La California vota per l’abolizione delle armi nucleari

Il voto dello Stato della California, di sostegno al Trattato di proibizione per le armi nucleari, dimostra che i risultati sostanziali si ottengono con la capacità di lavoro effettiva, mentre non serve litigare per l’uso di sigle, per quanto prestigiose per carità, che poi non si è in grado di gestire come iniziativa politica.

 

Commento di Alfonso Navarra, portavoce dei Disarmisti esigenti

Il voto dello Stato della California, di sostegno al Trattato di proibizione per le armi nucleari, sospinto dalla Campagna “Recediamo dal baratro”, dimostra che i risultati sostanziali si ottengono con la capacità di lavoro effettiva, mentre non serve litigare per l’uso di sigle, per quanto prestigiose per carità, che poi non si è in grado di gestire come iniziativa politica, soprattutto come iniziativa politica di base.

Sottolineo che un fronte importante di coinvolgimento è il movimento per la giustizia climatica.
In questo senso va il testo base di mozione che abbiamo preparato per possibili iniziative parlamentari preparato dalla conferenza stampa “SIAMO TUTTI PREMI NOBEL CON ICAN” (e ribadito anche in altre iniziative effettuate nella sala stampa del Senato).

Questi i tre obiettivi fondamentali che avanza il nostro, condiviso, testo base di mozione:
1) firmare e ratificare il Trattato per l’interdizione giuridica degli ordigni nucleari, adempiendo anche per questa nuova via agli obblighi del Trattato di non proliferazione interpretati con uno spirito conforme alla nostra Costituzione;

2) adoperarsi nelle COP (Conferenze delle Parti) che proseguono il percorso per la giustizia climatica dell’accordo di Parigi, la prossima si terrà in Polonia a Katowice, dal 3 al 4 dicembre 2018, affinché sia integrato e potenziato il quadro giuridico che riconosca l’Umanità in quanto tale quale soggetto di diritti preminenti rispetto all’autodifesa degli Stati. Questo a partire dal principio di sopravvivenza che può essere assicurato anche per la via di ricomprendere, nel Patto per salvare il Pianeta, quanto sostenuto, in interpretazione convergente ed armonizzata, dalla Dichiarazione dei Diritti universali dell’Umanità e dalla Carta della Terra, sul diritto alla pace e sul diritto al disarmo nucleare;

3) avviare, nell’immediato, un percorso che porti alla totale rimozione, da parte degli Stati Uniti, delle armi nucleari presenti nelle basi e/o transitanti nei porti italiani, essendo necessario che il nostro Paese sia coerente e credibile nel supportare la volontà manifestamente maggioritaria degli Stati di pervenire ad un mondo libero dalla minaccia della guerra nucleare, che è, in virtù degli scenari dell’inverno nucleare, anche minaccia di sconvolgimento ambientale e climatico.

Lo slogan “SIAMO TUTTI PREMI NOBEL PER LA PACE CON ICAN” è diventato anche una campagna da portare avanti con un canale dedicato su You tube, con videotestimonianze che invitano le associazioni antinucleari a diventare partner della Rete ICAN.

https://www.youtube.com/channel/UCFWikKgRr7k21bXHX3GzE9A

Segnaliamo in proposito gli interventi, oltre che del sottoscritto, di Alex Zanotelli, Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Laura Tussi, Fabrizio Cracolici ed altre personalità ed attivisti nonviolenti.

Così come è avvenuto nella scorsa legislatura, l’istanza antinucleare può e deve essere riproposta a partire dallo scontro che occorre riaprire sulla revoca della partecipazione italiana al programma F-35, tenendo presente che l’opposizione al cacciabombardiere nucleare è stato anche uno dei cavalli di battaglia del M5S, forza oggi approdata al governo.

Personalmente sull’argomento sto lavorando ad un dossier che spero coinvolga altri soggetti competenti e legati alle esigenze del movimento di base.

Ricordo infine che in preparazione della ripresa delle attività politiche a settembre, c’è da pensare  come rilanciare e valorizzar il denso e preveggente comunicato che costituisce il Coordinamento per il disarmo nucleare.

Esso è pubblicato on line alla URL:  https://www.petizioni24.com/mobilitiamoci_per_ican

 

Alfonso Navarra

 

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