La Siria e la propaganda mediatica

La Siria e la propaganda mediatica

È difficile per gli statunitensi scoprire cosa sta accadendo nel loro paese e in giro per il mondo. Ciò è dovuto al fatto che i media mainstream hanno il controllo quasi completo su ciò che essi vedono e ascoltano e perché quelle aziende sono strettamente legate allo stato. Anche la promessa di Internet, la sperata parità di condizioni per la comunicazione e la raccolta di informazioni, è sotto controllo delle multinazionali.

 

La Siria e la propaganda mediatica

 

La Siria e la propaganda mediatica

“Trump si protegge con la guerra, dato che i democratici e il resto dell’élite al potere sostengono il suo militarismo”.

È difficile per gli statunitensi scoprire cosa sta accadendo nel loro paese e in giro per il mondo. Ciò è dovuto al fatto che i media mainstream hanno il controllo quasi completo su ciò che essi vedono e ascoltano e perché quelle aziende sono strettamente legate allo stato. Anche la promessa di Internet, la sperata parità di condizioni per la comunicazione e la raccolta di informazioni, è sotto controllo delle multinazionali. Internet è oggetto di uno sforzo di censura ben coordinato e di un attacco contro siti di sinistra come Black Agenda Report.

Le bugie che hanno permesso a USA, Francia e Gran Bretagna di attaccare la Siria sono presentate senza contraddittorio. Le persone con conoscenze e competenze che potrebbero contrastare queste narrazioni sono scomparse dai giornali e dalle emittenti televisive. La stretta relazione tra lo stato profondo, i media multinazionali e l’élite dell’establishment, in patria e all’estero, continua senza ostacoli.

“Il primo ministro britannico Theresa May ha rifiutato di consentire un voto parlamentare sull’attacco missilistico siriano”.

Donald Trump potrebbe essere etichettato come fascista, ma ha attaccato la Siria con l’aiuto di Francia e Gran Bretagna. Pare che anche gli altri leader del cosidetto “mondo libero” siano fascisti. Di certo si comportano da fascisti quando calpestano i diritti di milioni di persone. Lungi dall’essere le nazioni “civilizzate” a cui Trump ha fatto riferimento nel suo discorso televisivo, questi tre paesi sono tra i più criminali che siano mai esistiti. Tutti e tre sono diventati ricchi con commercio di schiavi, genocidio di indigeni, con l’economia delle piantagioni nelle Americhe e con il furto di risorse in tutto il mondo. Ora imperversano contro la loro stessa gente. Il primo ministro britannico Theresa May si è rifiutata di consentire un voto parlamentare sull’attacco missilistico alla Siria, mostrando la vacuità delle pretese secondo cui la sua sarebbe una nazione democratica. Lo stesso si può dire dei suoi partner in questo crimine.

La Francia ha impoverito Haiti con quasi 100 anni di furti, ha ucciso gli algerini nelle strade di Parigi e mantiene finanziariamente dipendenti le sue ex colonie africane. L’ex presidente Nicolas Sarkozy intascò milioni di dollari da Muammar Gheddafi e poi lo fece assassinare, proprio come farebbe un boss mafioso. Ora, con l’aiuto dei propagandisti della stampa, hanno complottato in tutti e tre i paesi per ingannare milioni di cittadini mentre cercano di protrarre la loro aggressione da gangster contro la Siria.

“Sarkozy ha intascato milioni di dollari da Muammar Gheddafi e poi l’ha fatto assassinare, proprio come farebbe un boss mafioso”.

Se fosse permesso a giornalisti anche mediocri di riferire liberamente su questo tema, il crimine sarebbe ovvio. Considerate la cronologia degli eventi.
4 marzo: l’ex doppia spia russa Sergei Skripal e sua figlia vengono avvelenati con un agente chimico in Gran Bretagna. Il governo britannico incolpa immediatamente la Russia, che non ha alcun motivo per attaccare una spia che ha scambiato otto anni prima.
7 marzo: arriva a Londra per una visita ufficiale il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.
12 marzo: il presidente francese Emmanuel Macron afferma che la Francia attaccherà la Siria se vengono utilizzate armi chimiche.
Il giorno dopo l’esercito russo afferma di avere prove che un attacco chimico sarà effettuato contro i civili siriani come pretesto per la guerra.
16 marzo: la Francia avverte i giornalisti francesi di lasciare la Siria. 19 marzo: Mohammed bin Salman arriva a Washington.
8 aprile: Mohammed bin Salman si reca a Parigi per l’ennesima visita ufficiale. Lo stesso giorno i gruppi jihadisti finanziati dall’Arabia Saudita e gli Elmetti Bianchi, creati da un ufficiale dei servizi segreti britannici, affermano che un attacco con armi chimiche è avvenuto nella città di Douma.
14 aprile: gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna si uniscono nell’attacco missilistico.

“Con l’aiuto dei propagandisti della stampa hanno complottato in tutti e tre i paesi per ingannare milioni di cittadini”.

Gli aggressori sono molto trasparenti. Hanno tramato all’aperto. Poiché hanno dietro di sé dei media compiacenti, non hanno motivo di preoccuparsi. Nessun giornalista ha chiesto perché Sergei Skripal e sua figlia sono di fatto tenuti in ostaggio e viene loro negato l’accesso a funzionari russi come richiederebbe un trattato tra i due paesi. Nessuno mette in dubbio una dichiarazione stranamente formulata da Yulia Skripal ma emessa dalla polizia metropolitana di Londra in cui lei affermerebbe di non volere l’aiuto del suo governo o contatti con i suoi parenti.

Perché Mohammed bin Salman non dovrebbe tramare apertamente con i presidenti e i primi ministri? Chi lo interrogherà? Il New York Times, il MSNBC, il Washington Post, la BBC e la AFP certamente non lo faranno. Probabilmente non sapremo mai il nome della persona o delle persone che hanno avvelenato gli Skripal, ma il buon senso ci dice che quei tentati omicidi sono stati ordinati da qualcuno che ha interesse a creare un pretesto per la guerra.

“Hanno tramato all’aperto”.

L’attacco aereo in realtà è stato limitato a causa di negoziati dietro le quinte tra questi paesi. Il pericolo potrebbe assomigliare al teatrino di Kabul, ma nessuno dovrebbe supporre che sia davvero passato. I criminali a Washington, Londra e Parigi possono ancora spingersi troppo lontano e provocare una guerra calda.

Tutti e tre i capi di stato hanno le loro preoccupazioni. Macron è stato messo al potere per eliminare il welfare del suo paese e ogni residuo di politica di sinistra. La May sta lottando con i negoziati sulla Brexit e con crudeli misure di austerità che l’hanno resa tanto impopolare da evitare gli elettori. Trump può essere messo sotto accusa ma si protegge con la guerra, dato che i democratici e il resto dell’élite al potere sostengono il suo militarismo.

Indipendentemente dalle motivazioni individuali, questi tre personaggi rappresentano una minaccia per l’intero pianeta. Sono aiutati e incoraggiati dai media multinazionali che fungono da scribi e spacciano per realtà la propaganda di guerra. I processi di Norimberga dopo la seconda guerra mondiale stabilirono che pianificare una guerra aggressiva è un crimine, così come la propaganda che la promuove. La May, Trump e Macron sono colpevoli, ma lo sono anche i cosiddetti giornalisti. I tre criminali non potevano commettere le loro sporche azioni senza il loro aiuto.

di Margareth Kimberley, Black Agenda Report, 18/04/2018
L’originale inglese si trova qui.

Traduzione dall’inglese di Leopoldo Salmaso

19.04.2018 Redazione Italia

Quest’articolo è disponibile anche in: Inglese


 

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