Il 25 aprile dei partigiani jugoslavi

In occasione di questa Festa della Liberazione il nostro pensiero va innanzitutto alle località dell’Appennino centrale flagellate dagli eventi naturali degli anni recenti, che tuttora soffrono i ritardi e le incongruenze della ricostruzione ove non addirittura la persistenza dello sciame sismico.

 
 
Un po’ di sollievo per queste terre è dato adesso dal bel tempo, che le rende meta di numerosi visitatori i quali contribuiscono così alla ripresa delle attività economiche e sociali. Questo però non basta a contrastare l’oblio che pesa sulle vicende della lotta partigiana in quelle aree e in particolare sulla presenza di combattenti jugoslavi e di altre nazionalità al fianco degli italiani nel 1943-1944.

A Norcia, ad esempio, migliaia di visitatori non sospettano nemmeno che la lapide che si intravede in fotografia, collocata pochi metri oltre le recinzioni della “zona rossa”, possa avere qualcosa a che fare addirittura con una Repubblica Partigiana – la prima della Resistenza italiana.

 
 
In controtendenza è L’Aquila dove, nell’ambito dei festeggiamenti per la Liberazione, gli jugoslavi combattenti verranno ricordati esplicitamente.
Al Liceo Classico è inaugurato un Giardino dei Giusti, al cui interno una pianta è dedicata ad Amalia Agnelli che ospitò Panto Ćemović prima che questi venisse catturato e poi ucciso. Uno specifico omaggio sarà reso a questo martire il 25 Aprile a partire dalle ore 11 nel Cimitero monumentale cittadino presso la sua tomba – vuota, a seguito del trasferimento della salma nel Sacrario di Sansepolcro, ma preservata per il suo valore simbolico. Sulla vicenda di Ćemović si veda l’approfondimento a cura di Riccardo Lolli (che ringraziamo anche per queste segnalazioni). 
Alle ore 12 a Casale Cappelli, teatro di un epico scontro il 5 maggio 1944 tra nazifascisti e partigiani tra i quali Dušan Radonjić e Nikola Basekić, si renderà omaggio a Giovanni Vicenzo, caduto in quella occasione.
 
Nell’ambito della mostra fotografica allestita a cura dell’ANPPIA nel Parco del Castello (a partire dalle ore 16) un pannello sarà dedicato agli jugoslavi resistenti in città.

Sull’imperativo della salvaguardia della memoria storica della Resistenza nell’Appennino afflitto dagli eventi naturali e dall’incuria degli uomini segnaliamo il bell’articolo “Il luogo del sacro che ci rimane” apparso su Patria Indipendente, periodico ANPI, e ricordiamo la nostra campagna “Rete della Memoria e dell’Amicizia per l’Appennino centrale”. Si può contribuire a quest’ultima con il semplice gesto di destinare il 5 per mille a Jugocoord Onlus, la associazione cui ci appoggiamo per il finanziamento degli interventi di ripristino e valorizzazione in programma: è sufficiente compilare lo spazio riservato al cinque per mille sulle dichiarazioni dei redditi (CUD, 730, Unico) nel seguente modo:
     • apporre la propria firma nel riquadro “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale …” eccetera;
     • riportare il codice fiscale di Jugocoord – 97479800589 – nello spazio collocato subito sotto la firma.
 
 Grazie per il vostro aiuto. Buona Liberazione.

 

 

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