“Se oggi le forze di emancipazione sono così deboli è proprio perché hanno perso il contatto con l’intuizione del ‘68. Non si interrogano più sulle forme di vita desiderabili, ma si limitano alle opinioni critiche, alle politiche comunicative, alla resistenza in cui niente resiste”.
LE POLITICHE DEL DESIDERIO
Se oggi le forze di emancipazione sono così deboli è proprio perché hanno perso il contatto con l’intuizione del ‘68. Non si interrogano più sulle forme di vita desiderabili, ma si limitano alle opinioni critiche, alle politiche comunicative, alla resistenza in cui niente resiste. Per riprendere l’iniziativa, dobbiamo porre di nuovo la questione sul piano del desiderio: che tipo di esseri umani siamo? E come vogliamo essere? Ma occorre farlo in condizioni diverse, perché oggi viviamo in un’altra economia del desiderio, molto diversa da quella degli anni Sessanta. Il neoliberalismo non solo reprime o disciplina, ma intensifica le energie: mobilita, agita, stimola. Non più verso il risparmio, la moderazione, la serietà, ma verso il superamento indefinito di noi ste ssi. Non vieta ma impone, alimenta un tremendo “potere” interno che siamo portati a credere nostro. Eppure, accade anche qualcos’altro: nel farsi carico del desiderio il neoliberalismo lo maltratta e provoca un’enorme sofferenza. Ed è da lì che può nascere la speranza di una lotta che non è necessariamente epica, eroica e nemmeno solo collettiva. Possiamo recuperare il contatto col nostro desiderio come centro di gravità, cercare di interrompere la logica predatoria della relazione con tutto, affermare altre intensità (più sottili, con alti e bassi) e un’altra relazione con esse. Le cose, nella sostanza, si possono cambiare solo iniziando a vivere in un altro modo. Questa è l’intuizione del ‘68. Oggi sono solo cambiate le condizioni e i termini della sfida
AMADOR FERNÁNDEZ-SAVATER
CAMPI “NOMADI” E QUESTIONE ZINGARA
L’Italia resta il paese dei campi. Non abbiamo il coraggio di dire che si tratta di un vero apartheid. Il problema non sono solo le condizioni di estremo degrado nelle quali tanti adulti e tanti bambini sono costretti a vivere ma prima di tutto l’auto-stigmatizzazione, l’interiorizzazione dello sguardo altrui che segna la vita delle comunità rom. Abbiamo un deficit di conoscenza che fa diventare “nomadi” migliaia di persone che non lo sono, alimenta violenza e rimuove la realtà. “Il nomadismo rom storicamente e attualmente – ricorda Dimitris Argiropoulos -, è prassi di resistenza, della loro resistenza per evitare la violenza subita da parte del bianco, dell’europeo…“. Il trionfo delle “retoriche” securitariste dimostra che “non siamo in grado di fare politica impostando relazioni che disconfermano, non il conflitto, ma la violenza…”
DIMITRIS ARGIROPOULOS
ESPORSI ALLA FALSIFICAZIONE FA BENE
Abbiamo bisogno di domande, di scoprire che sbagliare è la porta per apprendere, di non restare impigliati in quello che ci sembra ovvio, di accettare che la conoscenza sia un processo fragile che si nutre di passione. In questo modo possiamo imparare a combattere la stupidità che ci impedisce di vedere, tra le molte cose, che collaborare è meglio per tutti e che la guerra è sempre una perdita. Ecco perché è importante educare alla scienza oggi. Una brillante conversazione tra il maestro Franco Lorenzoni e il fisico Carlo Rovelli
FRANCO LORENZONI E CARLO ROVELLI
L’AMBIENTALISMO CHE NON CAMBIA IL MONDO
Se l’ambientalismo non è riuscito a incidere nella politica e nella società secondo Alberto Cianciullo è per l’emersione del movimento della decrescita. Ma la critica del giornalista di Repubblica – che pur ha contribuito a raccontare al grande pubblico i gravi problemi ecologici del pianeta -, spiega Paolo Cacciari, non raggiunge mai il sistema socio-economico nel suo complesso. Come dire gli ambientalisti non devono occuparsi di capitalismo, economia della crescita, neoliberismo… . “Per lui le cause dei disastri ambientali non risiedono nelle logiche e nei meccanismi strutturali della società dominata dalla ragione economica e del denaro su ogni altro fattore produttivo, ma solo negli eccessi di prelievi di materiali non rinnovabili…”. D el resto, la crisi ambientale e quella climatica si nutrono da ormai molti anni della retorica dello sviluppo sostenibile, dell’economia circolare, della green economy. In realtà, secondo Cacciari, l’ambientalismo ha fallito prima di tutto per “la mancanza di una visione di società credibile e desiderabile, più corrispondente ai bi-sogni dell’umanità, cioè, una società davvero diversa da quella che conosciamo…”
PAOLO CACCIARI
NO, ISRAELE NON È UNA DEMOCRAZIA
La storia, anche quella precedente al 1967, e la geografia, si guardi anche solo l’espansione coloniale che divora la terra intorno ai villaggi palestinesi, mostrano in modo evidente come la pretesa di definirsi uno (il solo) stato democratico circondato dai regimi arabi sia solo un mito israeliano nato per coprire una realtà distorta triste e sanguinosa. Quel mito, alimentato dalla tradizionale esemplare efficacia delle costruzioni mediatiche come delle operazioni militari, nonché dai molti e potenti amici di Israele nel mondo, resiste – fuori ma, soprattutto, dentro lo Stato di Israele – a ogni evidenza dei fatti: massacri, esecuzioni di civili (bambini compresi), torture, impunità, demolizioni, repressione del dissenso non solo dei Palestinesi che vivono a Gaza e in Cisgiordania ma anche dei cittadini israeliani di serie B. Eppure, ci sono Israeliani, come lo storico Ilan Pappé, che da decenni non hanno mai cessato di raccontare la verità8
ILAN PAPPÉ
I FIGLI DELLA PACCHIA
“Loro entrano in classe, si siedono in un banco vuoto… Sorridono. Parliamo del loro bambino… Chiediamo dove vanno in vacanza – scrive Penny, maestra – Loro ci parlano del centro estivo: Karate, calcio, inglese… per una, due o tre settimane. “Si diverte così tanto”, dicono sorridendo. Poi mare. Montagna. Campagna con i nonni. Che il rapporto con i nonni è importante… Loro sono bianchi e italiani… Lei entra in classe, si siede in un banco vuoto… Ha il viso stanco, il corpo appesantito. Parliamo della sua bambina… Le regaliamo dei libri: tre, quattro… Non ne hanno in casa. Le chiediamo se ha un computer, e io mi pento immediatamente di quella domanda. Non le chiediamo dove vanno in vacanza, forse, per paura. Lei ha voglia di parlare, ci dice che si è informata per i centri estivi: Karate, inglese, musica… ma sono troppo cari. Che se la porterà dietro la sua bambina. Al lavoro. Sulle spiagge. A casa della signora di cui si occupa. Lei è nera e straniera… Mentre parla immagino i miei bambini… SEGUE QUI
PENNY
IL GIOCO DELLO SBIRRO IMPROVVISATO
In Italia il controllo politico sulle polizie è diventato limitato, del resto non c’è mai stata attenzione dei politici su come funzionano le polizie, tanto che i neo-ministri dell’interno se non vogliono scivolare in gaffe hanno interesse a seguire quanto consigliano loro i funzionari dell’apparato ministeriale. Intanto, mentre qualsiasi operatore di polizia oggi sa bene che l’andamento della criminalità mostra un netto calo di tutti i reati e in particolare di quelli più gravi, l’ultimo ministro approdato, come spiega Salvatore Palidda, continua a recitare “il ruolo di tribuno imitando un po’ il duce e un po’ Trump… In sostanza mister Salvini ripete il gioco della distrazione di massa…: agitare fa lse insicurezze per nascondere le insicurezze che colpiscono la maggioranza della popolazione… La Pianura padana ad esempio è una delle due zone più inquinate d’Europa… E anche la zona la più alta diffusione di economie sommerse…”. Ecco perché è “più che mai importante sostenere i pochi operatori delle polizie che sono antifascisti, antirazzisti e antisessisti…”
SALVATORE PALIDDA
CHI CI GUADAGNA CON L’IMMIGRAZIONE?
Il vero business sulla pelle dei migranti non avviene in mare ma sulla terraferma, tocca le cosiddette “politiche per l’accoglienza” e si sviluppa nella sfrenata competizione per intascare denaro pubblico. Chi grida all’invasione costruendo castelli di menzogne in realtà lo alimenta, così come la dichiarata volontà di Salvini di bloccare gli sbarchi è una colossale menzogna. L’intendimento è infatti non bloccare gli sbarchi ma controllarli, impedendo che le Ong italiane e straniere che oggi operano nel Mediterraneo possano metterci il becco. Appare già chiaro che solo i migranti raccolti dalle navi della marina militare potranno attraccare nei porti italiani. Lo scopo è duplice: da un lato, procedere alla mili tarizzazione del flusso dei migranti, dall’altro garantirne un flusso costante per poter perpetuare il business dell’accoglienza
ANDREA FUMAGALLI
SOMMERSI E AFFOGATI. LA GUERRA AGLI ULTIMI
La guerra degli Stati europei ai migranti è ormai evidente. Meno noti, come racconta Guido Viale, sono il destino di coloro che sono respinti ma anche l’impegno di persone, comitati e comunità, certo per ora minoritario, “deciso a non svendere la propria umanità…”
GUIDO VIALE
COME SAREBBE UN MONDO SENZA DI NOI
Ma davvero riuscite a immaginarlo un mondo senza migranti? La paura è diventata la vostra fedele compagna di talamo e gli occhi faticano a trovare un fratello. Senza di noi finireste proprio male. Un mondo senza di noi somiglierebbe a una giostra senza bambini, a un parco senza giochi. E dovreste cominciare da capo a cercare un altro nemico…
MAURO ARMANINO
BAMBINI IN GITA ALLA BASE USA DI SIGONELLA
Settimane di centri estivi e di Grest, i gruppi ricreativi parrocchiali, quale occasione migliore per accompagnare bambini e bambine in una bella gita nella grande base Nato di Sigonella, piattaforma per le operazioni di bombardamento con droni e caccia? Che belle le foto gentilmente diffuse dal parroco! Intanto il Comando dell’Aeronautica militare fa sapere che nella base a partire dal prossimo anno scolastico si moltiplicheranno anche le attività di Alternanza scuola-lavoro. Evviva, tutti in mimetica! Il mondo che non ci piace non dipende solo dall’orrore profuso dai Trump e dai Salvini…
ANTONIO MAZZEO
TESINA ADDIO
Dal prossimo anno la cosiddetta tesina dell’esame di stato andrà in soffitta per lasciare spazio a una relazione sul percorso di alternanza scuola lavoro. “Se è vero che molti studenti si riducevano all’ultimo minuto per preparare e sviluppare la tesina, rifugiandosi spesso in percorsi già fatti da altri – scrive Matteo Saudino -, e altrettanto vero che negli anni abbiamo potuto assistere a percorsi di approfondimento personale molto curati e originali… Cancellare la tesina a favore di metariflessioni su eventuali competenze acquisite dagli studenti, attraverso la cessione obbligatoria di ore di lavoro gratuito, mi pare un evidente passo indietro… Se la scuola deve continuare a trasformarsi in un laboratorio di flessibilità, precarietà, obbedienza funzionale e consumo acritico, la strad a intrapresa è ancora una volta quella giusta…”
MATTEO SAUDINO
UGO BIGGERI
ROMA. PANORAMICA SULLE CASE POPOLARI
Provare a censire il numero di chi ci vive non è facile ma si può tentare, ma quando si cerca il numero degli alloggi fornito dalle case popolari di Roma la situazione si fa molto più complessa. Questa “mapparoma” è la prima aperta ad una collaborazione con altri studiosi di Roma, in modo da allargare l’ambito delle osservazioni ad altri temi di interesse per approfondire le dinamiche in corso nella città. Ci aiutano i dati e le analisi di Enrico Puccini, autore del libro “Verso una politica della casa” e animatore del blog Osservatorio Casa Roma. Il numero delle persone che abitano in alloggi ERP a Roma è paragonabile a quello della popolazione di un intero municipio, circa 170mila persone. Definire con esattezza il numero degli alloggi in regime ERP sarebbe però una questione prioritaria, poiché il patrimonio pubblico è da sempre lo strumento privilegiato per contrastare il disagio abitativo, e i problemi gestionali sono complessi e di difficile soluzione se non affrontati con una strategia pluriennale
AA.VV.
LA CAMPAGNA PER SOSTENERE COMUNE:
UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI
APPUNTAMENTI CONSIGLIATI:
29 GIU MONDEGGI-FI COMPLEANNO DI MONDEGGI BENE COMUNE
29 GIU BOLOGNA MUTUALISMO, CONFLITTO E SOLIDARIETÀ SOCIALE
29 GIU OSTIA-RM IL CORAGGIO DI EDUCARE
20 GIU MILANO PRIDE 2018
3 LUG COLLE VAL D’ELSA PARLARE DI CIBO E DECRESCITA CON LATOUCHE
27/30 LUGLIO VENAUS-VALSUSA FESTIVAL ALTA FELICITÀ