La mattina di questo 25 aprile 2018, è scomparso Alfredo Tradardi. Fondatore nel 2001, insieme alla sua compagna Diana Carminati, di International Solidarity Movement Italia. Un grandissimo studioso della questione palestinese, un uomo carissimo.
Ciao Alfredo, da oggi la causa palestinese sarà un po’ più orfana
La mattina di questo 25 aprile 2018, è scomparso Alfredo Tradardi. Fondatore nel 2001, insieme alla sua compagna Diana Carminati, di International Solidarity Movement Italia. Un grandissimo studioso della questione palestinese, un uomo carissimo.
La sua dedizione alla causa palestinese ha prodotto, al fianco di Diana Carminati, una decennale ricerca precisa e molto profonda sulle origini e sul perché della Nakba, della esistenza dello stato d’Israele, della pulizia etnica della Palestina.
La sua opera di altissimo valore politico, che va oltre la mera conta dei morti ammazzati, degli arresti arbitrari, delle torture, degli abusi e sopraffazioni dello stato d’Israele sulla popolazione palestinese, rappresenta per l’entità sionista una spina nel fianco.
Lavorando sempre in modo corale, Alfredo ha tradotto e curato testi come “Non ci sarà uno stato palestinese” di Ziyad Clot, pubblicazione che documenta la annosa farsa del processo di pace tra lo Stato d’Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese; “La pulizia etnica della Palestina” di Ilan Pappé, lettura imprescindibile che smonta la vulgata israeliana sulla nascita dello stato d’Israele; “Sposata a un altro uomo” di Ghada Karmi, studio articolato e approfondito che conduce alla soluzione di uno Stato unico, laico e democratico nella Palestina storica.
Alfredo ha anche curato e scritto a più mani, libri come “Boicottare Israele: una buona pratica non violenta”, insieme a Diana Carminati; “Gaza e l’industria israeliana della violenza”; “Esclusi, la globalizzazione neoliberista del colonialismo d’insediamento”, insieme a Enrico Bartolomei e Diana Carminati.
La sua ricerca, confortata sempre da documentazione corposa e autorevole, mai improvvisata, denuncia in modo aperto e inequivocabile il disegno sionista e tutte le sue aberrazioni.
Seguendo nel tempo il suo lavoro ho compreso la questione palestinese come non ero riuscita a fare prima, in tanti anni di militanza e solidarietà per la causa. L’opera di Alfredo Tradardi è un continuo esercizio del senso critico che porta a galla meccanismi, miti strumentali, connessioni profonde e indissolubili tra l’entità sionista e le cosiddette democrazie avanzate dell’Occidente, e non solo, che hanno dato vita e che mantengono in vita la questione e la mattanza palestinese.
Adesso senza di lui la causa palestinese sarà un po’ più orfana.
Stefania Russo