“Nelle viscere della storia”

«L’“immensa esperienza negativa” che si è accumulata nelle “viscere della storia” nel corso dell’ultimo secolo, come conseguenza del fatto che sono stati considerati condizione quasi esclusiva del cambiamento i rapporti di produzione, oggi esce allo scoperto attraverso la retorica populista delle destre occidentali…»

 

NEWSLETTER DI COMUNE

 

NELLE VISCERE DELLA STORIA

«L’“immensa esperienza negativa” che si è accumulata nelle “viscere della storia” nel corso dell’ultimo secolo, come conseguenza del fatto che sono stati considerati condizione quasi esclusiva del cambiamento i rapporti di produzione, oggi esce allo scoperto attraverso la retorica populista delle destre occidentali. Ma, se non ne abbiamo paura e, soprattutto se non abbiamo fretta di cancellarla o imitarla – scrive Lea Melandri -, forse è l’occasione per dare finalmente cittadinanza a “esperienze essenziali del vivere umano”… Prima che la barbarie, come ritorno a forme arcaiche di violenza, prenda il sopravvento, dovremmo tentare – come è stata per la generazione “imprevista” di giovani e donne nel ’68 -, a farci noi “barbari&rdqu o;, estranei e creativi, rispetto a una civiltà esaurita e sempre più disumanizzante…»
LEA MELANDRI

RENDERE VISIBILE IL CAMBIAMENTO
Prende il via un lungo e articolato percorso per dar vita al primo Forum sociale mondiale delle economie trasformative. Si terrà a Barcellona nel 2020 e cercherà di dare risposte concrete a chi è alla ricerca di percorsi e progetti condivisi che possano, partendo dalla dimensione locale, provare a invertire la rotta intrapresa dai modelli economici dominanti. L’obiettivo è un’agenda globale, che definisca alcune delle azioni e degli scenari non teorici verso la costruzione di una società post-capitalista. Il percorso prevede un primo grande appuntamento internazionale nell’aprile prossimo ed è stato avviato da alcune reti internazionali che stanno lavorando e mettendo in connessione le esperienze e le pratiche di economia sociale e solidale già molto diffuse in ogni continente.Anche in Italia la Rete Economia Solidale si sta attivando per raccordarsi con altre reti nazionali e seguire questo percorso  RICCARDO TROISI

IL VOLTO DI STEFANO, DENTRO DI NOI
In “Sulla mia pelle” non assistiamo come testimoni oculari al pestaggio di Stefano Cucchi, che avviene dietro una porta chiusa. “Non c’è bisogno di vederlo. Non abbiamo necessità che si indugi su particolari cruenti… – scrive Carlo Francesco Ridolfi – Molto più efficace, molto più intenso, molto più utile a scavare e incidere nella nostra memoria estetica e etica è il volto scavato, sofferente, martirizzato di Stefano. A questo proposito è davvero impressionante e memorabile il lavoro di interpretazione di Alessandro Borghi…”. Un racconto convincente da tutti i punti di vista, nel quale “gli apparati dello Stato disvelano la banalità di un male quotidiano che riguarda tutti noi….”
CARL O RIDOLFI

NESSUN GOVERNO POTRÀ PIEGARCI
L’accusano di violenza aggravata per aver camminato e gridato contro una repressione, inaudita quanto senza motivo, della comunità mapuche Vuelta de Rio, nella Patagonia che si suol definire “argentina”. Moira Millán è colpevole di ben altro. È una delle più appassionate e note protagoniste di una resistenza che nessun dominio colonizzatore è mai riuscito a piegare. Non solo fa orgogliosamente parte di una famiglia di “teste calde” (il gemello Mauro è stato portavoce della comunità che ha denunciato l’usurpazione della terra da parte dei Benetton nel caso che ha aperto gli occhi di mezzo mondo, quello della famiglia Curiñanco), ma soprattutto promuove movimenti, come quello delle Mujeres indig enas por el buen vivir, che hanno un enorme valore strategico: riescono a fondere l’idea della difesa del corpo delle donne con quella del territorio. Si tratta di una minaccia, per il governo argentino (e non solo), di portata rilevante, proprio perché capace di andar oltre il ghetto mediatico del conflitto “etnico”, com’è avvenuto con l’assassinio di Santiago Maldonado. Fra otto giorni, Moira comparirà davanti ai giudici per rispondere di quanto ha già raccontato: “Ho visto le lacrime di uomini anziani, ho ascoltato la voce dei giovani che si rompeva mentre il grido di rabbia annegava nelle loro gole. Erano sottomessi al pianto, ho visto il dolore e la pena finire in un pozzo nella voce di un’anziana, il suo spirito era stracciato. Potevo restare indifferente?”
LAURA CARLSEN
 

TAP, L’ANALISI COSTI-BENEFICI NON ESISTE
Ricordate la recente lettera al governo del movimento No Tav, che ha svelato come burocrazie e lavori per la Torino-Lione siano molto attivi, nonostante diversi annunci? In Salento, fanno sapere i No Tap, pare che le cose non siano molto differenti. C’è un ministro che, a proposito dell’importanza del gasdotto transadriatico, rimanda a un altro ministro. Quest’ultimo preferisce tacere. Uno dei ministri che contano più di altri fa capire invece che non sopporta la politica dei movimenti territoriali. Poi c’è una ministra, che alle contestazioni dei suoi elettori salentini aveva detto più volte di aver letto le carte sui costi-benefici, ci mancherebbe, ma non trova sponda nelle risposte del suo Capo di Gabinetto… Intanto per i “grandi” media non ci sono dubbi: i vantaggi dell’opera sono infiniti, peccato che, ora è ufficiale, l’approvazione dell’opera Tap sia avvenuta senza attivare alcuna analisi, documentabile e verificabile, degli effettivi benefici. Benvenuti nel circo dell’ipocrisia e del profitto
MOVIMENTI E COMITATI NO TAP

STORIE CHE NESSUNO RACCOGLIE, NÈ ASCOLTA
“La vedo spesso quella ragazza, parla da sola in una lingua indecifrabile… Gira così senza meta. La gente per strada la evita… – scrive Emilia De Rienzo – Eppure tutti lo sanno, non ha mai fatto del male a nessuno. Se l’avvicini si ritrae… Porta con sè storie feroci, mai piante… Qualcuno sa che hanno più volte abusato di lei, sa che per quanto la sua neanche qui non sia più vita, non vuole più tornare da dove è venuta… Speculare a questa immagine di donna che ricorda la carovana di gente che attraversa mari e monti per trovare un luogo in cui finalmente riposare, è la nostra indifferenza che ha fatto presto, molto presto a trasformarsi in crudeltà… Ci sentiamo impotenti. Ci hanno priva to della speranza di cambiare il mondo, ma proprio per questo dobbiamo agire: è invece possibile resistere, crearne uno nuovo di mondo, qui e ora, tra le rovine del vecchio…”. Si tratta di a cominciare dai gesti, dai nostri volti, dal nostro corpo, dalla vita di ogni giorno, dai nostri territori…
EMILIA DE RIENZO
 

UN SOLO DISEGNO, CON DIVERSI INTERPRETI
Da almeno quattro anni il disegno repressivo di colpire l’autonomia sociale e costruire popolazioni nemiche ossessiona i governi italiani. Le sistematiche invenzioni mediatiche sull’emergenza sicurezza e il mantra sulla tutela della proprietà alimentano i tentativi di oscurare i problemi strutturali dell’abitare, che mostrano intanto livelli di gravità sempre più profondi e incancreniti. La sola risposta elaborata dai provvedimenti che portano le firme di Lupi, Minniti e Salvini è sterilizzare lo spazio pubblico dalle presenze e dalle attività considerate indecorose e dagli appartenenti alle rinnovate classi che potenzialmente minacciano l’ordine delle cose esistente. Una parte della popolazione ha cercato nelle pratiche collettive dei movimenti per l’abitare un’alternativa all’isolamento. L’autorganizzazione di politiche per la casa, anche attraverso il riutilizzo di immobili vuoti, ha proposto soluzioni concrete a parti della società che non possono aspettare
GENNARO AVALLONE
 

ITALIA SOTTO INCHIESTA, INTERESSA?
Ci sono libri e inchieste che illuminano territori e ribaltano poteri 
ALESSIO DI FLORIO

LA BASILICATA NON È UNA GROVIERA
La Regione sospende la produzione petrolifera del centro di Tempa Rossa
LUCA MENES

A CHI INIZIA LA PRIMA ELEMENTARE
Dieci segreti sussurrati all’orecchio delle bambine e dei bambini che inizieranno la scuola elementare (senza farli conoscere troppo in giro)
GIANLUCA GABRIELLI

MIRAGGI MIGRANTI
La riapertura della scuole può essere un’occasione per mettere in discussione il clima di odio e paura sempre più diffuso e perfino legittimato dalle istituzioni? Come redazione di Comune abbiamo accolto l’invito della Rete di Cooperazione Educativa a promuovere iniziative rivolte a insegnanti, educatori, genitori per legare i temi dell’accoglienza, della condivisione e dell’educazione: è nata nata così, in modo spontaneo, una due giorni (6 e 7 ottobre) quanto mai importante e bella con oltre dieci splendidi laboratori e incontri di approfondimento tra educazione interculturale e pedagogia critica ospitati a Roma all’interno di Fabbrica di Roma ReAct, festival multidisciplinare. Ecco i titoli dei laboratori-incontri e le informazioni su come prenotarsi

 

APPUNTAMENTI CONSIGLIATI:

15 SETTEMBRE – GENOVA. CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Non stop di parole, musica, teatro e danza aperta alla città

FINO AL 16 SETTEMBRE – ROMA. VISIONARIA FEST
Festival della razza umana alla Villetta a Garbatella

14/16 SETTEMBRE – MIRA (VE). SI PUÒ FARE
Festival nazionale del commercio equo e solidale

14/16 SETTEMBRE – GIOVINAZZO DI BARI. MONETE ALTRE
Scuola-laboratorio

14/16 SETTEMBRE – CECINA MARE (LI). CRISI: DIECI ANNI BASTANO
Università popolare di Attac Italia

16 SETTEMBRE – ROMA. UNA CITTÀ OLTRE LA RETE
Open day Baobab

7 OTTOBRE – ROMA. LA SCUOLA SENZA MURA
Tavola rotonda promossa dalla redazione di Comune

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