Il ministero della Difesa della Russia ha pubblicato i risultati intermedi raggiunti durante l’operazione anti-terrorismo in Siria. Secondo i dati negli attacchi lanciati dalla Russia nella Repubblica araba siriana sono stati eliminati oltre 86.000 terroristi, oltre a 830 capi di bande criminali.
86.000 terroristi eliminati, il 96,5% del territorio liberato: le cifre dell’operazione russa in Siria
Più di 63.000 soldati russi hanno partecipato ai combattimenti durante la missione antiterrorismo in Siria
Il ministero della Difesa della Russia ha pubblicato i risultati intermedi raggiunti durante l’operazione anti-terrorismo in Siria. Secondo i dati, rivelati attraverso un video pubblicato sulla pagina ministeriale ufficiale, negli attacchi lanciati dalla Russia nella Repubblica araba siriana sono stati eliminati oltre 86.000 terroristi, oltre a 830 capi di bande criminali.
Inoltre, a seguito degli attacchi aerei e missilistici, sono stati distrutti 121.466 bersagli dei terroristi, tra cui 970 campi militari, 20.513 basi di appoggio, 9.941 depositi con munizioni e carburante e materiali lubrificanti; 649 carri armati, 731 veicoli da combattimento di fanteria e 8.927 veicoli con sistemi antiaerei.
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Nel quadro dell’operazione, la Russia ha testato 231 armi moderne, che hanno dimostrato un’elevata efficienza, ha affermato il ministero. Più di 63.000 soldati russi, tra cui 434 generali, hanno avuto esperienza di combattimento.
D’altra parte, gli specialisti russi hanno liberato più di 19.000 edifici e hanno disattivato più di 100.000 dispositivi esplosivi.
“Ogni giorno, nel cielo siriano, hanno effettuato voli fino ad un massimo di 70 droni, come Forpost e Orlan-10”, ha riferito il ministero russo. In totale, i droni hanno effettuato più di 25.000 voli di ricognizione aerea. Di conseguenza, sono stati rilevati circa 47.500 bersagli nemici.
Grazie al sostegno della Russia, le truppe governative di Damasco sono riuscite a recuperare il 96,5% del territorio del paese, dopo la liberazione di 1.411 località. Il restante 3,5% fa parte della zona smilitarizzata di Idlib.
Il dato contrasta con l’8% che le autorità siriane controllavano secondo i dati dal 30 settembre 2015, quando il Senato russo ha approvato l’entrata in azione della sua aviazione in Siria dopo che il presidente siriano Bashar Al Assad ha chiesto aiuto militare a Mosca per combattere i terroristi.