Mimmo Lucano: siamo tutti colpevoli e complici

Mimmo Lucano: siamo tutti colpevoli e complici

A poche ore alla manifestazione in solidarietà con Mimmo Lucano #Riace non si arrende, e dopo un lavoro organizzativo che nei pochi giorni trascorsi dal suo arresto è stato un tour de force, il paese, dice Giovanni Maiolo, neo presidente della Rete Comuni Solidali, è già “invaso” dai giornalisti.

 

Mimmo Lucano: siamo tutti colpevoli e complici

Mimmo Lucano: siamo tutti colpevoli e complici
(Foto di https://www.facebook.com/acquabenecomune/)

di Silvia Marastoni

Mentre mancano poche ore alla manifestazione in solidarietà con Mimmo Lucano #Riace non si arrende, e dopo un lavoro organizzativo che nei pochi giorni trascorsi dal suo arresto è stato un tour de force, una vera e propria corsa contro il tempo, il paese, dice Giovanni Maiolo, neo presidente della Rete Comuni Solidali, è già “invaso” dai giornalisti.

«Quella che stiamo vivendo», racconta, «è una situazione surreale: se da un lato c’è – e non finisce – lo stupore per quel che sta succedendo, dall’altro c’è la gioia di trovare una partecipazione, una condivisione grandissime. Un sostegno che arriva da tutte le parti e che non si vedeva da tempo. La sensazione è che intorno a questa vicenda di Mimmo si stia riunificando un pezzo di società. Sembra che questa vicenda paradossale – Domenico Lucano che finisce arrestato – stia facendo da catalizzatore per una parte del Paese che c’è, che sembrava aver perso la voce, ma che invece la sta ritrovando. Manifestazioni in contemporanea con quella che domani si terrà qui, o che l’hanno preceduta già oggi, sono state organizzate in tutte le grandi città italiane – e non solo –, ma anche in Europa, a Londra, Parigi, Barcellona… E a Riace, domani, prevediamo l’arrivo di 10.000 persone».

Nonostante la scomodità e la difficoltà di raggiungerla, quest’estrema periferia del Paese, per molte e molti, sembra essere diventato il suo centro.

Sebbene ci si sia messo anche il meteo ad ostacolarla, l’iniziativa in serata è stata ancora una volta riconfermata. «A Riace domani verranno da tutto il centro-sud (Puglia, Campania, Sicilia…), ma anche da Bologna, da Genova e da altri centri lontani… I pullman prenotati non si contano più… Ma anche chi non potrà esserci potrà starci vicino, seguire e vivere insieme a noi questa giornata: Radio Radicale, infatti, trasmetterà la diretta integrale della manifestazione».

Il programma è ormai definito: «In mattinata diffonderemo l’appello lanciato da Peppino Mazzotta e Michele Riondino, che in pochissimo tempo ha già raccolto circa 300 adesioni di artiste/i e altre personalità: e se tra le prime firme ci sono quelle di persone di cui si conosce l’impegno, come Giovanna Marini, Fiorella Mannoia o Piero Pelù, altre (come quella di Vittorio Sgarbi) ci hanno invece sorpreso».

Alle 15.00 partirà il corteo, che passerà anche sotto casa di Mimmo per arrivare all’anfiteatro, dove sono previsti diversi interventi. Per primo parlerà un rappresentante del Comune, poi l’ex sindaco comunista di Rosarno Peppino Lavorato (altra figura simbolo della lotta alla ‘ndrangheta), Aboubakar Soumahoro per il sindacato USB, Daniel, uno dei migranti che a Riace lavorano nella raccolta differenziata nelle cooperative anch’esse oggetto dell’indagine e delle accuse rivolte a Lucano, un esponente della CGIL. Ci sarà Roberto Saviano, in videoconferenza o con un intervento videoregistrato. A chiudere sarà un messaggio di Mimmo Lucano, letto da Chiara Sasso di Re.Co.Sol.. Abbiamo scelto di non mettere in scaletta esponenti dei partiti, ma molti loro saranno presenti (da Nicola Fratoianni a Pippo Civati, da Viola Carofalo a Laura Boldrini…) e come tutte/i avranno a disposizione il “microfono aperto” alla fine degli interventi».

Giovanni Maiolo prenderà la parola a nome di Re.Co.Sol.: «Come rete», dice, «ricorderemo tra l’altro che da giorni ci fanno la morale sul rispetto delle regole, e a dircelo sono quelli che hanno rubato 49 milioni di euro di soldi pubblici, e che sono sotto inchiesta per aver sequestrato dei poveracci sulla nave Diciotti. Vogliamo ribadire che Mimmo Lucano di certo non si è arricchito né ha rubato niente, ed è inquisito perché ha cercato di aiutare delle persone in difficoltà, accusato di reato di umanità. Noi vorremmo che tutti i nostri sindaci fossero come lui, che ci fossero 10, 100, 1000 Riace, perché il rispetto della dignità umana viene prima di certe regole che invece la calpestano. E a questo proposito, voglio ringraziare il sindaco di Cerveteri, augurandomi che altri primi cittadini facciano quel che ha fatto lui, seguendo il suo esempio».

Giovedì scorso, infatti, Alessio Pascucci si è autodenunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in solidarietà con Lucano. «Se serve la disobbedienza civile di un Sindaco per mettere in pratica la solidarietà e l’accoglienza», ha affermato, parlando anche come coordinatore nazionale di Italia in Comune, «ci dichiariamo tutti colpevoli e complici, e invito tutti i primi cittadini impegnati in difesa dei valori della Costituzione italiana a seguire questa strada. Nella mia città, nel 2014, abbiamo conferito la cittadinanza onoraria ai minori immigrati nati in Italia. Un atto simbolico che rappresenta la volontà del Comune di Cerveteri di dare il benvenuto ai nuovi cittadini e ai loro figli, e un gesto volto a sollecitare l’iter per l’approvazione dello Ius soli. Come insegna il modello vincente di Riace, la vera politica di integrazione si deve basare su diritti e doveri equivalenti e condivisi, per arrivare nel tempo ad una cultura dell’integrazione responsabile. Se atti come questi e come quelli del Sindaco Mimmo Lucano sono reati, se è la solidarietà stessa a diventare un reato, allora siamo tutti colpevoli e complici».

La giornata di domani, sottolinea infine Giovanni Maiolo, «non vuole essere un punto d’arrivo, ma piuttosto il contrario. Probabilmente lanceremo una manifestazione nazionale a Roma. Il messaggio che desideriamo trasmettere è che vogliamo continuare su questa strada. Sono convinto che siamo in tante, un tanti a voler uscire dallo sbigottimento e dalla sensazione di impotenza che hanno segnato questi ultimi mesi, e trovare invece parole e azioni capaci di modificare il contesto attuale».

06.10.2018 Redazione Italia

 


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