del pane – promosso dall’associazione La Strada – nello spazio sociale e culturale romano di Gordiani in comune (via Pisino 30, zona Villa Gordiani)
JLC

LA COSCIENZA COLLETTIVA DI DAVIDE
“In questo momento non possiamo illuderci di sconfiggere domani mattina Golia, ma possiamo (e dobbiamo) esercitare il nostro spirito critico e compattare le fila di quanti non si rassegnano ad accettare l’insensatezza di questo sistema…”
ROBERTO LI CALZI

Oggi abbiamo inseguito due bizzarri ciclisti nell’estrema periferia di Roma e li abbiamo visti intrufolarsi nel teatro della scuola Rodari. Altri Mondi Bike Tour, della compagnia SemiVolanti, ha portato un fantastico cabaret scientifico – nato dallo studio di testi di neurobiologia vegetale, etologia comportamentale, astrobiologia e “sociologia dei batteri” – per raccontare pratiche di tutela ambientale, per ragionare sul tema del tempo, per mostrare come si sono formate le galassie, per suggerire come è possibile cercare il lato sorprendente della natura per salvare l’uomo dal suo egocentrismo. Semi (volanti) di un apprendimento diverso
R.C.
 
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APPRENDERE PER CASO E METTERE IN COMUNE
Le scoperte, in una scuola di italiano per migranti, non finiscono mai. Di sicuro, mettere in comune alcuni aspetti della vita di ogni giorno contribuisce a creare comunità educanti. “Mustafa, il ragazzo curdo della Turchia, che è sempre molto assonnato… – racconta Lino Di Gianni, insegnante in Val di Susa -, qualche giorno fa, mentre parlavamo di cantanti…, si è messo a cantare, senza musica, un bellissimo motivo curdo. Aveva una voce molto intonata e si vedeva che era abituato a cantare in pubblico. Ha anche mostrato un suo video, dove lui canta con altri amici curdi… Mohammed, il ragazzo timido con una figlia piccola, ci ha invece raccontato di quando è stato otto mesi nelle carceri della Libia…”
LINO DI GIANNI

LA SCUOLA E IL TERRITORIO
Ci sono orizzonti, come quello della “scuola diffusa” e quello della “comunità educante“, che più di altri contribuiscono oggi a creare una scuola una società diverse, in cui i punti cardinali diventano pensiero critico, memoria, partecipazione e ricomposizione dei legami sociali. Tutte le iniziative che si muovono in uno scenario, non c’è dubbio, sono preziose: dal 16 al 22 aprile si tiene ad esempio la terza edizione della “Settimana della Scuola Pubblica” del VII Municipio del Comune di Roma (il più popoloso della città, l’unico con più di 300.000 abitanti), per sostenere e dare visibilità al grande lavoro che viene svolto ogni giorno nelle scuole dalle realtà associative, pur in presen za di mille difficoltà (tra i numerosi appuntamenti, l’inaugurazione del murales ai Rastrellati del Quadraro e il seminario sulla partecipazione al Consiglio Municipale delle ragazze e dei ragazzi) Insomma Scuola e territorio, meglio Scuola è territorio
ELENA DE SANTIS
 

PIANTATELA DI SRADICARE
Viviamo in un sistema di dominio che si fonda sulla messa al lavoro di qualsiasi corpo (inclusi quelli di bambini e animali), per questo boschi e foreste sono oggi considerati non come ecosistemi complessi, viventi e autonomi ma ma solo per la loro “valorizzazione energetica” (ovvero per la filiera del legno o come cippato e pellet per impianti a biomasse…). “Davanti all’urgenza di contrastare i cambiamenti climatici gli alberi andrebbero piantati e non certo divelti – scrive Patrizia Genitlini, oncoematologa -, dimenticando che essi non si limitano – tramite la fotosintesi – a fissare il carbonio nella loro struttura fisica, vivente, ma sequestrano anidride carbonica anche attraverso la respirazione dei loro apparati radicali…”
PATRIZIA GENTILINI

C’È UN SOLO GRANDE CORTILE
Volevano fare i loro profitti aggredendo il territorio senza troppo clamore, non pensavano potessero nascere movimenti territoriali determinati e capaci di camminare insieme come i No Tav, i No Muos, i No Ombrina, i No Triv, i No Tap. Ecco, la manifestazione del 21 aprile a Sulmona mostra prima di tutto l’ostinazione di quei movimenti. Per la cronaca pullman partiranno da L’Aquila (328 1210564), Pescara-Chieti (338 1195358), Teramo-Roseto-Giulianova (320 7249815), Ancona (329 4288108) San Benedetto-Martinsicuro (333 2701373), Lanciano (347 0543201), ma anche Roma-Avezzano (328 3197919), Campobasso (335 8191842), Termoli-Vasto (327 2660955). Sì, c’è solo un grande cort ile…
APPELLO
 

CAMMINIAMO INSIEME
Domenica abbiamo incontrato Paolo Piacentini, uno dei maggiori esperti di cammini in Italia, fondatore e presidente di Federtrek e autore di “Appennino atto d’amore” (edito Terre di mezzo). Abbiamo ragionato di molte cose, ad esempio del camminare come azione di trasformazione personale e sociale, ma anche di territori devastati dallo sviluppo e nonostante tutto ancora ricchi di comunità complesse quanto fragili. Poi, come in tutte le Taverne comunali, abbiamo condiviso cibo buono e vino in un angolo di Roma, Casetta rossa, a Garbatella, nel quale non si smette di immaginare e creare ogni giorno una città diversa. Insomma, una serata davvero piacevole. Alcune foto della Taverna
ALCUNE FOTO DELLA TAVERNA

 

AGENDA COMUNE:

ROMA, 21 E 22 APRILE STORIE DEL POSSIBILE

MANZIANA, 5 MAGGIO: LA TAVERNA DELLO YOGURTA

RIACE, 26 MAGGIO RETE DEI COMUNI SOLIDALI

LA CAMPAGNA PER SOSTENERE COMUNE:
UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI

 

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